Tra sorpassi azzardati, auto contromano e autovelox, l’Italia alla guida mostra il meglio e il peggio di sé e ora arriva il sorpassometro.
Gli italiani alla guida: tra stress, creatività e martirio. C’è chi in Italia alla guida vede un’occasione per scaricare stress, chi un teatro per esibizioni da stuntman e chi semplicemente vorrebbe arrivare a destinazione senza farsi venire un infarto. Non è vero, infatti, che siamo tutti divisi tra piloti da Formula 1 e guidatori distratti: c’è anche chi le regole le rispetta, con scrupolo e pazienza, e proprio per questo diventa bersaglio di clacson, luci abbaglianti e sorpassi rasenti. In fondo, nel nostro traffico quotidiano la figura dell’automobilista ligio al codice è un po’ quella del martire: sopporta, incassa e continua, mentre intorno gli altri trasformano la strada in una free zone da Fast&Furious.
Ma tra sorpassi azzardati, auto contromano e autovelox, ora arriva il sorpassometro.
Contromano: la tragedia che non fa ridere
Se c’è un fenomeno che non lascia spazio a battute è quello delle auto contromano in autostrada. È accaduto anche di recente, ad agosto, quando in una sola settimana si sono registrati tre episodi drammatici, con vittime che non torneranno più a casa. E allora, per quanto verrebbe naturale ironizzare sull’assurdità di chi imbocca un’autostrada nel verso sbagliato, qui l’ironia si ferma.
Non si tratta di bravate, ma di errori gravissimi che spesso hanno dietro disattenzione, stanchezza o scarsa lucidità. L’effetto, però, è sempre lo stesso: un pericolo estremo per chi guida correttamente e una roulette russa collettiva che non dovrebbe nemmeno esistere. E mentre ci preoccupiamo di evitare questi scenari, ci scontriamo con un altro “compagno di viaggio” che spesso suscita più ansia che rispetto: l’autovelox.
Autovelox senza licenza di uccidere
Ogni automobilista ha avuto a che fare, almeno una volta nella vita, con gli autovelox. Per alcuni sono utili strumenti di sicurezza, per altri vere e proprie trappole disseminate ovunque, pronte a scattare al minimo sforamento del limite. In Italia, però, la faccenda è più complicata: negli ultimi mesi si parla sempre più spesso di apparecchi non a norma. Troppi dispositivi installati in posizioni scorrette o privi delle necessarie certificazioni hanno portato a un diluvio di ricorsi, molti dei quali accolti, con il conseguente annullamento delle sanzioni, ma di questo ne abbiamo parlato abbondantemente in precedenti articoli.
Insomma, non bastava l’ansia da flash improvviso: adesso c’è pure il sospetto che la multa possa essere illegittima. E il risultato è un Paese in cui ci si sente un po’ vittime e un po’ detective, alla ricerca di difetti burocratici per difendersi dalla contravvenzione. Ma l’autovelox punisce solo la velocità: chi si diverte con sorpassi azzardati continua a mietere sorprese pericolose.
Sorpassi: l’arte di ignorare le regole
Sulle nostre autostrade, ma anche in città, il sorpasso a destra è ormai diventato un classico. Il codice lo vieta chiaramente, eppure c’è sempre chi, in autostrada, per superare l’auto che già occupa la corsia di sorpasso, pensa di avere una sorta di dispensa papale e di essere il padrone della terza corsia. Sono quelli che si lanciano senza esitazione in uno slalom destra-sinistra, sfrecciando ad alta velocità come se gli stesse partorendo la moglie in auto, per superare il veicolo che già occupa la corsia di sorpasso, ma non prima di aver accecato con gli abbaglianti il guidatore davanti, attaccandosi al culo, con tanti saluti alla distanza di sicurezza.
In città la musica cambia ritmo ma non sostanza: scooter e moto si infilano spazi millimetrici, scivolano tra file di macchine ferme al semaforo, spuntano da destra o da sinistra con la stessa disinvoltura.
È la creatività italiana applicata al traffico: funziona nell’arte e nella cucina, ma sulle strade produce solo caos e rischi gratuiti.
Eppure si assiste regolarmente a ogni sorta di manovra rigorosamente vietata dal codice della strada: sorpassi in curve cieche, in strade con doppia linea continua, in punti con scarsa visibilità o segnali chiari di divieto. Chi osserva il traffico italiano quasi si stupisce di quanta creatività possa esprimere l’essere umano al volante… peccato che il prezzo di tanta immaginazione sia sempre alto: incidenti, frizioni tra automobilisti e rischio costante. Ed è proprio per questa ragione che nasce il sorpassometro, pronto a intervenire dove la prudenza non basta.
Il sorpassometro: la nuova sentinella
Il primo ad essere attivo, è stato appena installato in Calabria lungo la statale 18 a Acquappesa. Il dispositivo non lascia scampo: fotografa chi sorpassa a destra, in curva o oltre la linea continua. In altre parole, chi prova a inventarsi scorciatoie pericolose si becca multa e punti decurtati. Non è esattamente una carezza sul cuore dei piloti improvvisati, ma l’idea è chiara: trasformare la creatività spericolata italiana in un po’ di buon senso. In un Paese dove la fantasia al volante sembra infinita, finalmente si mette un freno, ricordando che la strada non è un videogioco e che, a volte, fermarsi e aspettare dietro la linea continua può essere più importante della velocità.
Come funziona?
In pratica, il sorpassometro è un sistema elettronico progettato per rilevare automaticamente i sorpassi vietati. Opera tramite telecamere ad alta risoluzione e sensori di posizionamento che monitorano il traffico in tempo reale. Il dispositivo individua quando un veicolo supera un altro in zone con divieto di sorpasso, come curve cieche, strade con doppia linea continua o punti con visibilità limitata.
Una volta rilevata l’infrazione, il sorpassometro registra l’evento con foto o video, annotando data, ora e posizione esatta. I dati vengono poi trasmessi agli enti competenti, che possono procedere con le sanzioni previste dal codice della strada. L’obiettivo principale è aumentare la sicurezza, ridurre incidenti e scoraggiare comportamenti pericolosi, agendo in modo automatico e costante, senza bisogno di presenze fisiche o interventi manuali.
Le sanzioni variano da 42 a 345 euro con decurtazione di punti, e aumentano notevolmente in caso di sorpassi pericolosi, contromano o in prossimità di curve e dossi, arrivando fino a oltre 1.300 euro e sospensione della patente.
Quando arriverà in tutta Italia?
Per ora, come abbiamo detto, ne è stato installato uno solo, ma il progetto è quello di tappezzare l’’Italia con i sorpassometri: curve, rettilinei, tangenziali, tutti sotto lo sguardo vigile del nuovo arbitro elettronico.
Da un lato, meno sorpassi azzardati, meno incidenti, e finalmente qualcuno che aspetta dietro la linea continua senza sentirsi un marziano. Dall’altro, una generazione di automobilisti con lo sguardo fisso sul cruscotto, pronta a calcolare ogni accelerazione senza rischiare il click fatale del flash. La fantasia italiana al volante potrebbe ridimensionarsi, ma forse guadagneremmo un po’ di sanità mentale sulle strade.
Insomma, speriamo che il sorpassometro aiuti a capire che certe acrobazie funzionano bene in video, meno nella realtà. E forse, tra una multa e l’altra, gli amanti dell’adrenalina impareranno – si spera – che il vero sorpasso intelligente è quello che non mette nessuno nei guai.
Immagine di copertina generata con IA Bing
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