La Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, ha presentato, proprio alla vigilia della giornata del 8 marzo, il concorso “L’amore vero non umilia, non ferisce e non uccide!”, indirizzato alle Scuole Secondarie di secondo grado della Provincia di Torino. Il tema è incentrato sull’uguaglianza di genere e finalizzato a sensibilizzare alunni e alunne sul rispetto e la diffusione della cultura della legalità.


Un reel di 30 secondi per la parità di genere. Questa la sfida lanciata nel concorso della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta
Ma in quale chiave i ragazzi e le ragazze dovranno esprimere il loro no alla violenza di genere? Tramite un reel. Un reel di trenta secondi per rendere virale il messaggio della parità di genere e il loro no alla violenza.
Un genere di linguaggio molto diffuso tra i giovanissimi e le giovanissime. Un genere in cui i giovani e le giovani si identificano, si parlano, creano scambi, interagiscono. Un mezzo che può fare educazione, come in questo caso.
Le classi e i relativi docenti dell’Istituto internazionale “Edoardo Agnelli – Salesiani Don Bosco” e dell’Istituto “Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus” saranno il cardine del progetto e renderanno concreta l’idea che lo ha fatto nascere.


La premiazione il 5 giugno durante la Festa dell’Arma
I Reel saranno valutati da una Giuria composta da: Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. E poi ancora Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, FIDAE (Federazione Istituti di Attività Educative) Piemonte e Valle d’Aosta. La premiazione del Reel vincitore avverrà, il 5 giugno 2024 in occasione della cerimonia per la celebrazione dei 210 anni dalla Fondazione dell’Arma. L’Istituto riceverà un premio in denaro, elargito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, da destinare esclusivamente all’acquisto di materiale didattico.


Il Generale di Brigata Antonio Di Stasio, le donne un inestimabile patrimonio di valori
L’iniziativa è stata presentata nella caserma Bergia di Torino dal comandante della Legione, il generale di Brigata Antonio Di Stasio, alla presenza di una rappresentanza delle 466 donne carabiniere della legione Carabinieri Piemonte Valle d’Aosta suddivise nei vari gradi e ruoli.
Le donne sono un inestimabile patrimonio di valori che – purtroppo – ancor oggi è spesso minacciato da comportamenti imperdonabili – dichiara il Generale Di Stasio -. Dobbiamo lavorare perché le donne di domani non necessitino più di una particolare forma di tutela e perché ogni giorno sia la Festa della Donna. Dobbiamo credere che possano essere sempre di più a rivestire ruoli chiave in ogni ambito della società. Dobbiamo andare fieri delle Donne alle quali già sono affidati incarichi di primo piano.


Corsi di formazione e sale per audizioni protette
A partire dal 2013 – continua il Gen. Di Stasio – presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, si svolgono annualmente corsi di formazione in materia di “violenza di genere”. A livello locale, sono molteplici i protocolli d’intesa sottoscritti dai Comandi Provinciali per la definizione e adozione di specifiche linee guida a tutela della donna nelle varie fasi del suo percorso di vittima di violenza. Per questo sono state create sale per “audizioni protette”.
Gli smart watch del progetto “Mobile Angel”
Recentemente, l’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con l’associazione “Soroptimist International d’Italia”, è stata precursore, con il progetto “Mobile Angel”, del sistema elettronico per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere.
Dal 2022, infatti, sono stati impiegati nelle città di Milano, Napoli e Torino alcuni “smart watch” dotati di tasti di allarme che consentono all’utente di inviare una richiesta di intervento alle Centrali Operative dei Comandi Provinciali. Oltre a questo sono presenti anche dei sensori di movimento che inviano in automatico lo stesso segnale in caso di improvvise accelerazioni o particolari posture dell’utente.


La legge 168/2023
Il progetto è stato poi ulteriormente migliorato e incluso nella legge 168 del 24 novembre 2023 “per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica” – spiega ancora il Generale di Brigata della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta. Si tratta di un pacchetto di misure che punta a rafforzare il “Codice Rosso” grazie al potenziamento di strumenti come l’ammonimento, il braccialetto elettronico, la distanza minima di avvicinamento e la loro applicazione non solo ai gravi reati citati sinora, ma anche ai correlati ’reati spia’.
Per quanto riguarda il braccialetto elettronico, si tratta di un dispositivo applicato al “molestatore” e collegato al telefono cellulare della vittima o a un dispositivo al polso, che consente di avvisare contemporaneamente le Forze dell’Ordine e le vittime della vicinanza del pericolo. Infatti la persona che indossa il braccialetto elettronico ha delle restrizioni severe e ben precise da rispettare. Deve stare ad almeno 500 metri di distanza dalla sua vittima.
Serve un cambiamento culturale
“Le attività repressive, comunque fondamentali, non bastano – afferma Jacopo Rosatelli, assessore comunale alle Pari opportunità – Serve un cambiamento culturale”.
Il prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna sottolinea che “Passi avanti sono stati fatti, se si considera che ancora nel 1946 le donne non avessero nemmeno tutti i diritti civili dell’uomo. Le donne ora, non senza fatica, stanno guadagnando spazio e rilevanza nel mondo del lavoro e in quello dello sport. A fronte di questo ci sono però situazioni ancora patologicamente gravi e questo ci ricorda quanto ci resta ancora da fare”.
“Non stupisce che questa iniziativa nasca dai carabinieri – afferma Jacopo Suppo, vicesindaco della Città metropolitana – che sono un’istituzione fondamentale del Paese. E non c’è nulla di meglio che coinvolgere le scuole, per provare a volare alto“.
Il messaggio coinvolge anche lo Sport
Presenti rappresentanze delle associazioni sportive. Il Torino F.C. femminile, la Union Volley Pinerolo,la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 Volleyball. “Abbiamo voluto che le madrine di questo concorso fossero le donne dello sport, felicemente rappresentate da squadre di eccellenza del mondo femminile del calcio e della pallavolo di questa Provincia. Sport, soprattutto il calcio, fino a qualche decennio fa, appannaggio dell’universo maschile. Lo abbiamo voluto perché lo sport è da sempre veicolo di valori e di sane iniziative, tra cui il rispetto dell’altro, quantunque un avversario“. Conclude il Generale Di Stasio.
Appuntamento dunque al 5 giugno.
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