Protesta degli agricoltori: Trattori in piazza contro l’accordo UE-Mercosur

Gli agricoltori europei stanno manifestando con i trattori in piazza, contro l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay). Simona Savini, responsabile della campagna Agricoltura di Greenpeace Italia, commenta:
«Gli agricoltori europei sono preoccupati per l’impatto che l’accordo Ue-Mercosur avrebbe sui loro mezzi di sussistenza. E hanno ragione. L’accordo va chiaramente a vantaggio di poche grandi aziende, comprese alcune del settore agroalimentare, e sarebbe un ulteriore colpo per i piccoli e medi agricoltori europei, già strangolati da costi di produzione sempre più alti a fronte dei prezzi di vendita imposti loro dalla grande distribuzione alimentare».

Secondo Savini, l’Italia ha una possibilità concreta di schierarsi a difesa dei piccoli e medi agricoltori, dell’ambiente e dei consumatori, seguendo l’esempio della Francia e respingendo l’accordo:
«L’Italia ha l’occasione per difendere davvero i piccoli e medi agricoltori, la salute dell’ambiente e dei consumatori, schierandosi con la Francia nel respingere questo accordo tossico».

La posizione ambigua del governo italiano

Nonostante il sostegno alle proteste dei mesi scorsi, il governo italiano non ha preso una posizione chiara contro l’accordo Ue-Mercosur, preferendo parlare di possibili modifiche al testo. Questo atteggiamento, secondo Greenpeace, contrasta con le dichiarazioni in favore dell’agricoltura nazionale.

«Il governo Meloni deve scegliere da che parte stare. La sua posizione ambigua svela l’incoerenza della retorica sul sostegno all’agricoltura Made in Italy. Mentre affossa misure ambientali essenziali per proteggere l’agricoltura dai cambiamenti climatici, il governo vacilla di fronte agli interessi delle multinazionali che spingono per questo accordo», sottolinea Savini.

Le implicazioni economiche e ambientali dell’accordo

L’accordo prevede che l’Unione Europea aumenti le importazioni di carne bovina, pollame, zucchero, miele e altri prodotti agricoli dal Sud America, con conseguenze economiche imprevedibili per i settori europei coinvolti. In cambio, i Paesi UE avrebbero maggiori opportunità di esportare automobili, pesticidi e plastica.

Oltre agli impatti economici, Greenpeace evidenzia gravi rischi per l’ambiente e la salute. I regolamenti nei Paesi Mercosur sono meno stringenti rispetto a quelli europei, soprattutto in ambiti cruciali come l’uso di pesticidi, antibiotici e ormoni negli allevamenti. A questo proposito, un recente audit ufficiale ha rivelato che il Brasile non è in grado di garantire che le sue esportazioni di carne siano prive di ormoni nocivi, vietati nell’Unione Europea.

Un disastro per gli ecosistemi

L’accordo aggraverebbe anche la distruzione di ecosistemi preziosi, come la foresta amazzonica e il Chaco, per far spazio a coltivazioni di mangimi e pascoli per il bestiame. Nonostante ciò, le misure di tutela ambientale previste dal trattato risultano deboli. Inoltre, l’Europa ha recentemente ritardato di un anno l’entrata in vigore del regolamento contro l’importazione di prodotti legati alla deforestazione (EUDR), dimostrando un ulteriore passo indietro nella lotta per la protezione ambientale.

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Gianpiero Trovato
Gianpiero Trovato
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