Se dovessi descrivere Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi in poche parole, direi: un libro che si sorseggia come un caffè forte e amaro, ma che lascia il gusto del dolce dopo ogni sorso.
E no, non sto parlando di caffè letterario da bar, ma di una delle opere più brillanti della letteratura italiana contemporanea, che mescola storia, politica e introspezione con una delicatezza straordinaria.
“Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io.” — Antonio Tabucchi, libro Sostiene Pereira


Sostiene Pereira, un giornalista portoghese sotto la dittatura di Salazar
Una Lisbona assolata, calda, afosa, torrida nel 1938,Il protagonista è Pereira, un giornalista di mezza età che lavora per un modesto giornale portoghese sotto la dittatura di Salazar. Il suo lavoro consiste soprattutto nell’adattare notizie importate dall’estero, senza mai troppo farsi coinvolgere in questioni politiche o sociali. Un uomo solitario che ama bere limonate molto zuccherate, fare passeggiate, tradurre autori francesi e parlare con la fotografia della moglie defunta.
“Stai bene a sentire, Pereira, disse Silva, tu credi ancora nell'opinione pubblica?, ebbene, l'opinione pubblica è un trucco che hanno inventato gli anglosassoni, gli inglesi e gli americani, sono loro che ci stanno smerdando, scusa la parola, con questa idea dell'opinione pubblica, noi non abbiamo mai avuto il loro sistema politico, non abbiamo le loro tradizioni, non sappiamo cosa sono le trade unions, noi siamo gente del Sud, Pereira, e ubbidiamo a chi grida di più, a chi comanda.”
Ma, come spesso succede nelle storie che promettono poco ma che poi cambiano il corso di una vita, Pereira è costretto a confrontarsi con la realtà, anche se non lo voleva proprio fare. Insomma, è il tipo che se potesse, vivrebbe tranquillamente nel suo angolo di comfort, con un buon tè, o una limonata e il suo giornale. Ma la storia, e la Storia, lo raggiungono. Sostiene Pereira è un capolavoro della narrativa del Novecento,


Tabucchi e la riflessione sulla libertà
L’autore,Tabucchi, nel 1994 si trova a Lisbona, con una certa conoscenza della politica portoghese e, da buon esperto di culture iberiche, scrive Sostiene Pereira in un’epoca segnata dalla transizione democratica in Portogallo.
Il romanzo è inizialmente concepito come una riflessione sulla libertà e il coraggio individuale in tempi difficili. In effetti il protagonista, Pereira, rappresenta una figura paralizzata dalla paura, ma che lentamente, quasi senza accorgersene, si trova a dover scegliere se rimanere inerte o diventare parte attiva di una lotta di libertà.
Questo “risveglio” interiore di Pereira è l’elemento che trasforma il romanzo da una mera critica sociale a una riflessione universale sul coraggio e sull’etica.


Sostiene Pereira romanzo che gioca con i dialoghi e le parole
Un aspetto che colpisce nel romanzo è la scrittura. Tabucchi gioca con le parole e con i dialoghi, ma non in modo ostentato o complesso. C’è una sorta di delicatezza nell’approccio che rende Sostiene Pereira un libro accessibile anche a chi, normalmente, non si dedica alla lettura di opere filosofiche o storiche.
La scrittura di Tabucchi è, quindi, un equilibrio perfetto tra l’intimismo del protagonista e l’arco storico di un paese che si sta risvegliando. Il nostro Pereira diventa, suo malgrado, uno spettatore della Storia che sta cambiando, ma diventa anche un attore. E lo fa senza mai volerlo, ma solo rispondendo a quella domanda che, alla fine, tutti ci poniamo: cosa significa vivere con dignità in tempi in cui la dignità è costantemente minacciata?
Essere o non essere parte della storia
In un mondo che sembra essere sempre più diviso, *Sostiene Pereira* è un invito a guardare dentro di noi e chiederci: “Io, in questo momento, che cosa scelgo?”
Il libro, pur ambientato negli anni ’30, resta estremamente attuale, come se fosse stato scritto ieri, e forse questo è uno dei suoi tratti più potenti. La condizione dell’individuo che deve decidere se “essere” o “non essere” parte della Storia è senza tempo, e Tabucchi riesce a farla propria con uno stile inconfondibile.


Un viaggio breve ma intenso sulla parola , la verità e il coraggio di cambiare
Se non avete ancora letto Sostiene Pereira, non c’è momento migliore di adesso. Il libro vi accompagnerà in un viaggio breve ma intenso, pieno di spunti di riflessione, e vi farà riflettere sul valore della parola e della verità, anche quando sembra non esserci più spazio per nessuna delle due.
Tabucchi, con il suo romanzo, ci ricorda che la storia può essere cambiata, anche da un uomo che beve solo il tè al pomeriggio. Per dirla con Tabucchi: “La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro.”


Antonio Tabucchi
Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in tutto il mondo. «Tabucchi ci ha raccontato – come lui nessuno – quando il mondo accelera o decelera, quando il mondo si stanca.» Alberto Rollo
Tra le sue opere narrative più conosciute: Piazza d’Italia (Bompiani, 1975), Il piccolo Naviglio (Mondadori, 1978) Donna di Porto Pi” (Sellerio, 1983). Notturno indiano (Sellerio, 1984), Sostiene Pereira: una testimonianza (Feltrinelli, 1994), La testa perduta di Damasceno Monteiro (Feltrinelli, 1997), I dialoghi mancati (Feltrineli, 1998). Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere (Feltrinelli, 2001), Tristano muore: una vita (Feltrinelli, 2004), Il tempo invecchia in fretta (Feltrinelli, 2009), Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli, 2010).
Autore di numerosi saggi quali: La parola interdetta. Poeti surrealisti portoghesi (Einaudi, 1970), Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa (Feltrinelli, 1990), Gli zingari e il Rinascimento. Vivere da Rom a Firenze (Feltrinelli, 1999). Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori (Feltrinelli, 2003).
È scomparso a Lisbona in Portogallo, dove trascorreva molti mesi dell’anno, nel 2012.
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