Nuovo appuntamento con la rubrica “33 giri di ricordi” in versione live: “Are(A)zione” degli Area del 1975.
1975
Anno Santo ordinario.
Londra: viene aperto da Malcolm McLaren e Vivienne Westwood il negozio “Sex”, dedicato alla vendita di vestiario e accessori punk. Per pubblicizzare il negozio, McLaren creò il gruppo dei Sex Pistols.
Sempre a Londra nasce il gruppo musicale heavy metal Iron Maiden grazie al bassista Stevee Harris.
Los Angeles: nasce la rock band femminile The Runaways.
USA: primo volo del Boeing 747 SP, ordinato dalla Pan Am e fino al 1995 (Introduzione del Boeing 777) l’aereo con la più lunga autonomia del mondo.
18 febbraio, Italia: Un commando delle Brigate Rosse guidato da Mara Cagol fa evadere Renato Curcio dal carcere di Casale Monferrato.
4 aprile, USA: Bill Gates e Paul Allen fondano la Microsoft Corporation
Parigi: la casa automobilistica Citroën cessa la produzione della “DS”. Ne sono stati costruiti 1.415.719 esemplari.
Principato di Monaco: la Ferrari dopo vent’anni torna a vincere il Gran Premio di Montecarlo con Niki Lauda alla guida della “312T”.
La Juventus vince il suo sedicesimo scudetto. Capocannoniere del torneo Paolino Pulici (Torino) con 18 reti.
Gilda con “Ragazza del Sud”, vince il venticinquesimo Festival di Sanremo: aveva 24 anni e fu la prima cantautrice a imporsi.
Area
Nel panorama della musica italiana degli anni ’70, gli Area hanno rappresentato una forza dirompente, capace di trascendere i confini stilistici e culturali. Con “Are(A)zione”, il loro primo album live del 1975, la band guidata dall’indimenticato Demetrio Stratos ha catturato non solo la potenza delle loro esibizioni dal vivo, ma anche lo spirito politico e sperimentale che li ha resi una pietra miliare del progressive rock italiano.
Questo disco non è solo una testimonianza della loro energia live, ma anche un manifesto ideologico e musicale.
Gli Area, fondati nel 1972, si sono distinti per una miscela unica di rock progressivo, jazz, avanguardia e influenze etniche. Il loro approccio musicale era profondamente intrecciato con una visione politica radicale, riflessa nei testi e nelle scelte artistiche.
“Are(A)zione” rappresenta la band nel suo periodo di massimo splendore creativo, un’epoca in cui i concerti erano veri e propri happening, ricchi di improvvisazione e interazione con il pubblico.
Demetrio Stratos
Al centro del fenomeno Area c’è Demetrio Stratos, una delle voci più straordinarie e rivoluzionarie della storia della musica. Nato a Alessandria D’Egitto nel 1945, Stratos ha trasformato il canto in un laboratorio sperimentale. Con la sua tecnica vocale innovativa, esplorava i limiti della voce umana, utilizzandola come uno strumento a tutti gli effetti.
In “Are(A)zione”, Stratos non si limita a cantare; conduce il pubblico in un viaggio sonoro che mescola parole, vocalizzi e rumori, creando un’esperienza unica e irripetibile. La sua presenza scenica, unita a una tecnica vocale che sfidava ogni convenzione, rende ogni traccia del live un momento di pura genialità.
Are(A)zione
Registrato durante il tour italiano del 1975, comprende cinque tracce che rappresentano un’istantanea della potenza live degli Area. Ogni pezzo è un viaggio sonoro in cui la band esplora temi politici, sociali e musicali con un’intensità senza precedenti.
“Luglio, agosto, settembre (nero)” – Una versione energica del loro classico, che apre l’album con un messaggio politico potente. La voce di Stratos è ipnotica, mentre la band costruisce un intreccio complesso di suoni.
“La mela di Odessa” – Questo brano si distingue per il suo interplay strumentale e per l’improvvisazione vocale di Stratos, che sfuma i confini tra musica e performance artistica.
“Cometa rossa” – Qui la band esplora ritmi ipnotici e influenze mediterranee, evidenziando la loro capacità di fondere stili e culture.
“Are(A)zione” – Il pezzo che dà il titolo all’album è una suite sperimentale dove ogni membro della band contribuisce con il proprio strumento a creare un mosaico sonoro in continua evoluzione.
“L’internazionale” – La reinterpretazione dell’inno socialista è un momento carico di significato politico, trasformato dagli Area in un grido universale di solidarietà.
Caution Radiation Area
Uno degli aspetti più sorprendenti di “Are(A)zione” è il ruolo dell’improvvisazione. La band, composta da musicisti tecnicamente sontuosi come Patrizio Fariselli (tastiere), Ares Tavolazzi (basso), Giulio Capiozzo (batteria) e Paolo Tofani (chitarra), utilizza il live come una tela su cui dipingere in tempo reale. Ogni traccia evolve organicamente, lasciando spazio a momenti di pura libertà espressiva.
Questa attitudine riflette non solo l’approccio musicale della band, ma anche la loro filosofia politica: una continua ricerca di spazi di libertà in un contesto sociale e culturale spesso oppressivo.
Gli Area non sono mai stati una band apolitica e “Are(A)zione” incarna il loro impegno per una musica che non fosse solo intrattenimento, ma anche strumento di cambiamento sociale. I testi e l’atmosfera del disco richiamano temi come la lotta di classe, l’antifascismo e la resistenza culturale. La reinterpretazione de “L’internazionale” è particolarmente significativa, trasformata da inno storico in una dichiarazione sonora contemporanea.
La versione non piacque proprio a tutti: “È una vergogna!”, commentò Nicolae Ceaușescu, ascoltandola.
Crac!
L’impatto di “Are(A)zione” va oltre il suo valore musicale. Questo album rappresenta una pietra miliare per chiunque voglia comprendere la fusione tra arte e politica negli anni ’70. Inoltre, testimonia la straordinaria creatività di Demetrio Stratos, la cui scomparsa prematura nel 1979 ha lasciato un vuoto incolmabile nella scena musicale.
L’influenza degli Area e di Stratos è visibile ancora oggi, sia nella musica sperimentale che in quella di artisti che cercano di spingere i confini della creatività.
“Are(A)zione” non è solo un album live; è un’esperienza che cattura l’essenza di una band unica e di un’epoca irripetibile. Con Demetrio Stratos al centro, gli Area hanno creato un’opera che continua a ispirare e a sfidare gli ascoltatori, invitandoli a ripensare il ruolo della musica come veicolo di espressione e cambiamento.
Per chiunque voglia comprendere il significato più profondo di arte e impegno, “Are(A)zione” rimane un punto di riferimento imprescindibile.
Potrebbero interessarti:
Sting e l’anima del suo repertorio: l’intimo “…All This Time”
“In concerto”: De André e PFM portano la musica italiana in una nuova dimensione
“Made in Japan”: i Deep Purple al massimo splendore
“Vai Rrouge”: Enrico Ruggeri tra palco e vita
“Seconds Out: il live dei Genesis tra tradizione e rinnovamento
Le vibrazioni: il rock senza confini di “En Vivo”
Led Zeppelin: l’energia inarrestabile di “The Song Remains the Same”