Simone Cristicchi a Sanremo 2025: poesia, musica e teatro sul palco dell’Ariston.
L’edizione n.75 del Festival sarà sicuramente tramandata ai posteri non solo per il ritorno dei Duran Duran dopo quarant’anni, o per l’ennesima intrusione di Roberto Benigni. Sarà ricordata soprattutto per il ritorno sul palco del Teatro Ariston della musica d’autore, quella tanto cara al Club Tenco, che ha sede proprio a Sanremo, di cui Simone è uno dei massimi esponenti. Un gradito ritorno, una canzone di quelle che restano impresse, fin dal primo ascolto: ‘Quando sarai piccola’ che commuove e fa riflettere.
Un artista fuori dagli schemi
Simone Cristicchi non è solo un cantautore, ma un narratore d’eccezione. Con un percorso artistico che spazia tra musica, teatro e letteratura, ha sempre portato avanti un’idea di canzone d’autore capace di emozionare e far riflettere. Dal successo di “Vorrei cantare come Biagio” alla struggente “Ti regalerò una rosa“, brano con cui ha vinto Sanremo nel 2007, Cristicchi ha dimostrato di essere un artista fuori dagli schemi, capace di mescolare ironia, denuncia sociale e lirismo.
Simone a Sanremo
La sua storia con il Festival di Sanremo è costellata di momenti indimenticabili. Dopo la vittoria del 2007, ha saputo lasciare il segno con brani come “Meno male” (2010), scritto insieme al rapper Frankie hi-nrg mc. Si ripresenta nel 2013 presentando i brani “La prima volta (che sono morto)” e “Mi manchi”.
Nel 2018 Cristicchi partecipa alla quarta serata della 68° edizione, in qualità di ospite per il duetto con Fabrizio Moro ed Ermal Meta del brano “Non mi avete fatto niente” che vincerà il Festival la sera successiva.
“Abbi cura di me” partecipa al festival del 2019 un inno alla bellezza della vita che lo ha consacrato tra i cantautori più raffinati del panorama italiano. Il brano èdiventato poi il titolo dell’omonima raccolta, nonché di un libro autobiografico scritto insieme a Massimo Orlandi.
Nel 2025, Cristicchi torna all’Ariston con una canzone che ormai è storia. Così come resterà nela storia anche la cover de “La cura” che ha interpretato con Amara.
Una cover difficile di un intoccabile come Franco Battiato, ma Simone Cristicchi e Amara hanno aperto la loro interpretazione de La cura con un’introduzione potente e inaspettata: il Salmo 51 cantato in aramaico, un richiamo antico, una preghiera che sembrava attraversare il tempo. Un momento che ha sfiorato l’anima, portando il pubblico in una dimensione più profonda, lontana dai riflettori, vicina all’essenza della musica come atto sacro. Poi, le loro voci si sono intrecciate con delicatezza e intensità, accarezzando le parole di Battiato con un rispetto quasi religioso. Un’esibizione che non è stata solo ascoltata, ma vissuta, sotto pelle, con il fiato sospeso fino all’ultima nota.
“Quando sarai piccola”
Il pezzo in gara alla 75ma edizione del Festival si intitola “Quando sarai piccola“. Un brano intenso e commovente, che esplora il rapporto tra un figlio e la madre malata di Alzheimer. Il testo racconta con delicatezza e profondità il momento in cui i genitori, invecchiando, tornano un po’ bambini, suscitando sentimenti contrastanti di tenerezza e impotenza.
Musicalmente, la canzone si muove tra il cantautorato classico e suggestioni teatrali. L’arrangiamento alterna momenti di grande intensità orchestrale a sospensioni quasi silenziose, dove la voce e l’interpretazione diventano protagoniste assolute. Un viaggio emotivo che tocca il cuore e la mente del pubblico, nel tipico stile del cantautore romano.
Sul palco dell’Ariston, Cristicchi non si limita a cantare: porta in scena una vera e propria esperienza teatrale. Ogni gesto, ogni pausa, ogni sguardo contribuisce a rendere la sua esibizione unica. Il suo modo di interpretare la musica è vicino al teatro-canzone, un genere che pochi artisti riescono a padroneggiare con la sua stessa intensità. La scenografia essenziale, le luci calibrate per enfatizzare le parole, tutto concorre a creare un’atmosfera intima e suggestiva.
Club Tenco 2025
Simone e Amara sono stati grandi protagonisti della serata finale del Premio Tenco 2025, tenutasi nell’ottobre scorso, regalando al pubblico uno dei momenti più intensi e applauditi della serata stessa e di tutta la manifestazione. Anche in quella occasione, oltre a “Abbi cura di me” e “Che sia benedetta”, canzone scritta da Amara e portata a Sanremo nel 2017 da Fiorella Mannoia (seconda classificata), hanno fatto tremare i muri del Teatro Ariston con una versione unplugged di “L’ombra della luce” del sommo Maestro.
In quell’occasione, lo stesso Simone mi aveva confidato: “E’ una cosa molto importante che vada avanti questo premio che è un po’ controcorrente rispetto a quella che è la musica italiana oggi. E quindi avere il coraggio di proseguire questo percorso che hanno segnato i nostri grandi maestri del passato. La collaborazione con amara è nata nel 2019, ci siamo incontrati, e abbiamo cominciato a scrivere delle canzoni insieme. Poi è nato il progetto legato al repertorio mistico di Franco Battiato, abbiamo creato questo spettacolo che si intitola “Torneremo Ancora” e che portiamo in giro per l’Italia da tre anni. Quando è arrivato l’invito al Premio Tenco, abbiamo deciso di presentare le nostre canzoni, e poi di chiudere con un omaggio a Battiato, in una versione però molto minimalista: chitarra acustica e due voci”.
Premio Lunezia
Questa la motivazione del Premio Lunezia per Sanremo.
“Liriche d’autore e melodie tattili in un crescendo di vibrazioni che si iniettano nella pelle per rinascere brividi che sposano i canoni musicali tanto cari al Premio Lunezia“.


Il “Premio Lunezia per Sanremo” di cui il nostro magazine è stato orgogliosamente partner ufficiale, è stato tra l’altro il primo premio assoluto, consegnato durante il 75° Festival della canzone italiana. La cerimonia, molto toccante e coinvolgente, si è svolta nella Sala Stampa Lucio Dalla gremita di giornalisti: pathos palpabile, standing ovation e Simone visibilmente commosso. E Amara che osserva la scena tra i colleghi con i lucciconi.
Un messaggio che resta
“Quando sarai piccola” conferma ancora una volta Simone Cristicchi come una delle voci più autentiche e profonde della musica italiana. In un festival spesso dominato da mode e tendenze effimere, la sua presenza rappresenta un momento di arte pura, un richiamo alla bellezza della parola e della narrazione. Il suo brano non è solo una canzone, ma un’esperienza comune che, prima o poi, tutti dobbiamo affrontare, un’esperienza che lascia il segno, destinata a riecheggiare ben oltre il palco dell’Ariston.
Pioggia di premi per Simone
Oltre l Premio Lunezia per Sanremo, Simone ha conquistato il “Premio Sala Stampa Lucio Dalla”. Il riconoscimento, assegnato dalla sala stampa Radio-TV Web, ha confermato il grande apprezzamento della critica nei confronti dell’artista. Oltre a questo, ha ricevuto anche il “Premio Giancarlo Bigazzi” per il miglior componimento musicale. Questo premio, votato dai professori dell’orchestra, ha sottolineato la qualità musicale del suo pezzo.
Complimenti!
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