Palazzo Marino al restauro

Il Comune di Milano cerca sponsor per conservare, restaurare e valorizzare Palazzo Marino, più intimamente conosciuto come la “Casa dei Milanesi”.

La missione è quella di trovare partner disposti a finanziare interventi di conservazione, restauro e valorizzazione di Palazzo Marino, a partire da nuovi impianti audio-video nelle sale storiche per ottimizzare le funzioni istituzionali. 
La Giunta ha approvato una delibera che definisce anche le linee di indirizzo per l’individuazione di sponsor tecnici. 

L’Amministrazione ha stabilito gli ambiti prioritari di intervento che vanno dall’efficientamento energetico alla valorizzazione e ristrutturazione del patrimonio storico, ma che possono riguardare anche la promozione di iniziative culturali e artistiche aperte alla cittadinanza e l’adozione di nuovi sistemi tecnologici smart, quali impianti audio-video nelle sale storiche per ottimizzare le funzioni istituzionali.
La pubblicazione dell’avviso di gara avverrà nelle prossime settimane e sarà rivolto a soggetti privati o pubblici che potranno presentare un’offerta in linea con gli ambiti definiti dalla Giunta. Sarà garantito un ritorno d’immagine in maniera proporzionale all’offerta economica e sarà valutata la concessione di ulteriori forme di controprestazioni di immagine collaterali ed esclusive, come l’utilizzo degli spazi stessi per ‘eventi corporate’ presso il Palazzo. 

Palazzo Marino: un pò di storia

C’era una volta un banchiere genovese che si innamorò di una bellissima ragazza, discendente della regina di Cipro. Siamo nel Cinquecento ed è usanza andare dal padre dell’amata per chiederne la mano. Tommaso Marino, il giovane banchiere, si arma di forza e coraggio e incontra il padre, il quale, valutando la modesta posizione sociale del giovane, gli rifiuta la mano della figlia Ara. Ma Tommaso Marino non è abituato a sentirsi dire di no e così, fa quella che in Meridione si chiama “fuitìna”. Rapisce la donzella e dopo un lungo periodo di prigionia e lunghe trattative con Messer Cornaro, il padre di Ara, finalmente ha la meglio e ottiene il consenso al matrimonio, ma a una condizione: quella di costruire un palazzo dove portare a vivere la sposa e onorare le sue nobili origini.

Marino non indugia e immediatamente ingaggi l’architetto Galeazzo Alessi e lo incarica di procedere alla costruzione del Palazzo.

Questa storia però non finisce con “e vissero felici e contenti“, perchè le spese del palazzo erano davvero troppo onerose per un povero banchiere milanese come Marino. La coppia di giovani sposi dovette trasferirsi in una casa modesta sul Naviglio di Gaggiano, dove a stento allevavano la loro unica figlia Virginia. Tommaso Marino non poteva sopportare questo fallimento e finì per impazzire e, preso da un raptus di follia, impiccò la sua bellissima moglie.

Una piccola curiosità: Virginia Marino diede alla luce Marianna del Leyva, più nota come la Monaca di Monza.

La fotocopertina è di Willy Cortez (wikimedia)