Attività. iperattività e vacanze. Estate, voglia di leggerezza

Le nostre attività sono sempre suddivise secondo un calendario o “anno”.
Abbiamo l’anno solare, dal primo gennaio al 31 dicembre, idem per l’anno fiscale. L’anno scolastico, più o meno dal 10 settembre al 10 giugno, dipende dalle regioni; l’anno accademico, dal primo ottobre a fine settembre.
Infine abbiamo l’anno sociale che va dal primo settembre al 30 giugno: luglio e agosto sono considerati “vacanti” da cui “vacanza”…

E finalmente è arrivato il tanto atteso tempo delle vacanze, un periodo di stacco dal lavoro e dalla solita routine. Durante questo tempo si ha voglia di rigenerarsi fisicamente e mentalmente e di alleggerirsi. In estate ci alleggeriamo in tutti i sensi!
Abbandoniamo l’abbigliamento pesante per capi più leggeri che ci fanno anche guadagnare tempo nel vestirci! Prediligiamo alimenti più leggeri, freschi, meno complicati da preparare e anche in questo caso guadagniamo tempo!

Ma soprattutto abbiamo voglia di alleggerire i pensieri, lasciare a casa i problemi, le soliti abitudini. Abbiamo più tempo da dedicare ad attività diverse: visitare nuove località, riposare sotto l’ombrellone in spiaggia o su un verde prato in montagna, godersi la propria città semideserta ( 🎶”Tutta mia la città…”🎶) o di intraprendere un cammino…
Non ha importanza dove e come, ma in questo periodo è necessario riuscire a “ricaricare le batterie” per poi iniziare ed affrontare il nuovo anno sociale con energia, entusiasmo e buoni propositi!

E qui abbiamo una prima difficoltà.

Tra il dire e il fare

Tornando dalle vacanze, quanto dura questa “ricarica”, o meglio, quanto riuscite a farla durare?

Il rientro è il primo “trauma”. Se scegliete di spostarvi con l’auto, la cosa più comune che vi può capitare è di trovarvi in coda in autostrada e subire la prima aggressione psicologica che non esita a mettere a dura prova il vostro “stato di quiete mentale”. Dopo cinque ore di coda, anche al più rilassato meditatore zen scappa uno sproloquio.

Una volta arrivati a casa bisogna affrontare un secondo stress psicologico: disfare le valigie. Vi sembrerà ridicolo, detto così, ma gli effetti di questa attività sono reali e inconsci. Disfare la valigia è vivere una disillusione. E’ l’interruzione fisica del senso di rilassatezza derivante dal periodo di riposo e la presa di coscienza del ritorno alla routine, alle nostre solite attività e alle responsabilità professionali.

Per le donne è ancora più sentito, perchè, a meno che non abbiate affittato una casa, rientrare significa anche ricominciare ad occuparsi delle faccende domestiche e credetemi, si stava davvero bene quando qualcuno cucinava per noi.

Insomma, cercate di assorbire più “carica” possibile durante questo periodo di villeggiatura, evitate orari di rientro con “bollino rosso”, consultando le previsioni del traffico e al vostro ritorno a casa, le valigie…disfatele il giorno dopo.

Buone vacanze!

Veruska Manto
Veruska Manto
Laureata in Scienze dell'Educazione, educatrice, insegnante e mamma. Dice di sè: Non esistono le persone perfette, quindi neanche le mamme e i papà perfetti, facciamo del nostro meglio e solo alla fine sapremo se ci siamo riusciti o meno! Mi guardo con gli occhi di mia figlia che dice di me: “Ha un sorriso facile, una risata gentile, la mamma è sempre se stessa. Le piace sognare ad occhi aperti, adora l'azzurro e il rosso.” E adoro anche il mare! Mi piacciono la pizza e la cioccolata! Esprimo le mie emozioni e i miei pensieri attraverso la recitazione, il ballo e la scrittura: scrivo poesie, racconti, commedie ed ora eccomi qua a condividere con voi la mia esperienza con i fanciulli.