L’edizione di Euroflora 2022, così come recita lo slogan di lancio, è davvero un mondo di rara bellezza. Non solo perchè arriva dopo un tempo di chiusure e di Covid, ma perchè per la seconda volta apre sugli spettacolari Parchi di Genova Nervi. Per cui dopo l’edizione del 2018, per la seconda volta, in occasione della XII edizione della manifestazione, i Parchi e i Musei Storici di Nervi sono lo scenario in cui i fiori e le piante fanno da protagonisti assoluti. Un’ ambientazione unica e straordinaria, incastonata nella complessità di un parco storico che è come una terrazza sul mare.
E Euroflora ne ha ben fatta di strada, da quando, nel 1965, da Bruxelles, Emile Debroise, presidente dell’A.I.P.H., Associazione internazionale dei floricoltori, autorizza la manifestazione. Pochi mesi dopo, nel 1966 Euroflora entra di diritto nella rosa delle più celebri floralies internazionali, tanto che oggi, a distanza di 12 edizioni, si parla di Euroflora come di Olimpiadi Verdi. E’ un vero spettacolo della natura. Floricoltori, vivaisti, orticoltori, frutticoltori, fioristi, compositori floreali, paesaggisti italiani e stranieri si sfidano a colpi di fiori, colori e bellezza. Chi non l’ha mai vista ha tempo fino al 8 maggio per poterla visitare. Dopodiché chiuderà i battenti. Per altri 5 anni….o forse …si vocifera …solo tre.


Novità e curiosità di Euroflora 2022
Prima curiosità in assoluto, da quest’anno la manifestazione è gemellata con le Floralies di Nantes. Si svolge, abbiamo detto, nei Parchi di Nervi, un complesso ottocentesco di oltre 8 ettari di giardini che si combina con suggestive visuali per offrire ai visitatori prospettive emozionanti. Coinvolge tre Musei: Wolfsoniana, Galleria d’Arte Moderna e Raccolte Frugone , ospitanti composizioni floreali ispirate alle opere esposte. Stupisce ancora con le sue grandi sequenze di ruscelli e 18 fontane: tutte rotonde, con nove metri di diametro e getti d’acqua dinamici, che guidano i visitatori lungo tutto il percorso in cui trovano spazio 300 espositori e 90 giardini.
La dodicesima edizione è anche all’insegna dell’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente. Infatti è raggiungibile esclusivamente con mezzi pubblici tramite un piano straordinario di treni e collegamenti cittadini. Ingressi ancora parzialmente contingentati: 24 mila il limite di visitatori massimo per ogni giornata La manifestazione di quest’anno ospita anche essenze rare, collezioni straordinarie, percorsi olfattivi e sensoriali e produzioni di eccellenza. E poi ancora fiori e piante sotto ogni forma. Esemplari dalle magnifiche colorazioni, audaci geometrie floreali, opere d’arte e fascino esotico .


La mano di Buddha
Una pianta ci ha colpiti particolarmente. Il Citrus medica Sarcodactylus, detto anche la mano di Buddha. Si stenta a crederlo, ma questa pianta dagli strani frutti a forma di mano con tante dita affusolate, è parente stretta di cedri, limoni e arance. Quindi cedro Mano di Budda è un particolare agrume ornamentale. Molto conosciuto in Cina e Giappone sin dall’antichità. Qui la tradizione la vuole come una pianta dai buoni auspici che viene regalata a Capodanno per portare fortuna e prosperità. Ma la si può trovare, nei templi, come ornamento, ai piedi delle statue di Buddha. Grazie alla sua straordinaria fragranza, molti orientali utilizzano il frutto riponendolo negli armadi o nei cassetti, per avere indumenti sempre freschi e profumati.


Esistono almeno sei varietà di questo agrume coltivate in Cina in modo intensivo ma anche in America. In Asia con questa pianta si creano dei bonsai particolarmente apprezzati perché ornamentali tutto l’anno: per la persistenza del fogliame, per la fioritura profumata e per la bellezza dei loro frutti. Usata in cucina può guarnire importanti piatti di pesce e di molluschi oppure le sue dita affettate finemente possono costituire un sapore insolito nelle insalate. Le “dita” possono essere tagliate longitudinalmente e poi candite– Le scorzette del cedro Mano di Budda possono essere usate al posto di quelle dei limoni per guarnire e profumare i liquori
Euroflora unisce storia a innovazioni
“Il florovivaismo – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana– è un settore che intendiamo continuare a tutelare e a promuovere vista la qualità elevatissima delle coltivazioni, la dinamicità delle aziende liguri e l’affermazione acclarata a livello internazionale, grazie a politiche di marketing rinnovate e ad approcci mirati di valorizzazione dell’intera filiera. Per questo il riconoscimento pervenuto ad Euroflora è un ulteriore successo, che unisce la storia della floricoltura alle innovazioni di processo e di prodotto. Euroflora è lo specchio di questo sodalizio e consentirà alla Liguria di acquisire ancora più rilevanza nelle ribalte mondiali”.
Infatti è in questo straordinario palcoscenico naturale, un luogo da favola a due passi da Genova reso unico da piante secolari di inestimabile valore, che l’arte di fiori e piante trova dimora. Da non perdere, tra un paesaggio e un altro, percorsi e passeggiate panoramiche a picco sulla scogliera. Inoltre, una giuria di grande prestigio, composta da numerose personalità autorevoli provenienti da diversi ambiti dell’universo florovivaistico decreterà i vincitori dei numerosi concorsi di Euroflora 2022. Si spazia nelle discipline più diverse: dai fiori recisi alle grandi partecipazioni collettive, dalle piante ornamentali arbustive ai micropaesaggi. Ancora aperte sul sito le prenotazioni.

