Non mi sento all’altezza…

Ciao Margherita mi chiamo Flavio *** e abito a Guidonia Montecelio. Ti mando questa email perché mi interessa conoscere il tuo parere su una certa situazione…può un ragazzo essere più basso della propria fidanzata? Ti spiego; la mia ragazza è ben 9 cm più alta di me! Non è tanto lei ad essere alta, infatti misura 173 cm…cioè per una femmina magari è già alta. Sono io ad essere basso, cioè sono 1,64. Quando andiamo per mano nei corridoi della scuola tutti ci guardano e secondo me ci prendono in giro e ci ridono dietro. Verso la fine dell’anno, un tipo di quinta ho sentito che ha detto al suo amico “ecco il nano e biancaneve”…insomma sto piuttosto a disagio. Diciamo che non mi sento all’altezza… Flavio

Caro amico, intanto ti dico che ho dovuto “oscurare” il tuo cognome per ovvie ragioni. Anzi, approfitto della tua email per chiedere a tutti coloro che mi scrivono di non inviare dati personali, cosicché l’anonimato sia preservato!

Tornando a noi, caro Flavio…non mi dici la tua età ma mi parli di scuola, per cui immagino tu sia nel periodo dell’adolescenza o giù di lì…ovvero in una fase di sviluppo dove il corpo non è ancora del tutto formato (soprattutto nei ragazzi che possono crescere in altezza fino circa ai 18-21 anni). Quindi, forse, Madre Natura ha in serbo per te qualche altro centimetro se rientri in questo range. Ma non deve diventare motivo di ossessione.

Effettivamente la tua ragazza, per essere una donna, non è bassa. In ogni caso, per me questo non è un ostacolo in un relazione di affetto, né dovrebbe costituire motivo di imbarazzo o disagio. Finchè pensarai “non mi sento all’altezza” farai percepire questo tuo imbarazzo a chi magari ti invidia solo perchè hai al tuo fianco una fidanzata e cerca un modo per denigrarti.

Anche se gli altri vi prendono un po’ in giro – e posso capire che questo possa darti fastidio – io continuerei a camminare “a testa alta” per quei famosi corridoi della scuola. L’amore non è un fatto di misure, e neanche di quantità ma di qualità! Prova a ricordarlo quando senti quelle risatine alla spalle o certi paragoni con fiabe Disney e vedrai che ti sentirai un gigante nella stima di te.

Un forte abbraccio, mio giovane amico. Margherita

Scrivetemi su info@zetatielle.com , risponderò ad ognuno di voi!!!

Seguite Margherita anche su facebook !

Margherita Fumero
Margherita Fumero
Attrice teatrale televisiva e cinematografica. Allieva di Macario, ha lavorato per anni in coppia con Enrico Beruschi. Tra le sue partecipazioni più famose: Drive In di Antonio Ricci e Camera Cafè nel ruolo della stagista Wanda. Dice di sè: Descrivermi? Io? Già è difficile descrivere una persona che si conosce da diverso tempo, figuriamoci se stessi, ma...ci proverò! Anche perché non è così scontato che un individuo si conosca in tutte le sue sfaccettature, nonostante sia in “compagnia di se stesso” da tutta una vita. Infatti, ci sono parti di noi che ci sfuggono, altre che sono sotterrate negli strati più profondi del nostro animo, oppure altre che semplicemente non vogliamo vedere. Io, complice il lavoro che faccio, ho dovuto scavare dentro di me, anche per fare arrivare al pubblico l'emozione che deriva dall'essere in una particolare situazione. In più – e lo dico per chi non conosce la mia formazione – ho frequentato l'Accademia di arte drammatica, non di “arte Comica”! Fu Macario che mi consigliò di dedicarmi al comico, attraverso la frase che cito in tutte le interviste dove mi chiedono dei miei esordi: “con quella faccia lì, devi far ridere”, mi disse. Tuttavia, non si deve pensare che essere attori comici significhi per forza conoscere solo il lato divertente della vita; anzi! Si dice che i più grandi comici della storia siano stati dei depressi; un po' come i clown che, in alcune scuole di mimo e recitazione, vengono presentati come personaggi in realtà tristi. Io, in realtà, a parte qualche triste e naturale accadimento – come quelli che la vita riserva più o meno ad ognuno di noi – non posso sicuramente dire che sia o sia stata una persona infelice. Al contrario: la mia “voglia di far ridere” deriva da quella serenità che ho sempre respirato in famiglia. Mia mamma Luisa era un po' come me: ironica, sorridente e con la battuta pronta. Il mio papà Gino era più riflessivo, più incline alla saggezza, ma sempre sereno. Io ho fatto un bel frullato di queste caratteristiche, ci ho aggiunto quello che la natura mi ha regalato attraverso il temperamento et voilà: signore e signori, questa è la Fumero! Una signora buffa ma dignitosa; un soggetto autoironico ma profondamente rispettoso degli altri; una donna che può interpretare mille personaggi, pur rimanendo sempre se stessa. Una persona che finge sul palcoscenico ma che è profondamente vera nella vita reale.