Telefonate da numeri di cellulare italiani, ma poi… è solo spoofing telefonico: finalmente è attivo il blocco dei numeri falsi provenienti dall’estero.
E’ entrato in vigore il nuovo sistema di filtraggio definito da AGCOM per contrastare il fenomeno del telemarketing aggressivo e delle chiamate provenienti da numeri falsificati (spoofing), un problema che negli ultimi anni ha colpito milioni di utenti in tutta Italia.
L’introduzione di una procedura semplificata per il blocco preventivo delle chiamate provenienti da operatori mobili che non generano chiamate vocali dall’estero, come quelli focalizzati su servizi automatizzati di tipo machine-to-machine, è un importante passo avanti per contrastare l’invadenza dei call center e le truffe telefoniche.
È stato inoltre previsto il blocco delle chiamate provenienti dall’estero con CLI di operatori mobili che non hanno realizzato quelle misure previste dalla delibera n. 106/25/CONS che consentono di verificare se il numero chiamante corrisponde a un utente effettivamente in roaming internazionale.
In conseguenza di tale blocco, il servizio di roaming all’estero offerto da tali operatori risulterà sospeso, per le chiamate destinate in Italia, fino alla realizzazione delle misure previste, fermo restando l’obbligo per l’operatore mobile di informare con un mese di anticipo i propri clienti della sospensione del roaming e della possibilità di cambiare operatore.
Il provvedimento conferma anche quanto emerso nell’ambito del tavolo tecnico previsto dalla delibera n. 106/25/CONS circa l’efficacia dell’attuale normativa riguardo alle chiamate di spoofing originate in Italia. Le vigenti norme sull’utilizzo della numerazione, infatti, consentono di individuare e perseguire gli operatori di telemarketing selvaggio, responsabili della mancata verifica del CLI o della sua alterazione. L’opera di individuazione dei soggetti che operano CLI spoofing a livello nazionale risulterà più agevole proprio grazie al completo blocco del traffico illecito proveniente dall’estero.
Che cos’è il/lo/la spoofing
In realtà non è una novità, ma esiste già da tempo, ma da noi, in Italia, si sta diffondendo con maggiore insistenza.
Il termine viene dall’inglese to spoof, cioè “ingannare”, e indica una tecnica di telemarketing selvaggio che permette ai truffatori di falsificare il numero del chiamante. In pratica, sul display del telefono compare un numero apparentemente reale – magari quello della banca, del proprio operatore telefonico o addirittura delle forze dell’ordine – ma chi chiama è tutt’altro che affidabile.
Il meccanismo è semplice ma efficace. Quando la vittima risponde, il truffatore si presenta come un operatore o un impiegato di un’azienda o di un ente conosciuti. I più scaltri vi invitano anche a verificare su Internet la corrispondenza del numero chiamante con quello della ditta o ente di cui dicono di essere incaricati.
Quando carpisce la vostra attenzione, il falso operatore inizia a raccontare una storia credibile: un problema sulla linea, una verifica urgente del conto, un’offerta speciale in scadenza. L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere dati personali o convincere la persona a firmare un nuovo contratto con un altro operatore o, in casi peggiori, estorcervi del denaro.
Ciò è possibile grazie alla tecnica dello “Spoofing”, che consente ai malfattori di effettuare delle telefonate via Voip (voice over IP) attraverso computer e dispositivi informatici, permettendo di scegliere il numero che apparirà sul display del vostro cellulare
Spoofing via SMS e telefonate
Il truffatore, spacciandosi per un operatore della Polizia Postale, della Banca, della vostra compagnia telefonica o elettrica, vi invita a recarvi presso uno sportello automatico e a spostare una somma in denaro presso dei conti correnti che vi vengono indicati e definiti come “sicuri”, al fine di evitare qualsiasi danno economico da operazioni non autorizzate.
Sono, purtroppo, tante le persone che, prese dal panico, eseguono le indicazioni date dal truffatore. Il più delle volte sono persone anziane, ingannate da una telefonata oscura e minatoria dove si dichiara un arresto di un famigliare e la necessità di pagare subito una certa somma in denaro o in monili, rimettendola nelle mani di un incaricato che passa prenderli direttamente a casa. Altre volte, invece, si tratta di fare immediatamente un versamento su una carta prepagata. Il più delle volte, ahimè, vogliono i vostri dati personali e i codici di accesso ai vostri conti correnti o assicurazioni o utenze telefoniche, con il pretesto di stipulare un nuovo contratto a seguito di “modifiche delle condizioni obbligatorie” per mantenere attiva la vostra utenza.
Le azioni di AGCOM
AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha fornito i primi risultati delle misure anti-spoofing introdotte dal 19 agosto grazie al Regolamento Agcom: il blocco delle chiamate telefoniche provenienti dall’estero con CLI di rete fissa, sulla base dei report parziali finora trasmessi dagli operatori coinvolti, relativi ad un periodo di tempo in alcuni casi molto limitato, ha comportato il filtraggio di circa 43 milioni di chiamate: 1,3 milioni di chiamate di spoofingal giorno. Una cifra considerevole che rappresenta, in tutto il periodo, il 5,74% del totale delle chiamate ricevute dagli italiani. In un primo periodo il tasso di spoofing ha toccato anche soglie del 60%.
Com’è noto, con la delibera n. 106/25/CONS l’Autorità ha introdotto una serie di misure per contrastare il fenomeno del telemarketing selvaggio e dello spoofing che interessa le chiamate telefoniche, consistente nella manipolazione dell’informazione che trasporta l’identità del chiamante, il c.d. CLI, al fine di impedirne l’identificazione e la richiamabilità (l’utente visualizza un numero che non corrisponde a chi ha effettivamente originato la chiamata). Si tratta di una pratica vietata dalla normativa e regolamentazione italiana.
Il fenomeno dello spoofing è attualmente in buona parte riconducibile alle chiamate provenienti dall’estero. Per tale motivo, le azioni di contrasto del fenomeno si sono in primo luogo concentrate sulle chiamate provenienti dall’estero, introducendo dei “filtri” in grado di bloccare le chiamate telefoniche con CLI palesemente alterato prima della loro immissione nelle reti nazionali.
Denunciate. Sempre
Premesso che le misure adottate si stanno dimostrando un efficace strumento di filtraggio alla frontiera della rete nazionale, sarà ad ogni modo significativa l’analisi dei periodi successivi, a partire da settembre, poiché i dati relativi ad agosto potrebbero risultare influenzati dalle variazioni dovute alle ferie, analogamente a quanto riscontrato per la riduzione del fenomeno nei fine settimana.
L’evoluzione più probabile del fenomeno è uno spostamento verso CLI mobili italiani o verso CLI internazionali di Paesi terzi.
Proprio alla luce dell’andamento del fenomeno, che vede i soggetti esteri che inviano verso il territorio italiano traffico con CLI fisso italiano spostarsi verso altre numerazioni, sarà opportuno informare quanto più possibile le associazioni, la stampa, e i consumatori stessi sul sistema di filtraggio e sulle nuove tendenze da parte di soggetti che agiscono in maniera non lecita.
Foto copertina di Pexels da Pixabay
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