Ricevere una diagnosi di autismo sconvolge l’intera famiglia. Dubbi, paure e bisogni immediati diventano il centro della vita quotidiana dei genitori, mentre fratelli e sorelle spesso assumono un ruolo di cura silenzioso. I loro bisogni rischiano di restare invisibili, senza tempo libero né spazi di ascolto.
A Catania nasce “Doni di Cura”, progetto sostenuto dalla Fondazione con il Sud, pensato proprio per rispondere a queste esigenze. Nei prossimi tre anni offrirà attività dedicate a caregiver e siblings, creando momenti di respiro, formazione e supporto concreto.
Attività mirate per caregiver e siblings
Il progetto propone laboratori di scrittura emozionale, gruppi di auto mutuo-aiuto, parent training e momenti di tempo libero dedicati al benessere personale. Contemporaneamente, le persone con autismo potranno partecipare a laboratori per sviluppare autonomia e a attività creative. L’iniziativa punta così a valorizzare il benessere dell’intero nucleo familiare.
Enrico Orsolini, presidente di Autismo Oltre Onlus, spiega: «Lavoreremo sulle competenze da acquisire per consentire alle famiglie, nella loro globalità, di affrontare le difficoltà che la diagnosi riserva lungo tutto l’arco della vita con più consapevolezza e competenza. Percepiamo forte interesse da parte dei caregiver e dei siblings verso le attività proposte. Abbiamo ricevuto oltre 200 richieste di partecipazione, intendiamo ascoltare i bisogni emergenti di chi si sente solo». Le parole di Orsolini sottolineano quanto sia centrale l’ascolto dei bisogni dei familiari e il loro coinvolgimento attivo nelle attività del progetto.
Orientamento e sostegno pratico
Chi presta cura ai figli spesso rinuncia ai propri bisogni, mettendo da parte lavoro e svago. Daniele Casella, presidente di Controvento, racconta come il progetto possa colmare questo vuoto: «Orienteremo i beneficiari sui servizi utili del territorio, creeremo momenti di svago, accoglienza e convivialità per favorire la condivisione di dinamiche familiari e bisogni dimenticati che invece hanno bisogno di ascolto». Grazie a tutor esperti in politiche del lavoro, le famiglie potranno anche ricevere supporto pratico per conciliare impegni e cura.
Anche il ruolo della fase precoce emerge come elemento chiave del progetto. Andrea Di Stefano, referente tecnico di TEAM e responsabile del progetto, spiega: «Ringraziamo Fondazione con il Sud, che supporta solo progetti che vantano forti partenariati e affidabilità tecnica, perché avendo selezionato il nostro progetto ci consente di creare a Catania una casa per tutte le persone che di fronte alla diagnosi d’autismo hanno bisogno di punti di riferimento per agire già dalla fase precoce e ridurre il ritardo di un percorso di supporto e terapia che invece è fondamentale. Siamo orgogliosi di co-progettare, con valori condivisi, azioni innovative».
Una nuova visione della presa in carico
Il progetto amplia l’orizzonte della presa in carico, mettendo al centro non solo la persona con autismo, ma l’intera famiglia. Giuseppe Laganga Senzio, direttore generale ASP di Catania, sottolinea l’importanza dell’identificazione precoce: «L’identificazione precoce dei bisogni legati allo spettro autistico è un passaggio fondamentale perché consente di attivare tempestivamente interventi dedicati e percorsi di accompagnamento e di sostegno per caregiver e sibling. Questa iniziativa è lodevole, si associa alla nostra visione di investimento sul futuro delle risorse a disposizione».
Grazie alla collaborazione tra istituzioni e terzo settore, le associazioni diventano partner privilegiati di un percorso socio-sanitario integrato e innovativo.
Valorizzare i legami familiari
Il peso della cura spesso ricade sui fratelli e sorelle che condividono la vita quotidiana con la persona con autismo. Maria Teresa Tripodi, presidente de Il Sorriso di Riccardo, racconta l’esperienza diretta delle famiglie: «Non smetti mai di essere genitore di un bambino disabile, tra noi ci riconosciamo, ci raccontiamo paure difficili da affrontare. Di fronte a patologie gravi non è detto che domani andrà meglio, e non abbiamo tempo per recuperare. Con Doni di Cura potremo dare respiro a queste famiglie, soprattutto ai fratelli che hanno il rapporto di vita più lungo con i disabili: loro diventano gli unici interlocutori e subiscono forti condizionamenti. Bisogna supportarli, lavorando sulla formazione e l’informazione delle famiglie».
Anche il Comune di Catania partecipa attivamente alla rete di supporto. Bruno Brucchieri, assessore ai Servizi Sociali, afferma: «Anche il Comune di Catania è parte attiva di questa rete. Ringraziamo il terzo settore che nel territorio etneo è forte e innova, offrendo servizi alle famiglie e lavorando in maniera coesa con l’ASP, con il Comune e la Città Metropolitana».
Servizi già attivi e prospettive
Le famiglie possono già accedere gratuitamente a consulenze legali, psicologiche e sociali. Tutte le attività si svolgeranno nella nuova sede di via Asiago e promettono di rappresentare un punto di svolta per centinaia di famiglie nei prossimi tre anni. Per informazioni o adesioni, è possibile contattare il team di “Doni di Cura” al 393 2540767 o via email a segreteria.donidicura@autismooltre.com.
Foto copertina di Mimzy da Pixabay
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