Perchè Olly non partecipa all’Eurovision? Scoperto il vero motivo

Quando Olly ha trionfato al Festival di Sanremo 2025 con la sua hit “Balorda Nostalgia“, la nazione si è divisa in due: da una parte chi lo sosteneva, dall’altra chi cercava di capire come diavolo fosse successo. Le polemiche sul televoto si sono sprecate, e il fatto che faccia parte della scuderia di una nota manager italiana ha acceso ancora di più il dibattito. Ma diciamolo chiaramente: se c’era un motivo più che valido per non fargli vincere il Festival, è che è sampdoriano. E no, Genova non ha ancora superato il trauma.

Il motivo ufficiale: Molfetta prima di tutto

Dopo la vittoria a Sanremo, Olly avrebbe dovuto rappresentare l’Italia all’Eurovision. Ma niente, ha detto di no. Perché? Ufficialmente, perché il 17 maggio è impegnato con il concerto di Molfetta, già sold out da mesi. E lui, che uomo d’onore, non vuole deludere il pubblico pugliese. “Eurovision? Un onore! Ma i miei fan vengono prima”, ha dichiarato. Che cuore, che altruismo! Praticamente un santo.

E infatti, piogge di applausi e complimenti si sono abbattute su di lui nelle varie trasmissioni televisive post-festival. “Un artista che non dimentica le sue radici!”, “Un ragazzo d’oro!”, “Un esempio per tutti!”. Eppure, a noi qualcosa non tornava. Sentivamo un vago odore di bruciato. Perché mai uno che ha appena vinto Sanremo dovrebbe rinunciare a una vetrina mondiale come l’Eurovision?

Così, armati di pazienza e spirito investigativo, siamo andati a spulciare il regolamento della manifestazione, a caccia di qualche dettaglio che tanti sembravano ignorare. Ed è lì che abbiamo trovato la chiave di tutto…

No autotune, no party

Siamo andati sul sito dell’Eurovision, abbiamo letto il regolamento (e sì, sotto trovate lo screenshot per i più scettici) e abbiamo scoperto il perchè Olly non partecipa all’Eurovision.

L’Eurovision vieta categoricamente l’uso dell’autotune. Mai, in nessun caso. Niente aiuti elettronici, solo voce vera e cruda.

E qui casca l’asino.

Il nostro Olly, noto per il suo affetto verso l’intonazione assistita, si è trovato davanti a un bivio: cantare senza autotune o fingersi troppo impegnato per partecipare. E niente, ha scelto la seconda. Pare che, appena scoperta la regola, sia stato avvistato in stato confusionale tra i vicoli di Genova, mormorando frasi sconnesse tipo “No, non può essere vero…”, “Lo fanno apposta!”, “Qualcuno chiami la EBU!”.

Un problema che avrebbe toccato più o meno la metà degli artisti in gara al Festival targato Carlo Conti.

Perchè Olly non partecipa all'Eurovision - screenshot del regolamento
Perchè Olly non va all’Eurovision? Scoperto il vero motivo

La fuga strategica e la zona di comfort

Dopo aver realizzato che la EBU non avrebbe cambiato le regole solo per lui, Olly ha preso una decisione drastica: rimanere nella sua zona di comfort. Meglio un trionfo garantito a Molfetta che una disfatta sonora in diretta mondiale. Perché diciamolo chiaramente: senza autotune, avrebbe fatto una colossale figura in eurovisione. E non nel senso positivo del termine.

Così, mentre a Basilea i concorrenti si esibiranno senza filtri, lui potrà dormire sonni tranquilli e accogliere il pubblico italiano con il microfono ben tarato.

L’unico problema? Se dovesse saltare l’autotune a Molfetta, potrebbe essere il panico (Fedez docet). Ma tranquilli, ragazzi, il team tecnico è già pronto con un piano B. O almeno lo speriamo…

Chi ci rappresenterà all’Eurovision?

Ma niente paura, l’Italia non resterà senza rappresentante! Al posto di Olly volerà a Basilea Lucio Corsi, secondo classificato a Sanremo, uno che canta e suona davvero. Un cantautore, insomma, roba d’altri tempi. Vedremo se, dopo aver conquistato l’Ariston, riuscirà a portare un po’ di magia anche all’Eurovision.

Certo, il confronto con gli ologrammi ipertecnologici e le scenografie da milioni di euro sarà interessante. Ma almeno una cosa è sicura: Lucio Corsi, a differenza di qualcun altro, il microfono lo può usare anche spento.

Chissà se si porterà Topo Gigio dietro, magari come corista o portafortuna. In fondo, all’Eurovision ne abbiamo viste di tutti i colori, un topolino cantante non sarebbe nemmeno la cosa più strana.

Specie se pensiamo che tra gli avversari ci sarà il rappresentante dell’Estonia con il brano “Espresso Macchiato”, una canzone talmente idiota che sembra una presa per i fondelli all’Italia. Eppure anche lui, incredibilmente, canterà dal vivo e farà la sua porca figura.

Carlo Conti, guarda e impara.

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Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.