La fantasia umana è davvero incredibile. In giro per il mondo si trovano sculture strane e bizzarre, il cui progetto non avremmo mai potuto immaginare che potesse attraversare la mente di un artista. Sono insolite e stupefacenti . Ognuna di loro ha una sua sua storia da raccontare.
Ungheria : Feltepve


Iniziamo il nostro percorso fra le sculture strane e bizzarre con questa gigantesca statua. È stata realizzata dall’artista Ervin Loranth Herve in occasione dell’Art Market Budapest del 2014. Un gigante che, a fatica, cerca di venir fuori dal prato della piazza Szechenyi a Budapest . È chiamata Feltepve, dall’ ungherese strappo/strappato.
L’ opera aveva l’intento di mostrare alla gente come l’arte contemporanea potesse diventare parte integrante dell’architettura urbana. Infatti è realizzata in polistirene ed è compatibile con l’ambiente grazie alle sue tonalità del grigio e del beige. Rimangono solo le foto perché l’ installazione era temporanea. Caducità del mondo moderno?
Italia , Biomarzo (VT) Parco dei Mostri


Non una ma decine di sculture strane bizzarre del Cinquecento si trovano nei Giardini di Bomarzo, provincia di Viterbo, chiamato anche Parco dei Mostri . E’ un parco naturale ornato da numerose sculture in peperino risalenti appunto al XVI secolo che raffigurano animali mitologici, divinità e mostri.
Svizzera: la forchetta


Si tratta della forchetta più grande del mondo. Pesa 450 chili di acciaio inossidabile per 8 metri di altezza, ed è conficcata nel mezzo del lago di Ginevra a Vevey in Svizzera. Piantata nel lago nel 1995. Per commemorare il decimo anniversario del vicino museo dell’alimentazione Alimentarium, già sede della Nestlé.
L’opera è stata disegnata dall’artista svizzero Jean-Pierre Zaugg e realizzata da Georges Favre. Pare che gli abitanti si siano abituati all’idea di una forchetta che infilza il lago come un arrosto.
Inghilterra Headington Shark


Uno squalo di oltre 7 metri in fibra di vetro incastrato sul tetto al numero 2 di New High Street, Headington, Oxford. Creata dallo scultore britannico John Buckley su commissione di Bill Heine, proprietario dell’edificio. Costruito in segno di protesta contro i bombardamenti americani in Libia.
Mali La Moschea di Djenne


La Grande Moschea di Djenne è il più grande edificio di fango del mondo. Un monumento simbolo dell’Africa subsahariana, di una bellezza incredibile e suggestiva. Si trova nel centro della città di Djenné e con tutta la città è, dal 1988, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. La moschea originale ospitava, durante il Medioevo, uno dei centri di insegnamento islamico più importanti dell’Africa.
Texas: Mustangs


MUSTANGS è considerata la più grande scultura equestre bronzea mai realizzata. Si tratta di un’opera realizzata da Robert Glen per celebrare i cavalli selvaggi, i mustangs, che un tempo popolavano il Texas.
Islanda: il funzionario sconosciuto


Continua la serie delle statue e sculture più strane e incredibili del mondo. Qui siamo a Reykjavik, in Islanda. Il Funzionario Sconosciuto fu realizzato nel 1994 dall’artista Magnus Tomasson e si trova in via Lækjargata 6. Rappresenta un uomo, probabilmente un funzionario, mentre cammina con una valigetta tra le mani. Un gigantesco blocco di pietra gli copre il volto e il busto.
Pesantezza del lavoro? Delle responsabilità? Schiacciato dal mondo? Senso di impotenza? O magari troppo presi dal lavoro non siamo più in grado di godere del tempo e della bellezza che ci circonda. Schiacciati inesorabilmente in una quotidianità che ci imprigiona la mente
Milano: L. O. V. E.


Concludiamo il tour tra scultue e statue qui in Italia. Precisamente a Milano con l’opera di Maurizio Cattelan L.O.V.E. Acronimo di libertà, odio, vendetta, eternità. La scultura, alta 4 metri e 60, che diventano undici complessivamente se si conta anche il basamento, è realizzata in marmo di Carrara.
Situata nel cuore della città, in Piazza Affari, di fronte al Palazzo della Borsa costruito durante il periodo fascista, è da interpretare come denuncia al capitalismo, metafora del fascismo attuale. Infatti non si tratta di un dito medio alzato, ma di un saluto fascista con le dita tagliate. La spiegazione è d’obbligo.
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