Coltivazioni a rischio siccità: 8 proposte da Greenpeace

Abbiamo appena celebrato la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day),una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L’obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua. L’obiettivo è quello di sensibilizzare ad assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.

Restando all’interno dei nostri confini nazionali, l’approvvigionamento idrico per le coltivazioni delle nostre regioni sta raggiungendo livelli di criticità davvero preoccupanti.

Il 38% delle risaie e delle colture irrigue italiane è affetto da siccità severo estrema, ovvero soffre per un deficit di pioggia che dura da ben due anni. Tutto il distretto del Po, dove si trova buona parte della superficie irrigata italiana, è inoltre già in stato di severità idrica media da diversi mesi, mettendo a rischio riso, mais e altre colture.

È quanto ha sottolineato Greenpeace Italia alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua elaborando dati anticipati dall’Osservatorio Siccità del CNR-IBE.

siccità in Pianura Padana - un canale praticamente secco con pochissima acqua e gli argini di terra sono secchi
Le rive del canale del Parco del Mincio a Mantova

L’emergenza siccità in Pianura Padana

Se fino a qualche decennio fa, il problema dell’approvvigionamento idrico interessava solo il sud del nostro Paese, ora anche al nord si teme la carenza di acqua.

In Pianura Padana è allarme siccità.

Fiumi e laghi quasi in secca, calo dei raccolti e boom di costi in tutta la regione della Lombardia. Si alza il grido degli agricoltori per via del crollo della produzione di mais. Lo scorso anno la siccità aveva colto tutti impreparati perché, di fronte al deficit di riserve idriche invernali, c’era sempre stata la speranza che l’acqua arrivasse in primavera.

L’uso plurimo delle acque – spiega Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – fa sì che dai laghi continui a uscire più acqua di quella che entra“. Senz’acqua, non sono più sostenibili coltivazioni come quella del mais, che è anche una delle piante che cattura più azoto e Co2.

La situazione già a marzo appare drammatica: anche le acque superficiali, risorsa fondamentale per l’irrigazione, sono infatti in estrema sofferenza. Tutti i grandi laghi del Bacino del Po sono vicini ai minimi storici registrati negli ultimi ottant’anni e i principali invasi artificiali del bacino Padano mostrano un volume di riempimento pari a un quinto della capienza. Oltre alle scarse piogge, soprattutto al Nord, hanno contribuito a questa situazione il caldo, con temperature sopra la media 9 mesi su 12 nel 2022, e la scarsità di neve in montagna, dove si registra un deficit nevoso del 63% rispetto alla media degli ultimi dieci anni.  

Agricoltura fortemente a rischio per l’estate

Se non vi sarà un’inversione di tendenza saranno fortemente colpite anche tutte le coltivazioni orticole estive, come insalata o pomodori”. Spiega Ramona Magno, coordinatrice scientifica dell’Osservatorio Siccità del CNR-IBE. “Probabilmente si dovranno ripensare alcune tipologie di colture o usarne varietà che siano più resistenti a periodi di siccità. Turnazioni irrigue molto più rigorose potrebbero diventare la norma. Si potrebbe arrivare anche a razionamenti di acqua per uso idropotabile in diversi comuni”. Un quadro già attuale, dato che in Piemonte questo inverno alcuni comuni sono stati riforniti di acqua tramite autobotti. 

Quel che sta cambiando è la frequenza e l’intensità di questi fenomeni estremi, un trend ascendente la cui velocità è inasprita e legata a doppio filo con i cambiamenti climatici. Per fronteggiare la siccità è dunque necessario adottare da subito politiche ambiziose per liberarci dalla dipendenza da petrolio, gas e carbone e ridurre le emissioni dei gas serra. Ma allo stesso modo è necessario modificare profondamente il nostro sistema agricolo – che assorbe circa il 50% dell’acqua dolce utilizzata in Italia ogni anno – modificando anche la superficie dedicata alle colture che richiedono più acqua. Il mais, ad esempio, seconda tra le coltivazioni italiane per volumi di acqua utilizzati, è quasi interamente assorbito dalla filiera mangimistica, e più del 45% dell’impronta idrica dei prodotti agricoli è imputabile a carne, latte e derivati. 

Per ridurre i consumi idrici in agricoltura non bastano le soluzioni tecnologiche, ma è necessario agire in un’ottica di maggiore ‘efficienza alimentare’, anche attraverso la riduzione di produzioni e relativi consumi che comportano un maggior utilizzo di acqua, come quelle zootecniche e la relativa filiera mangimistica”, commenta Simona Savini, campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. 

Cosa si può fare?

Le dichiarazioni, istituzionali e non, sul tema della siccità, ruotano invece quasi tutte intorno alla stessa ipotetica soluzione: costruire nuovi invasi e bacini artificiali, nonostante le possibili minori precipitazioni future e l’aumento dell’evapotraspirazione a causa del riscaldamento globale, cosa che dovrebbe spingere alla cautela su questo tipo di infrastrutture, anche rispetto ai loro impatti ambientali. 

Canalizzazioni forzate e cementificazione hanno infatti ridotto le aree naturali in grado di “assorbire” l’acqua in eccesso durante gli eventi climatici estremi, impoverendo i corsi d’acqua e le falde, che rimangono sempre gli “invasi” migliori per immagazzinare le risorse idriche, più efficienti di qualsiasi infrastruttura.

L’organizzazione ambientalista presenta oggi anche otto proposte per contrastare la siccità  rivolte  al governo Meloni, che questo pomeriggio riunirà la  cabina di regia sulla siccità a Palazzo Chigi. 

8 proposte di Greenpeace per combattere la siccità

  • Velocizzare il processo di decarbonizzazione dell’Italia, riducendo e poi azzerando le emissioni climalteranti, attraverso un aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) con obiettivi in linea con l’Accordo di Parigi sul clima e la posizione dell’Unione Europea.
  • Smettere di investire sulle fonti fossili e le relative infrastrutture, abbandonando al più presto lo sfruttamento di petrolio, gas e carbone e puntando su energia rinnovabile ed efficienza energetica.
  • Ridurre a monte i consumi idrici in agricoltura, rendendo prioritario  l’uso di terreni e acqua per la produzione di alimenti destinati al consumo umano diretto anziché alla filiera mangimistica o alla produzione di biocarburanti.
  • Ridurre a monte la domanda mangimistica, riducendo gradualmente il numero degli animali allevati e adottando misure per incoraggiare l’adozione di diete a base principalmente vegetale.
  • Adottare misure per incoraggiare l’utilizzo di tecniche agroecologiche che migliorino la salute dei suoli, inclusa la capacità di trattenere l’umidità.
  • Ridurre drasticamente il consumo di suolo e la cementificazione, incrementando le superfici di boschi e aree naturali.
  • Pianificare l’eventuale costruzione di nuovi invasi e laghetti in base ai dati di riempimento storici degli invasi esistenti e agli scenari meteo-climatici futuri, evitando opere dannose oltre che inefficaci.
  • Adottare un grande piano di ristrutturazione della rete idrica e di messa in sicurezza idrogeologica, aumentando le risorse dedicate nel PNRR, anche con il contributo degli enti gestori del servizio idrico integrato.

“I governi devono lavorare in media quattro volte più velocemente per soddisfare l’SDG 6 in tempo, ma questa non è una situazione che i governi possono risolvere da soli. L’acqua colpisce tutti, quindi abbiamo bisogno che tutti agiscano. Tu e la tua famiglia, la scuola e la comunità potete fare la differenza cambiando il modo in cui usate, consumate e gestite l’acqua nelle vostre vite”.

World Water Day Official Site
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”