Botero e la pienezza delle forme: bellezza, eleganza e voluttà

La realtà è arida, preferisco comunicare la pienezza“. Così il Maestro Fernando Botero, pittore e scultore colombiano, scomparso il 15 settembre 2023, spiegava ai critici la valenza e il significato che sta dietro alla dilatazione delle forme. L’abbondanza è positività, ricchezza, vita. Una dimensione ancestrale arricchita dalla sensualità delle forme. Una dilatazione che è tensione verso la positività.

L’ influenza di Botero sull’arte contemporanea è innegabile. Le sue sculture monumentali adornano spazi pubblici in tutto il mondo, da New York a Parigi, e le sue mostre attirano milioni di visitatori. La “pianezza delle forme” di Botero ha aperto nuove strade per l’esplorazione della figura umana nell’arte, sfidando le convenzioni tradizionali e offrendo nuove prospettive sulla bellezza e sull’abbondanza.

monna lisa botro

Fernando Botero: L’Eleganza della Voluttà nelle Forme

Lo stile di Botero è dunque caratterizzato dalla voluminosa rappresentazione delle figure umane e animali. Questa “pianezza delle forme”, come spesso viene descritta, non è un semplice capriccio estetico ma un profondo e complesso linguaggio visivo che trasmette una varietà di significati e emozioni.

Inoltre c’è da considerare che le radici di Botero affondano profondamente nella Colombia e nel forte senso di identità latinoamericana. La rappresentazione esagerata delle forme è, infatti, un chiaro richiamo alle sculture precolombiane, che spesso enfatizzavano la rotondità e la solidità come simboli di forza e fertilità. Anche se Botero ha citato spesso l’influenza dei maestri dell’arte rinascimentale, come Piero della Francesca e Paolo Uccello, i cui lavori esploravano le proporzioni e la prospettiva in modi innovativi, siamo comunque davanti a un senso del linguaggio completamente nuovo e rinnovato.

donna sdraiata nuda

L’Estetica della Sovrabbondanza

Botero inizia a sviluppare il suo stile unico negli anni ’60, durante un periodo di sperimentazione e ricerca personale. Figure esagerate e corpulente che sembrano quasi fluttuare in uno spazio senza gravità..

“Non dipingo persone grasse; quello che dipingo è la mia idea di abbondanza. Voglio dare volume e presenza ai miei soggetti“. La “pianezza delle forme” di Botero non è dunque tanto una rappresentazione del reale, quanto piuttosto una metafora visiva per esprimere potere, dignità e vitalità.

tavola imbandita

La Contestazione Sociale nelle Opere di Fernando Botero

Fernando Botero, con le sue figure imponenti e voluminose, ha anche utilizzato la sua arte come mezzo per una potente critica sociale, rappresentando violenza e corruzione. Due fenomeni che hanno afflitto la Colombia per decenni. Le sue opere documentano eventi tragici e situazioni di disuguaglianza sociale, esagerando le forme dei suoi soggetti per amplificare l’impatto emotivo e critico. La serie “Violencia en Colombia” (2000) è un esempio emblematico di come l’artista abbia utilizzato la sua cifra stilistica per affrontare temi di grande rilevanza sociale.

Le figure voluminose enfatizzano la presenza opprimente della violenza nella vita quotidiana. La loro corpulenza simboleggia il peso della sofferenza e dell’ingiustizia che grava sulla società colombiana. Botero ha dichiarato: “La mia pittura è una testimonianza della brutalità che ha caratterizzato la storia recente del mio paese” .

morte di Pablo Escobar immagine pubblico dominio

La Serie di Abu Ghraib

Un altro degli esempi più potenti dell’uso di Botero dell’arte come critica sociale è la serie di opere dedicate alla prigione di Abu Ghraib. Nel 2004, Botero ha creato una serie di dipinti e disegni che documentano le torture e gli abusi perpetrati dai soldati americani sui prigionieri iracheni.

Le figure, con le loro forme esagerate, sono rappresentate in posizioni di sofferenza e umiliazione, mettendo in evidenza la brutalità degli atti di tortura. La pienezza delle forme dei corpi amplifica la loro vulnerabilità e l’orrore della situazione. “Ho sentito il bisogno di testimoniare contro quello che consideravo un crimine contro l’umanità” dirà Botero descrivendo questa produzione.

copertina catalogo mostra

Critica della Società dei Consumi

La critica sociale di Botero affronta anche la società dei consumi e la superficialità della cultura moderna. Le figure voluminose nei suoi dipinti di scene di vita quotidiana, feste e banchetti suggeriscono un’esagerazione della materialità e della superficialità. Così come le rappresentazioni spesso ironiche della borghesia e delle élite mettono in luce la disuguaglianza e l’ipocrisia sociale.

La “pienezza delle forme” diventa quindi un mezzo per amplificare le ingiustizie e i paradossi della società contemporanea.

La Vita Quotidiana nelle Opere di Fernando Botero

Ma quello che rimane uno degli aspetti più affascinanti e complessi delle opere di Fernando Botero è la sua rappresentazione del quotidiano. Attraverso la “pienezza delle forme”, Botero offre uno sguardo unico e spesso ironico sulla cultura, i costumi e le tensioni sociali della Colombia e dell’America Latina.

Scene di vita domestica e momenti pieni di una ricchezza di dettagli che rivela una profonda conoscenza della cultura e della società colombiana. Gruppi familiari, celebrazioni, mercati, feste popolari, processioni religiose e attività casalinghe. Scene apparentemente semplici, ma ricche di significato e sottile critica della società. Come un commento tracciato a pennello sulle disuguaglianze sociali e sulle condizioni di vita dei diversi strati della società.

La Calle e La Famiglia

Ad esempio in “La Calle” (1980), Botero raffigura una strada affollata con figure di diverse classi sociali. Le figure piene e imponenti dei ricchi contrastano con quelle più modeste dei poveri, sottolineando le disparità economiche e sociali. Un contrasto ulteriormente amplificato dalla prospettiva e dalla composizione del dipinto, che mette in risalto la segregazione e l’ineguaglianza della società colombiana.

Nel dipinto “La Famiglia” (1985), Botero rappresenta una famiglia borghese. L’ imponenza fisica dei personaggi suggerisce prosperità e stabilità, ma al contempo, i volti inespressivi e le pose rigide sono una critica alla superficialità e all’ipocrisia della vita familiare borghese. Due dipinti con due scene apparentemente banali che catapultano in potenti riflessioni sociali e culturali.

la famiglia di Botero
la famiglia

La posizione ambigua della critica sulle opere di Fernando Botero

Fernando Botero, ha suscitato una vasta gamma di reazioni nel mondo dell’arte. Mentre molti lodano il suo stile unico e la profondità concettuale delle sue opere, altri sollevano critiche riguardo alla ripetitività e alla percepita superficialità delle sue opere. Una critica variegata e complessa che riflette, senza dubbio, la ricchezza e la profondità del suo lavoro.

gruppo di famiglia

Un Linguaggio Visivo Unico e una potente critica sociale

I sostenitori di Botero vedono nelle sue opere una combinazione di innovazione estetica e significato profondo. Achille Bonito Oliva, critico d’arte italiano, ha scritto nel 2002 su Art Journal: “Botero ha creato un mondo visivo che è sia immediatamente riconoscibile che infinitamente interpretabile. La sua capacità di giocare con le proporzioni sfida le nostre percezioni e apre nuove vie di comprensione estetica”.

Linda Nochlin, storica dell’arte ,si esprime così sulla serie di opere di Abu Ghraib: “Con la sua rappresentazione voluminosa dei corpi torturati, Botero ci costringe a confrontarci con la brutalità e l’ingiustizia. Le sue opere non sono solo belle da vedere, ma profondamente inquietanti e moralmente coinvolgenti” .

architettura di botero

Dalla ripetitività delle forme alla superficialità estetica

Ma Botero ha anche affrontato critiche significative. Una delle critiche più comuni riguarda la ripetitività delle forme nelle sue opere. Robert Hughes ha osservato: “Botero sembra ripetere se stesso all’infinito. Ogni figura sembra una variazione della stessa forma voluminosa, riducendo l’impatto delle sue opere e rendendole prevedibili”

“C’è un contrasto disturbante tra l’estetica piacevole delle figure di Botero e le tematiche gravi che rappresentano. A volte sembra che la bellezza delle forme possa attenuare la gravità del messaggio” sentenzia Holland Cotter sul New York Times. E ancora sulla ulla serie di Abu Ghraib: “Pur riconoscendo l’importanza del tema, c’è il rischio che l’estetizzazione della sofferenza possa banalizzare il dolore reale delle vittime” .

Sì, esiste un museo dedicato a Fernando Botero. Il Museo Botero, situato a Bogotá, in Colombia, è uno dei più importanti musei d’arte della città.

botero museum un uomo in piedi

Il Museo Botero

Il Museo Botero è stato fondato nel 2000 a Bogotà, nel cuore del quartiere storico della Candelaria grazie alla generosa donazione di Fernando Botero stesso. L’artista ha donato oltre 200 opere, inclusi 123 pezzi della sua collezione personale e 85 opere di altri artisti internazionali come Picasso, Monet, Dalí, e Matisse. La donazione ha rappresentato uno dei contributi culturali più significativi di Botero alla sua nazione.

Il Museo Botero svolge un ruolo fondamentale nella promozione della cultura e dell’arte in Colombia. È uno dei musei più visitati del paese, attirando turisti e appassionati d’arte da tutto il mondo.

bogotà botero muesum ingresso con scultura
bogotà botero muesum ingresso con scultura

Altri Musei con Opere di Botero

Oltre al Museo Botero di Bogotá, le opere di Fernando Botero sono esposte in numerosi altri musei e spazi pubblici in tutto il mondo. Alcuni esempi includono:

  • Museo de Antioquia a Medellín, Colombia. Questo museo ospita una vasta collezione di opere di Botero e si trova nella città natale dell’artista. La Plaza Botero, adiacente al museo, espone numerose sculture monumentali di Botero.
  • Museo d’Arte Moderna di New York (MoMA). Alcune opere di Botero fanno parte della collezione permanente del MoMA.
  • Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía a Madrid, Spagna: Anche questo museo ospita alcune opere di Botero.
quadri si forme di pienezza dentro ill museo di bogota
interno museo Bogotà foto pubblico dominio

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Monica Col
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Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte e Cultura. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla realizzazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva. Cura dal 2024 la.promozione della fondazione Sergio Bonfantini e dal 2021 la promozione della Fondazione Carlo Bossone. .Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “ del dottor Ravazzani. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Ha curato per il Comune di Collegno 2 mostre d'arte di respiro nazionale nel 2021 e nel 2022 con circa 90.000 visitatori. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".