La piccola Atlantide, la piccola Pompei, il paese sommerso, il villaggio fantasma. Sono molti i nomi del paese di Fabbriche di Careggine che negli anni ’50 fu completamente sommerso per lasciare spazio al lago artificiale di Vagli, in provincia di Lucca. Il borgo, tuttavia, non è mai stato dimenticato.
Lo dimostrano le migliaia di visitatori che, in occasione degli svuotamenti periodici del bacino, si riversano nelle vie del borgo per rivivere le atmosfere dei tempi ormai perduti. L’ultima volta che il paese è ritornato alla luce dopo lunghi anni di vita subacquea risale all’estate del 1994.
Fabbriche di careggine
Tra montagne dell’Italia centrale, in provincia di Lucca, c’è un piccolo villaggio medievale che, dagli anni ’40, giace silenzioso sul fondale di un lago. E sembra proprio che l’anno prossimo finalmente tornerà alla luce. Fabbriche di Careggine ha una storia lunga e abbastanza travagliata. Il suo borgo risale al XIII secolo ed era abitato principalmente da operai del ferro.
Divenne un “villaggio fantasma” nel 1947 quando fu eretta una diga sul fiume Edron. Proprio quell’anno il villaggio fu inondato dalle acque del lago artificiale di Vagli. Il lago è stato svuotato solo quattro volte dalla sua creazione. L’ultima volta accadde nel 1994 e si prepara a riapparire in superficie proprio quest’anno, in piena era covid.
Il progetto del comune di vagli per rilanciare il turismo nella regione
La figlia dell’ex sindaco di Vagli, Lorenza Giorgi, insieme all’Enel, proprietaria della diga, mesi fa ha annunciato su Facebook che il Comune e l’azienda hanno deciso di svuotare il bacino del lago, facendo risorgere in superficie l’antico borgo. Così Fabbriche di Careggine torna in vita. “Nel 2021, dall’acqua riaffioreranno le vecchie rovine di Fabbriche di Careggine e la venuta alla luce del paese sommerso sarà definitiva” – ha dichiarato Lorenza Giorgi.
Il villaggio sommerso sarà valorizzato per la “sensibilizzazione e la crescita culturale della collettività in materia di energia pulita e rinnovabile”. Un’ottima iniziativa per rilanciare e incentivare il turismo della regione. Così come accadde nel 1994, centinaia di turisti, si spera da tutto il mondo, accorreranno per l’evento eccezionale. Un’opportunità unica per passeggiare per le strade di questo tesoro solitamente sommerso. Le casupole in pietra, la Chiesa di San Teodoro, le spoglie rovine torneranno dunque a ripopolarsi dopo circa settant’anni.