Autovelox: Scout Speed, questo sconosciuto

Autovelox, limiti di velocità e multe: cos’è lo scout speed e come funziona? Come può difendersi l’automobilista?

Dobbiamo tutti rispettare i limiti di velocità, la cronaca settimanalmente riporta un elenco di vittime sempre più giovani, spesso inconsapevoli delle conseguenze dell’alta velocità. Correttamente esistono gli autovelox che hanno il compito di scongiurare e di prevenire tali stragi.

Tuttavia esiste una differenza tra la prevenzione degli incidenti stradali e la volontà di multare al solo scopo di fare cassa.

Posizionare un autovelox senza la dovuta segnaletica preventiva spesso costringe gli automobilisti a brusche frenate che possono avere i medesimi effetti che si vogliono scongiurare.

Pensiamo, ad esempio, allo scout speed, congegno elettronico, che forse non tutti conoscono.

Cos’è lo scout speed?

Si tratta di un rilevatore di velocità che si trova all’interno di un’auto della Polizia (o di una vettura civetta). In genere viene montato all’altezza dello specchietto retrovisore sul parabrezza dell’auto. Tale aggeggio rileva la velocità delle auto che viaggiano sia nello stesso senso di marcia dell’auto della Polizia sia nel senso inverso e, poiché dotato di infrarossi, rileva la velocità anche nelle ore notturne. In origine questa macchinetta, grazie ad un decreto ministeriale (15 agosto 2007) era esonerata dalla preventiva segnalazione.

Nessuna possibilità di fuga, nessuna tregua contro gli automobilisti indisciplinati ma soprattutto nessun cartello di avvertimento. Pertanto l’ignaro automobilista che non aveva incontrato lungo il suo tragitto nessun cartello o nessuna segnalazione di avvertimento, dopo qualche tempo riceveva a casa una multa per eccesso di velocità. Contro l’iniquità di tale decreto sono più volte intervenuti i Giudici di Pace che hanno ritenuto di annullare tutta una serie di verbali proprio per l’assenza di segnalazioni circa il rilevamento della velocità tramite l’apparecchiatura elettronica in questione.

Il Codice della Strada infatti prevede che le postazioni di controllo della velocità debbano essere segnalate e ben visibili e che i segnali debbano essere posti con un certo anticipo rispetto al luogo dove viene effettuata la rilevazione. E’ finalmente intervenuta la Corte di Cassazione che nel 2022 con l’ordinanza n. 1132 (ben 15 anni dopo l’inizio del suo uso, ma meglio tardi che mai) ha stabilito che anche lo scout speed debba essere presegnalato per contrasto con l’art. 142 del codice della strada, quello, appunto, che impone la presegnalazione. A maggior ragione, tenendo conto che la misurazione della velocità avviene da un veicolo della Polizia in movimento e non da una postazione fissa, è necessario che l’automobilista ne sia a conoscenza.

autovelox e speed scout - un'auto della polizia italiana azzurra con banda bianca
Autovelox: Scout Speed, questo sconosciuto

Quali difese per l’automobilista?

Il fatto che lo scout speed, come tutti gli altri strumenti di rilevazione della velocità, è soggetto all’obbligo di taratura periodica. L’automobilista multato potrà, quindi, richiedere all’amministrazione di produrre una certificazione sulla taratura del dispositivo in assenza della quale la multa dovrà essere annullata.

Insomma occhi aperti, l’auto che ti precede o che ti segue potrebbe riservarti brutte sorprese, ma sempre massima attenzione al contachilometri, perché se è vero che si può essere multati per una minima differenza di velocità è altrettanto drammaticamente vero che l’eccesso di velocità può avere tragiche conseguenze.

Avete delle curiosità? Volete un parere legale? Se avete dubbi di qualsiasi natura scriveteci. Potete inviare una mail in redazione all’indirizzo info@zetatielle.com oppure avv.zagarrigo@hotmail.it.

Avv. Luciano Zagarrigo
Avv. Luciano Zagarrigo
Avvocato dal 1997, Cassazionista dal 2016 Dice di sè :“Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare” diceva Sir Winston Churchill… Nella vita come nel lavoro resta sempre un buon consiglio, e nella mia professione spesso ti salva la vita. In questo incredibile mestiere, si incrociano molte storie, coppie che si separano, bambini confusi, aziende che falliscono e lavoratori in difficoltà, ma anche famiglie che nascono così come imprese che si creano. Qualunque sia la divergenza da risolvere, la lite da sedare, non si deve mai dimenticare che al centro di ognuna di queste storie, ci sono persone, donne, uomini, bambini, imprenditori, persone che a volte hanno solo sbagliato il tempo, il tempo giusto per parlare o quello per ascoltare…Oltre 20 anni di professione con l’entusiasmo di chi vuole sempre immaginare, costruire ed osservare, cosa accadrà nei prossimi 20...”