Giosef: fuori il nuovo singolo “Le tre di notte”

Conoscete il detto: “Non tutti corrono la vostra stessa gara?

Nella marea di proposte settimanali, dove migliaia di artisti sono alla ricerca di uno spazio per farsi notare a costo di utilizzare espedienti fuori dai contesti musicali, come il bacio Sanremese di Rosa Chemical, i testi relativamente aggressivi del mondo Trap, o la scelta di unirsi all’esercito di cloni discografici, eccomi imbattermi in un brano che non scalpita per farsi vedere, ma conquista l’attenzione con l’originalità di un piccolo, curato e inaspettato, mondo sonoro. “Le tre di notte” di Giosef è una canzone che sembra scritta per non essere pubblicata. Uno scrigno segreto e personale di pensieri recitati ad alta voce e finiti, in qualche modo, su una bella melodia. Un brano che è al tempo stesso preghiera e ninna nanna, una di quelle ti accompagnano prima di addormentarsi.

Le tre di notte

Ed è proprio la notte il tema principale della canzone.

“Io mi sento guardato da le stelle e questa notte non posso dormire.” scriveva Luigi Pirandello in una sua poesia del 1901. Giosef con questo brano riflette, e fa riflettere, su come la tranquillità della notte sia per noi l’antitesi alla frenesia del giorno. Il momento in cui tutto rallenta e i dettagli più piccoli, le nostre paure, i pensieri più profondi della nostra vita, sembrano mettersi a fuoco e materializzarsi proprio come fantasmi amichevoli.

Mi capita spesso di svegliarmi di notte, intorno alle tre, e nel tempo mi sono accorto che questo spazio notturno è diventato una specie di campana di vetro che mi permette di sognare e creare qualcosa. Come questa canzone, lontano dai doveri e dalle abitudini del giorno” racconta Giosef.

Le tre di notte” di Giosef è un brano fuori dalle mode del momento, non appartiene al mondo frenetico delle playlist Spotify che bruciano artisti e canzoni come falene intorno al falò. Ma viaggia lentamente un mondo musicale parallelo, dove il tempo è un parametro non fondamentale.

Una canzone che riascoltata tra alcuni anni, manterrà tutta la sua piccola, delicata e quasi impercettibile, bellezza. Come un Bonsai.

Masterclass

Il brano, scritto e composto dall’artista, inizia su un suono di cicale notturne. Un bpm molto lento e ipnotico e un tappeto sonoro suggestivo, creato da un pianoforte rhodes, ci portano subito in una dimensione precisa.Le atmosfere sono fascinose e rallentano immediatamente i battiti cardiaci, come alcuni brani che sanno infondere tranquillità: “Too much Heaven” dei Bee Gees, o “Che male c’è” di Pino Daniele. Ma qui le linee melodiche non sono in cerca di raffinatezze e lasciano spazio al racconto:

“Le tre di notte sul divano nel silenzio mio sovrano

Respiro piano

in cameretta la più bella dorme sotto la sua stella

Respiro piano

Mi lascio coccolare dalla libertà

chiudo gli occhi e mi rilasso in tranquillità”

Il ritornello arriva immediatamente a 00:37 e si apre su un accordo maggiore che dona respiro al brano, mentre il testo affronta il tema principale della canzone: l’intimità della notte che regala quella lucidità che permette di vedere le cose da un punto di vista diverso e di fare pace con se stessi.

“La notte è l’ora di spogliarsi un po’

dalle abitudini e i doveri che hai

e indossare un po’ di lucidità

riscoprire veramente chi sei

la notte è l’ora di fare la pace

tra la luce e il buio dentro di te”

A 01:14 la strofa riprende, e il discorso si fa più confidenziale, ripercorrendo i sogni e le delusioni che ci accompagnano sin da bambini.

“Le tre di notte sul divano

mi ricordo quel bambino che sono stato

quando correvo col pallone, mi sentivo un calciatore

un gran campione.

E torno a coccolarmi nella libertà

che quel bambino ha negli occhi e non lo sa”

A 02:22 un breve special accompagna all’ultimo ritornello, dove il brano va a morire, quasi addormentandosi, su uno sfumare di percussioni che lasciano il posto al suono di cicale che aveva aperto la canzone.

Giosef - nella foto un uomo disteso sul divano, di cui si intravedono i piedi, davanti a un televisore a colori e a una porta finestra

Giosef

All’anagrafe Giuseppe Oppedisano, diplomato al CET di Mogol, voce tenorile degli Anno Domini Gospel Choir, famosi vocalist per Andrea Bocelli a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e di Raphael Gualazzi a Sanremo. Insegnante di canto certificato con il metodo “Voice To Teach“.

Giosef con questo suo nuovo brano, apre la promozione del suo ultimo lavoro discografico dal titolo “Amore e Pische”, dopo la pubblicazione nel 2020 del disco “La Rinascita Del Viola” che vanta più di 300.000 streaming sulle piattaforme digitali e del singolo “Niente da capire” con oltre 100.000 ascolti, che farà parte del nuovo album.

Anche per questo progetto la direzione tecnica è stata affidata al Maestro Marco Giorgi e all’etichetta discografica Yourvoicemusic di Rimini. Il video-lirycs è stato prodotto da Sonia Iacobone e Maura Bruno di ObiettivoFilm Videomaking.

L’elogio della semplicità

Una canzone semplice, una carezza sonora che mette a nudo pensieri che tutti abbiamo toccato in qualche momento della nostra vita. Un’orchestrazione seducente, che “rimane indietro” sullo sfondo sonoro per lasciare il palco ai protagonisti principali: voce e testo.

Il concetto di semplicità è paradossalmente complesso: già alla fine del suo primo “Libro delle Odi”, il poeta Orazio,nel 30 a.c., lo affrontava: “Odio, ragazzo, il lusso persiano e le corone intrecciate di tiglio”, diceva, ricordando che la semplicità è un punto di arrivo.

Perché dietro alla semplicità si nasconde il delicato lavoro di saper recidere le parti ridondanti per lasciare l’essenzialità di un’immagine, opera, messaggio. Concetti che ricordano l’arte dei Bonsai e i più grandi maestri viventi di questa disciplina, Kunio Kobayashi o Masahiko kimura, basata sull’apparente assenza delle cose.

Nell’attimo notturno cristallizzato da questa canzone, pochi elementi, come il testo riflessivo e l’interpretazione intimistica, bastano a costruire un’opera che ci raggiunge quasi in punta di piedi, e ci trasporta in un luogo sospeso. Dove le cose intorno a noi sembrano cambiare velocità. Una scelta davvero atipica per il mercato discografico attuale, dove tutto deve essere necessariamente un fuoco d’artificio continuo, invadente, per essere notato.

Potete seguire Giosef su Facebook, Instagram, sul sito ufficiale e sul canale YouTube.

Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano