Benessere: è possibile misurare la felicità di una città?

È possibile misurare il benessere collettivo di una città e, quindi, la “Felicità Civica“? E quali sono gli indicatori che permettono di mappare il benessere degli abitanti di una città e dei suoi quartieri, in modo tale da mettere in atto azioni concrete e migliorarne la qualità della vita?

È quanto si è proposto di individuare il progetto Felicità Civica, un percorso di ricerca-intervento ideato dall’Associazione Culturale Nessuno e dai suoi innovatori sociali, avviato a maggio 2019 e vincitore del “Bando CivICA – Progetti di Cultura e Innovazione Civica” di Compagnia di San Paolo.

Il lavoro è confluito nel Questionario della Felicità Civica, elaborato dall’Associazione in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. Uno strumento innovativo che, nell’arco temporale compreso da giugno a ottobre 2022, ha consentito di mappare i bisogni urbani coinvolgendo gli abitanti delle 8 Circoscrizioni del capoluogo sabaudo, i quali hanno potuto compilare il questionario sia online, sia in forma cartacea nei diversi punti informativi diffusi sul territorio.

La mappatura – che si staglia come una delle più grandi ricerche sul benessere soggettivo mai svolte in Europa – ha conseguito oltre 3.500 compilazioni (quindi una persona maggiorenne su duecento dei cittadini torinesi), i cui risultati e dati raccolti saranno presentati presso la Sala Molinari del Polo Culturale Lombroso16, in via Cesare Lombroso 16, nel corso del “Primo rapporto della Felicità Civica” della città di Torino, in programma lunedì 20 marzo a partire dalle ore 17.30.

La giornata mondiale della felicità

“Un ambiente sociale felice è quello in cui le persone percepiscono un senso di appartenenza, un posto in cui gli uni si fidano degli altri e delle loro istituzioni condivise. In un ambiente sociale felice c’è più resilienza, poiché la fiducia condivisa riduce il peso delle difficoltà, e quindi diminuisce la disuguaglianza del benessere”.

John Helliwell
Senior Fellow dell’Istituto Canadese per la Ricerca Avanzata (CIFAR – Canadian Institute for Advanced Research).

La Giornata Internazionale della Felicità si celebra il 20 marzo di ogni anno a partire dal 2013, per volontà dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

E’ un giorno dedicato istituito per riconoscere l’importanza della felicità nella vita delle persone in tutto il mondo. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, lanciati nel 2015, contengono gli aspetti chiave per raggiungere il benessere e la felicità; come la riduzione delle disuguaglianze, lo sradicamento della povertà e la protezione del pianeta. 

Lo scopo di questa giornata è quello di accendere un focus sulla rilevanza della felicità e del benessere in quanto obiettivi e aspirazioni universali delle vite degli esseri umani di tutto il mondo. Inoltre, è un’occasione per sottolineare l’importanza del loro riconoscimento negli obiettivi di politica pubblica. E’ anche un’occasione per porre l’accento sulla necessità di un approccio più inclusivo, equo e bilanciato alla crescita economica, volto a promuovere lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione della povertà, la felicità e il benessere di tutti i popoli.

Presentazione del primo rapporto sulla felicità civica

L’evento, organizzato in occasione della Giornata mondiale della felicità, prevedrà gli interventi dei promotori del progetto: Alessandro Mercuri, psicoterapeuta e Presidente dell’Associazione Culturale Nessuno; Monica Molino, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino; e Stefano Di Polito, sceneggiatore e regista. A contribuire al dibattito e a portare i propri saluti istituzionali, anche i sostenitori della ricerca, ossia: Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Daniela Converso, Direttrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, e Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti.

«Abbiamo iniziato a riflettere sul tema della Felicità Civica nell’arco del 2018 – precisa Alessandro Mercuri –, quando il CENSIS ha pubblicato un rapporto in cui definiva l’Italia come “il Paese del rancore sociale”, poi tramutato in “odio sociale” l’anno successivo. Di qui, l’esigenza di una ricerca che ponesse in luce il benessere soggettivo, partendo dal presupposto che le politiche pubbliche non possano basarsi solo sul PIL, ma anche, e soprattutto, sulla felicità civica: un obiettivo comune che la società deve perseguire, per gli individui e per la comunità nel suo complesso».

«Sulla base di tali presupposti – prosegue il Presidente dell’Associazione Culturale Nessuno –, il Questionario della Felicità Civica ha trovato rapida diffusione nella città di Torino e nei suoi 34 quartieri, ottenendo un grande e positivo riscontro da parte della cittadinanza, che ha dimostrato la propria voglia di contribuire alla felicità civica e di condividere le proprie opinioni al riguardo».

locandina

Questionario della Felicità Civica

Il questionario, infatti, si è configurato come un inedito “esercizio di futuro”: una riflessione, avviata a partire da dati reali, sugli scenari desiderabili e sulle proposte in grado di instaurare un benessere sociale duraturo ed equanime, al fine di “pianificare” la felicità civica di Torino e il suo equilibrio sociale, sia dal punto di vista psicologico, sia da quello sociologico, pubblico ed economico.

Per farlo, sono stati analizzati nel dettaglio i principali indici connessi alla felicità e alla qualità della vita di tutto il mondo, tra cui: il “Better Life Index” dell’OCSE, il “World Happiness Report” dell’ONU, il “Gross Happiness Index” del Buthan, il “Benessere equo e sostenibile urbano” dell’ISTAT, il “Genuine Progress Indicator”, l’indice della Qualità della vita e la Qualità regionale dello sviluppo.

Il risultato della disamina è, quindi, consistito nell’elaborazione dei dodici indicatori della felicità civica, ognuno dei quali si configura alla stregua di una “sfida civica” – per la società nel complesso e la città nello specifico – e identifica un ambito di intervento di primaria importanza, verso cui orientare ragionamenti e pianificazioni per la costruzione di un futuro sereno e all’insegna del benessere.

Quali sono gli indicatori?

I dodici indicatori individuati sono i seguenti:

benessere - i dodici indicatori

Ma perché un questionario, e perché proprio questi indicatori?

«Perché, come direbbe il premio Nobel Joseph E. Stiglitz – spiega Monica Molino, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino –, “Ciò che si misura influisce su ciò che si fa. Se non si misura la cosa giusta, non si fa la cosa giusta”. Misurare e spiegare il benessere soggettivo, interrogando direttamente le persone, può fornire, infatti, informazioni che non si trovano nelle statistiche economiche convenzionali e che possono essere particolarmente utili e rilevanti per orientare le azioni di promozione del benessere individuale e sociale. Conoscere come stanno le persone, le loro opinioni e percezioni potrà, dunque, aiutarci a individuare la cosa giusta da fare per la promozione della felicità nei diversi quartieri della nostra città».

In seguito all’incontro del 20 marzo, i risultati del Questionario della Felicità Civica saranno, poi, ulteriormente approfonditi in un “tour” delle Circoscrizioni, dove istituzioni e cittadini avranno l’opportunità di dialogare e confrontarsi a partire dai dati ottenuti e di immaginare traiettorie per promuovere la Felicità Civica.

Sul sito felicitacivica.it sono disponibili maggiori informazioni e indicazioni per iscriversi.

Informazioni

L’evento in programma lunedì 20 marzo inizierà alle ore 17.30. In seguito ai saluti istituzionali, alla presentazione dei risultati della ricerca e alle testimonianze dei compilatori del questionario, sarà offerto un aperitivo nel corso del quale poter condividere riflessioni, opinioni e pensieri sulla Felicità Civica a Torino.

Per presenziare all’incontro, iscriversi al seguente link Eventbrite (clicca qui).

POLO CULTURALE LOMBROSO16

Il Polo Culturale Lombroso16 nasce come luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno e professionalità sui temi della letteratura, dell’arte e del design. La collaborazione tra Associazioni culturali del territorio, Biblioteche Civiche e Circoscrizione ha l’ambizione di creare un Polo Culturale che sia di riferimento su questi temi per la Città di Torino.

Gli spazi di via Cesare Lombroso 16 vogliono, dunque, essere luoghi utili alla promozione di attività incentrate sulla creatività e sono, inoltre, destinati a ospitare coworking e ad accogliere eventi, workshop e corsi proposti da associazioni, enti, circoli, organizzazioni pubbliche e private e singoli cittadini.

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Almadarte esprime la mia passione per tutto il bello che la vita ci regala. L’arte, il teatro, la musica, il cibo, la poesia. La bellezza è una qualità che diventa sensibile alla prima impressione, l’anima l’apprende e riconosciutala, l’accoglie e in un certo modo le si accorda. 43 anni studi classici, amante dell’arte figurativa in modo particolare, desiderosa di apprendere e curiosa di ogni forma di cultura, osservatrice attenta dell’arte culinaria fa suo il motto di George Bernard Shaw “non c’è amore più sincero di quello per il cibo”