Chiunque abbia avuto modo di visitare, anche solo per pochi giorni, l’isola di Malta non può non aver notato come i fuochi d’artificio costellino l’intera giornata maltese dal venerdì alla domenica. A partire già dalla prima mattina. Nell‘isola infatti gli spettacoli pirotecnici non si tengono solo nelle ore serali, ma i fuochi d’artificio vengono sparati anche durante il giorno. Di solito un primo assaggio verso le nove del mattino, poi a mezzogiorno e anche verso le tre. Ma non è finita. Si riprende verso le sei del pomeriggio per poi chiudere con il grande spettacolo notturno a partire dalle ventidue circa.
La stagione pirotecnica inizia di solito verso aprile , in occasione del Malta International Fireworks Festival che quest’anno si è svolto, per la 21a edizione, da lunedì 24 a domenica 30 aprile 2023. Ma tutte le centinaia di feste patronali, che scandiscono il calendario della vita sociale maltese, prevedono l’esplosione di fuochi d’artificio in almeno 5 sessioni durante la giornata. Il festival, inoltre, ospita anche un concorso piromusicale, il che significa che i fuochi d’artificio sono progettati per adattarsi a ritmo di musica.


Una tradizione secolare che risale ai Cavalieri di Malta
I fuochi d’artificio a Malta hanno una lunga tradizione secolare che risale ai tempi dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni o Cavalieri di Malta. L’Ordine era solito celebrare le feste più importanti come l’elezione di un Gran Maestro, di un Papa o la nascita di un principe con speciali spettacoli pirotecnici.
Pare che questa insolita e scenografica arte sia stata ispirata dai colpi di cannone e dal fuoco dei moschetti. Il cosiddetto feu de joie, saluto dei moschettieri tributato ai dignitari. Da questo si sviluppò la musketterija: una serie di centinaia di esplosioni di petardi che sparano in rapida successione, attaccati a una corda posta sul tetto di una chiesa o di un altro grande edificio. Ma lo spettacolo comprende anche solfarelli d’aria cioè una serie di deboli colpi colorati sparati in rapida successione nel cielo, il Jigjifogooh (gioco di fuoco), meglio conosciuto come le ruote di Santa Caterina (irdieden).


Le fabbriche dei fuochi d’artificio
Ci sono circa 35 fabbriche di fuochi d’artificio in tutta Malta e nuove sono in fase di costruzione. Infatti, la produzione di fuochi impegna le fabbriche, e anche gli abitanti, per tutto l’anno. Nella zona di Għaxaq risultano in approvazione dei permessi per una nuova fabbrica di fuochi d’artificio su un terreno agricolo alla periferia del comune ubicato nel sud-est dell’arcipelago. Si tratterebbe della terza fabbrica nella stessa zona. Dovrebbe coprire un’area di 9.000 mq nel sito agricolo di tal-Ħbula. Ma il villaggio di Għaxaq “ospita” già le aziende St. Mary e St. Joseph, operanti da diversi anni nel settore pirotecnico.


Una vita dedicata ai fuochi , nonostante gli incidenti
Non radi gli episodi di morte accidentale per incidenti esplosivi durante il corso dei lavori preparatori. A giugno 2022, un’esplosione in una fabbrica alla periferia di Mosta ha provocato il ferimento di due uomini. Solo di pochi mesi fa, precisamente il 26 novembre 2022, l’esplosione nella Soċjetà Mużikali San Ġużepp – Ħal Kirkop ha portato alla morte di Nardu Camilleri, 64 anni e altre tre persone sono state ricoverate in ospedale. Leonard (Nardu) Camilleri viveva letteralmente per i suoi fuochi d’artificio. Infatti nel 2012 era stato coinvolto in un altro incidente in un’esplosione nello stesso complesso di cui risultava titolare. Allora aveva riportato lievi ustioni quando un petardo, su cui stava lavorando, gli era esploso tra le mani. Nell’immagine sotto , tratta dal sito del governo maltese , possiamo vedere, indicate con punti neri la dislocazione delle fabbriche di fuochi d’artificio a Malta e e nella vicina isola di Gozo.


Una fabbrica di fuochi che arriva da fine 800, Saint Andrews fireworks factory
Come dicecvamo la tradizione dei fuochi d’artificio a Malta è secolare. Infatti, ad esempio alla Saint Andrews Fireworks Factory , già nel 1880, vari membri dell’allora Soċjeta’ Filarmonika L-Unjoni si occupavano della fabbricazione di fuochi d’artificio per la festa di Sant’Andrea Apostolo e per la festa della Madonna della Consolazione. Fino all’apertura ufficiale dell’attuale complesso negli anni Sessanta, la lavorazione avveniva in locali isolati nei campi vicini. Nel corso degli anni, questo complesso è diventato famoso per l’alto livello di fuochi d’artificio sia aerei che terrestri, soprattutto per quanto riguarda i prodotti utilizzati.
La prima fabbrica ufficiale di fuochi d’artificio è stata aperta il 13 febbraio 1966 ed è stata chiamata “Fabbrica di fuochi d’artificio di Sant’Andrea”. Nel 2014 il complesso pirotecnico ha temporaneamente sospeso le sue attività pirotecniche per poter essere ampliato ed essere più in linea con i requisiti di legge. Questa espansione ha visto la separazione dei negozi dalle officine in modo che il complesso potesse essere più sicuro.


La pirotecnia e i fuochi d’artificio
La pirotecnia ovvero l’arte di fabbricare i fuochi d’artificio , è molto suggestiva e affascinante ma al tempo stesso misteriosa e poco conosciuta. Le sue origini si perdono in Cina nel I secolo. In Europa è introdotta , verso la metà del XIII secolo da Bertold Schwartz. Schwartz fu, pare, anche il primo a impiegare la polvere da sparo nella formula ancora oggi utilizzata: 75 % nitrato di potassio, 15 % carbone e 10% zolfo. La pirotecnia ebbe il suo massimo sviluppo soltanto a partire dal secolo scorso.









