Torino-Bologna 1-0, passaggio in coppa e 7° posto

Partita Torino FC vs Bologna Fc 1-0 (Berenguer 10′)

Si conclude con una vittoria di misura, la partita Torino-Bologna.

Una partita nel segno di Sinisa Mihajlovic.

Il tecnico serbo, l’unico, in quindici anni di nulla, che ha riportato un briciolo di “tremendismo”, ritorna allo Stadio Grande Torino, dopo aver forse definitivamente sconfitto la terribile malattia, che ha condizionato buona parte del suo 2019. Un abbraccio personale a un uomo vero.

Corsi e ricorsi con Walter Mazzarri: esonero dopo venticinque punti (stagione 2017/2018), e una sconfitta nel derby di Coppa Italia, da una parte; dall’altra, ventiquattro punti in questo torneo, remota possibilità di esonero e vittoria ai rigori nella finale di Champions League (ops…).

Sinisa Mihajlovic è già uscito vincitore dallo stadio torinese nella passata stagione, ma le statistiche relative agli scontri diretti, sono a favore del tecnico di San Vincenzo.

La formazione

Walter “io non mando via nessuno, ma se sono scontenti vadano” Mazzarri, oggi manda in campo (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Meite, Lukic, Aina; Verdi, Berenguer; Belotti.

Scelte obbligate per l’allenatore toscano, visti i numerosi infortuni, a cui si aggiunge quello di Rincon, all’ultimo secondo. Del resto la rosa è ampia e valida, e merita di essere sfoltita, poi si vedrà. Non sono io a dirlo, ma il proprietario (daje con la rima).

Durante la lettura delle formazioni, ci sono stati parecchi fischi per il tecnico granata (unico obiettivo della contestazione del pubblico), che, a giudicare dallo sguardo, non ha affatto gradito; anche perchè applausi scroscianti, sono invece arrivati per il suo avversario.

Primo tempo

Avvio combattuto e molto equilibrato, molto gioco a centrocampo.

Due falli consecutivi di De Silvestri ai danni di Sansone: cartellino giallo per “lollodesi” dopo soli quattro minuti di gioco.

Paratona di Sirigu su tiro di Shouten.

Vantaggio del Torino al decimo minuto: gran lavoro di Belotti che da destra sfonda e crossa, bel controllo di Berenguer che elude i difensori rossoblu e spiazza Skorupski, con un preciso rasoterra di sinistro. Quinto goal in campionato per il giocatore di Pamplona.

Cartellino giallo per Bani (fallo su Berenguer), e Lukic (trattenuta ai danni di Orsolini).

Mezz’ora di partita e squadra di casa in vantaggio: fase di gioco abbastanza piatta, con la squadra granata che gestisce il vantaggio.

Palo di Verdi al 38’, bel tiro di sinistro al termine di un’azione personale.

Partita torino bologna: primo piano di Berenguer che, dopo la rete, alza le braccia e mette le mani a forma di cuore
Berenguer, marcatore della partita Torino-Bologna

Secondo tempo

Parte meglio il Bologna nella ripresa, e mette sotto pressione i padroni di casa.

Palo dei felsinei dopo nove minuti: spizzata di Palacio sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Lo stesso attaccante argentino, due minuti dopo, la butta fuori a porta vuota.

Primo cambio di Mazzarri: fuori Verdi (molto contrariato, anzi incazzato nero), dentro Laxalt. Scelta da decifrare, a voler essere beneducati, e si ritorna all’amato 3-5-1-1.

Contropiede del Torino al 74’: lancio di Berenguer per Belotti, ma il super capitano spara a lato.

Mihajlovic sostituisce Orsolini con Santander: il pareggio sarà messo in banca?

Entrano Edera al posto di Berenguer e Dominguez (appena arrivato dal Velez), al posto di Poli.

Ancora Palacio, stavolta a tu per tu con Sirigu, ma il portierone granata evita il pareggio.

Commento finale

Primo tempo tutto sommato niente affatto noioso, il bel gioco è un’altra cosa, intendiamoci, ma per lo meno si è vista in campo un minimo di voglia e di grinta. Molti errori, molti falli e poche occasioni da rete. Torino meritatamente in vantaggio, vince tutti i duelli individuali; Bologna che ci prova, ma non trova il guizzo vincente. Buona prova di Berenguer, in un bel momento di forma, e di Orsolini, imprendibile per Ola Aina e Djidji.

Ripresa che vede protagonista la stanchezza per i granata, del resto una finale vinta ai rigori (dopo i supplementari), lascia i suoi strascichi, e il furore agonistico per i rossolbu, ma il forcing progressivo dei felsinei, non basta per raddrizzare il risultato.

Prestazione monumentale di N’Koulou, Belotti e Sirigu (i tre migliori sempre), discreti Berenguer e Verdi, inguardabili e impalpabili Ola Aina e Meitè. Cambi scellerati, come da tradizione, del mister.

Dall’altra parte, prova imbarazzante di Rodrigo Palacio: sbaglia l’inverosimile, regalando la vittoria agli avversari. Un valore aggiunto per i granata.

Ora sorge spontanea una domanda, per altro retorica, e già riproposta ogni anno, in questo periodo, alla luce del settimo posto (provvisorio, in attesa di Parma-Lecce), a due soli punti dalla zona Europa.

E’ davvero necessario vendere a prescindere? Non sarebbe più utile rinforzare la squadra, e puntare per davvero ad una qualificazione europea, senza ripescaggi?

Purtroppo credo di sapere le risposte.

Del resto, Messi non è in vendita, e bisognerà dire altri undici “no”.

Un risultato che al momento infiamma i cuori, ma ho ben paura che finirà come sempre ormai da anni, cioè che ad aprile ci sentiremo esattamente come quando rimorchi una spogliarellista, e nel momento che te la porti a casa urli: “Non potevi dirmelo anche tu, che ti chiami Massimo, è uno scherzo pessimo…vatti a fare sbattere più giu…” (Renato Zero – “Sbattiamoci”)

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.