World water day: quanta acqua possiamo ancora bere?

22 marzo, World Water Day, Giornata Mondiale dell’acqua.

L’elemento indispensabile alla vita dell’uomo non è l’acqua, ma l’aria. Senza aria resistiamo pochi minuti, mentre senza acqua la resistenza dell’essere umano arriva a qualche giorno. La fame è un bisogno che subentra in un terzo momento, nella scale delle nostre necessità primarie. Eppure senza acqua non ci sarebbe vita.

E’ da lì che tutto nasce sul nostro pianeta.

L’acqua non sarà l’elemento primario per la sopravvivenza ma è un elemento indispensabile per tutte le specie, compresa quella animale a cui apparteniamo. Gli sconvolgimenti ambientali provocati dal progresso dell’uomo dell’ultimo secolo hanno già iniziato da tempo a mutare quell’equilibrio indispensabile per la vita.

La chiamiamo “crisi climatica”, in realtà è un’inesorabile cammino verso una catastrofe ambientale unica nella storia.

L’aumento delle temperature sta determinando le scorte idriche del Pianeta e la siccità comincia ad essere un problema serio anche nel mondo occidentale e nei Paesi industrializzati.

E allora, quanta acqua possiamo ancora bere?

Un esempio, oltre il confine…

Vi propongo di riflettere su un esempio esposto durante la trasmissione Freedom – Oltre il Confine.

Il diametro del Pianeta Terra è di 12742 km. Immaginiamo di prendere il globo terrestre e separare le terre emerse dal volume di acqua totale per fare un altro globo, otterremo un globo d’cqua di circa 1380 km. Questo globo conterrebbe tutta l’acqua presente in oceani, mari, fiumi e laghi esistenti al mondo. Ma non è la quantità d’acqua che possiamo bere.

L’acqua potabile sulla terra è molta meno, tant’è che se proviamo a fare di nuovo lo stesso giochino di separare l’acqua potabile presente sul Pianeta dall’acqua terestre otterremmo un globo che avrebbe il diametro di appena 56 km.

L’immagine di queste proporzioni è più o meno questa

World Water Day acqua - tre sfere, una è il globo terrestreverde con le terre emerse e i mari, la seconda molto più piccola e blu, solo con i mari, la terza, molto piccola solo azzurra

Un’immagine esaustiva che fa davvero riflettere su quali comportamenti adottare e quanta attenzione dobbiamo porre ogni volta che apriamo un rubinetto. L’acqua non è una risorsa scontata solo perchè scontato è ilsuo bisogno. Dobbiamo avere davvero cura delle nostre abitudini e cambiarle, prima che il danno sia irreversibile.

World Water Day

Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day). E’ una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L’obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua. L’obiettivo è quello di sensibilizzare ad assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.

La disfunzione in tutto il ciclo dell’acqua sta minando i progressi su tutte le principali questioni globali. Dalla salute alla fame, dall’uguaglianza di genere al lavoro, dall’istruzione all’industria, dai disastri alla pace. 

Nel 2015, il mondo si è impegnato a raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 6 come parte dell’Agenda 2030. La promessa, che tutti avrebbero gestito l’acqua e i servizi igienico-sanitari in sicurezza entro il 2030.  

Miliardi di persone e innumerevoli scuole, aziende, centri sanitari, fattorie e fabbriche vengono trattenuti perché i loro diritti umani all’acqua e ai servizi igienico-sanitari non sono ancora stati rispettati. 

Il World Water Development Report (WWDR) delle Nazioni Unite è il rapporto principale di UN-Water sulle questioni idriche e igienico-sanitarie. Lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, il rapporto si concentra su un tema diverso ogni anno. Inoltre, fornisce raccomandazioni politiche ai decisori offrendo best practice e analisi approfondite. Il WWDR è pubblicato dall’UNESCO per conto di UN-Water e la sua produzione è coordinata dal World Water Assessment Programme dell’UNESCO.

Dobbiamo accelerare il cambiamento, per andare oltre il “business as usual”  

Sul sito ufficiale del World Water Day, giornata mondiale dell’acqua, si legge un monito importante.


“I governi devono lavorare in media quattro volte più velocemente per soddisfare l’SDG 6 in tempo, ma questa non è una situazione che i governi possono risolvere da soli. L’acqua colpisce tutti, quindi abbiamo bisogno che tutti agiscano. Tu e la tua famiglia, la scuola e la comunità potete fare la differenza cambiando il modo in cui usate, consumate e gestite l’acqua nelle vostre vite”.

World Water Day Official Site

Il programma d’azione per l’acqua 

I tuoi impegni si aggiungeranno agli impegni su larga scala di governi, aziende, organizzazioni, istituzioni e coalizioni. 

Insieme, queste promesse formeranno l’ Agenda d’azione per l’acqua, che sarà lanciata alla Conferenza sull’acqua 2023 delle Nazioni Unite . 

Questa Giornata mondiale dell’acqua è un’opportunità irripetibile per riunirsi intorno all’acqua e accelerare il progresso insieme. 

Fai la tua parte facendo quello che puoi. 

Il problema della siccità in Italia

Se fino a qualche decennio fa, il problema dell’approvvigionamento idrico interessava solo il sud del nostro Paese, ora anche al nord si teme la carenza di acqua.

In Pianura Padana è allarme siccità.

Fiumi e laghi quasi in secca, calo dei raccolti e boom di costi in tutta la regione della Lombardia. Si alza il grido degli agricoltori per via del crollo della produzione di mais. Lo scorso anno la siccità aveva colto tutti impreparati perché, di fronte al deficit di riserve idriche invernali, c’era sempre stata la speranza che l’acqua arrivasse in primavera.

L’uso plurimo delle acque – spiega Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – fa sì che dai laghi continui a uscire più acqua di quella che entra“. Senz’acqua, non sono più sostenibili coltivazioni come quella del mais, che è anche una delle piante che cattura più azoto e Co2.ù

La lenta morte dei ghiacciai

Nel massiccio del Gran Paradiso si contano più di 60 ghiacciai che coprono una superficie di circa 29 km 2. Tre quarti della quale sul versante valdostano. Anche questi ambienti subiscono gli effetti del riscaldamento globale. Un’accurata analisi climatologica condotta da Luca Mercalli e collaboratori evidenzia come nel Gruppo del Gran Paradiso le temperature siano aumentate di 1,5 °C dal 1994 in poi. Pari a uno spostamento delle fasce climatiche di quasi 300 metri verso l’alto. I ghiacciai rispondono a questa alterazione del clima arretrando e perdendo volume. Fenomeni percepibili a occhio nudo, con i confronti fotografici e grazie alle preziose serie storiche di misure prese sul terreno.

Di questo passo, a fine secolo, secondo IPCC (The Intergovernmental Panel on Climate Change), potremmo avere fino a 5 gradi in più. In Italia visto la sua particolare posizione, anche fino a 8 gradi in più e in estate, la Pianura Padana raggiungerebbe le temperature attuali del Pakistan.

A Catania, una tavola rotonda sull’emergenza idrica, in occasione del World Water Day

Il 21 marzo si è svolto presso l’Aula Magna UNIRC – Dipartimenti di Ingegneria – dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria l’evento “Difesa, restauro e valorizzazione delle aree costiere”.

Un tavola rotonda, in occasione della ricorrenza della Giornata mondiale dell’acqua, che ha coinvolto i massimi esponenti del mondo politico, accademico e dell’associazionismo siciliano e calabrese. Un incontro per discutere dell’importanza della salvaguardia delle coste e dell’utilizzo del mare come riserva di energia.

L’evento, organizzato dalla maggior parte degli Ordini degli Ingegneri siciliani e calabresi, ha coinvolto gran parte delle Università di Sicilia e Calabria. L’incontro sarà moderato da Mauro Scaccianoce, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania.

Alla tavola rotonda hanno partecipato per i saluti istituzionali: Nello Musumeci (ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare). Francesco Foti (presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Reggio Calabria). Giuseppe Zimbalatti (rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria). Angelo Domenico Perrini (presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri). Renato Schifani (presidente della Regione Siciliana). Giusy Princi (vicepresidente della Regione Calabria). Gaetano Galvagno (presidente dell’ARS). Alessandro Aricò (assessore delle Infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana) e Elena Pagana (assessore del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana).

locandina
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”