“Leonardo e la magia del Tempo”: un progetto ambizioso, una commedia suggestiva.

Tutto ciò che può farvi immaginare questo titolo non si avvicina neanche a quanto potrete vedere.

Leonardo e la magia del Tempo”: torna in scena un progetto ambizioso, una commedia suggestiva.

Del resto, è la magia di Leonardo. Il grande genio dei geni che ha anticipato tutti i tempi, che ha stupito e che continua a stupire, perchè con la sua creatività e la sua arte ha conquistato il mondo.

Infatti, la figura di Leonardo non è solo genio ed estro, ma soprattutto mistero. Tutto il suo creato è avvolto dal mistero.

I suoi codici, la sua scrittura, le sue invenzioni, i suoi dipinti, i messaggi celati nelle sue opere: tutto un mistero.

Di tutti i grandi, il più grande.

Di tutti i grandi è il più grande. La leggenda vuole che ci sia un “buco” di due anni nella sua biografia dove sembra abbia passato del tempo in una grotta, e dove sembra abbia avuto l’illuminazione per tutte le sue creazioni.

I sostenitori della teoria del paleocontatto extraterrestre, sostengono che Leonardo abbia avuto un incontro con una civiltà aliena.

Verità o fantascienza? Non lo sapremo mai.

Una commedia andata in scena già lo scorso anno, in occasione del “cinquecentennario” della morte di “Leonardo di ser Piero”.

Infatti, ognuno a suo modo, ha celebrato questa ricorrenza. Non ci aspettavamo di certo, che anche il mondo del teatro si interessasse a questa commemorazione.

Ci ha pensato, con l’umiltà straordinaria che lo contraddistingue, Cristian Messina, il grande regista torinese, che, in collaborazione con Valerio Di Piramo, ha scritto la commedia proprio per questa occasione.

Quest’anno “Leonardo e la magia del tempo”, torna sui palcoscenici, visto il grande successo di critica e di pubblico.

Dunque, come anticipato, un progetto ambizioso diventato una commedia suggestiva.

Ogni volta Cristian Messina riesce a stupirci con la sua creatività poliedrica e anche questa volta ha realizzato un progetto davvero ambizioso: quello di unire cultura, storia e fantasia ad una miscela di farsa, comicità e numeri di illusionismo davvero sorprendenti.

Il tutto amabilmente accompagnato dalle musiche del Maestro Giorgio Bolognese.

Il cast

Mauro Villata

Quello immaginato da Cristian e Valerio, è un Leonardo divertente e ironico, e la scelta di affidare tale ruolo a Mauro Villata, attore e comico di grande spessore, era quasi d’obbligo. Una presenza-assenza in scena, quella del personaggio di Leonardo, poiché il periodo considerato nell’opera, è quello in cui il Maestro ha vissuto in territorio francese, ma che sovrasta comunque ogni situazione.

Margherita Fumero, Franco Barbero e Giorgio Serra

Un Leonardo beffardo, che si circonda di personaggi popolani, come quello di Aquina, interpretato dalla grande Margherita Fumero, e di suo marito Bernuzio, altrettanto grande Franco Barbero. Una coppia che vanta un’amicizia storica nata sui banchi di scuola. Una coppia che in scena intrattiene e diverte con le classiche situazioni di vita matrimoniale consumata dagli anni. Il tutto arricchito da una tresca amorosa di gioventù che coinvolge un terzo personaggio, Battista De Villanis, interpretato da Giorgio Serra, altra pietra miliare nello stellario della comicità italiana.

Alessandro Marrapodi

Nella commedia non poteva certamente mancare il personaggio di Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai, allievo prediletto del Maestro. Il ruolo è affidato al grande Alessandro Marrapodi, per la cui professionalità e bravura non trovo più aggettivi. Una grande interpretazione ricca di pathos e di emozioni. Davvero bravo.

Nicole Alari e Davide Allena

E poi Andrea (o forse Andreina?) Da Empoli, l’allievo dell’allievo, interpretato da Nicole Alari, che…ma non vi voglio svelare di più.

La storia si arricchisce di mistero quando arrivano notizie dalla Francia attraverso due emissari, uno è Francesco Melzi, altro allievo di Leonardo, magistralmente e “magicamente” interpretato da Davide Allena. Forse il momento più commovente di tutta la piece.

E da qui in poi sorprese come se piovesse: dall’interazione con il pubblico, arrivando al monologo finale proprio di Leonardo, passando per dei trucchi di magia e illusionismo straordinariamente affascinanti, che rendono la commedia un vero capolavoro, come ho detto all’inizio, davvero suggestivo.

E la macchina del tempo, cosa c’entra?

C’entra, c’entra…provate ad aprire l’armadio e bussare tre volte sulla parete di sinistra…rischiate di vedere una Margherita Fumero versione “house”, ma questa è un’altra storia.

La storia di “Leonardo e la magìa del tempo”, che andrà in scena al Teatro Gioiello di Torino, dal 1 al 3 Novembre 2019.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.