Controlli telefonici della Polizia per geolocalizzare i positivi

Sta succedendo a Ravenna, dove il Sindaco Michele De Pascale ha predisposto controlli telefonici della Polizia ai soggetti risultati positivi al Covid

Un provvedimento che, a detta della Polizia locale (i vigili, per intenderci), in concerto con il Sindaco, è ritenuto uno strumento utile per controllare il “rispetto dell’isolamento fiduciario e/o quarantena”.

La persona viene contattata e invitata ad inviare la propria posizione GPS in tempo reale. Se si rifiuta o non risponde, i vigili provvederanno al controllo a domicilio.

Secondo il primo cittadino ravennate, il sistema permette un controllo capillare evitando un dispendio di forze “sul campo”. Inoltre, offre al cittadino “un’alternativa molto meno invasiva rispetto al controllo a domicilio”.

Meno invasiva per chi?

Sicuramente per il vigile che si evita il rischio di entrare in contatto con un positivo. Meno per chi, pertanto che sia consenziente, deve trasmettere la propria geolocalizzazione, attraverso mezzi di comunicazione che allo stesso tempo offrono altri dati sensibili della privacy.

E al diavolo la privacy.

Dimmi dove sei

In pratica, la Polizia ha facoltà di effettuare controlli telefonici. Chiama a random un campione di persone e chiede di inviare la propria posizione ad un numero dedicato. Vanno bene anche i social. Nel senso che le persone possono condividere la loro posizione inviandola sui social della polizia municipale, condividendo così, però, anche i loro profili personali.

In buona sostanza, con questo tipo di tracciamento la persona offre spintaneamente i suoi dati sensibili e i suoi contatti, i suoi post e le sue foto e, ovviamente, i suoi recapiti.

Una misura, questa dei controlli telefonici, che non è piaciuta a molti, a partire dalla lista Civica La Pigna, nella figura della consigliera comunale Veronica Verlicchi e della candidata alle elezioni Paola Pantoli. Enrtrambi hanno così commentato:”una sorveglianza pervasiva che travalica inammissibilmente i compiti di polizia amministrativa sostituendoli con quelli tipici della polizia giudiziaria“.

Nel comunicato stampa del 15 gennaio 2022, il Sindaco spiega: “L’articolo 4 ‘Sanzioni e controlli’ del decreto-legge 25 marzo 2020 n.19, nel prevedere le sanzioni per il mancato rispetto delle misure, statuisce, in relazione ai controlli, che “l’esecuzione delle misure” si realizzi “avvalendosi…del personale dei corpi di polizia municipale munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza.

Per l’accertamento del rispetto della misura dell’isolamento domiciliare ai selezionati (quarantena precauzionale o divieto di allontanarsi dalla propria abitazione), gli organi addetti al controllo procedono secondo le modalità descritte all’articolo 13 della legge n. 689 del 1981. Dunque, possono recarsi al domicilio oppure optare per ‘ogni altra operazione tecnica’(…). In sostanza non si tratta di alcun tracciamento generalizzato sulle persone in quarantena. E’ un’opzione proposta alle persone che sono state selezionate per ricevere il controllo. Queste persone sono quindi totalmente consapevoli, consenzienti e sono loro stesse ad inviare agli operatori di polizia locale la loro posizione”.

Cosa dice la legge

13. Atti di accertamento

Gli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono, per l’accertamento delle violazioni di rispettiva competenza, assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra preparazione tecnica.

Possono altresì procedere al sequestro cautelare delle cose che possono formare oggetto di confisca amministrativa, nei modi e con i limiti con cui il Codice di Procedura Penale consente il sequestro alla polizia giudiziaria.

E sempre disposto il sequestro del veicolo a motore o del natante posto in circolazione senza essere coperto dalla assicurazione obbligatoria e del veicolo posto in circolazione senza che per lo stesso sia stato rilasciato il documento di circolazione.

All’accertamento delle violazioni punite con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono procedere anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, i quali, oltre che esercitare i poteri indicati nei precedenti commi, possono procedere, quando non sia possibile acquisire altrimenti gli elementi di prova, a perquisizioni in luoghi diversi dalla privata dimora, previa autorizzazione motivata del pretore del luogo ove le perquisizioni stesse dovranno essere effettuate. Si applicano le disposizioni del primo comma dell’art. 333 e del primo e secondo comma dell’art. 334 c.p.p.

E’ fatto salvo l’esercizio degli specifici poteri di accertamento previsti dalle leggi vigenti.

articolo 13 della legge n. 689 del 1981

Privacy, questa sconosciuta

In realtà, la materia è complessa, se la si affronta dal punto di vista del Diritto. La prima cosa da dire è che il tracciamento è volontario, pertanto la persona deve essere consenziente. In difetto, il controllo, previsto dal Decreto Legge, avviene di persona e a domicilio.

Analizzando i fatti, la trasmissione di dati sensibili avviene già a monte. Avviene nel momento in cui l’ASL trasmette i vostri dati, il vostro stato di salute, il risultato del vostro tampone e il vostro numero di telefono.

Quella prevista dal Comune di Ravenna, è una “concessione” di dati o, guardandola dall’altra parte, una richiesta di dati, che è sul filo (pericoloso) del diritto alla privacy.

La percezione che ne deriva è che il positivo subisca un tracciamento pari a quello di un criminale agli arresti domiciliari.

C’è da pensare che non si ricorre al braccialetto elettronico alla caviglia solo per una questione di costi…

D’altro canto, però, c’è da dire che se un positivo esce di casa può contagiare e compromettere in maniera irreversibile la salute di altri soggetti. Inoltre, è considerato reato penale, pertanto chi viola l’isolamento o la quarantena è a tutti gli effetti un fuorilegge e un potenziale killer.

Evidentemente il Sindaco di Ravenna non si fida della sua comunità…

Lo diceva il Sor Giulio

Ironia a parte, è il “come” che viene messo in discussione.

la decisione del Sindaco pare essere motivata esclusivamente da una pura questione di praticità nel coinvolgere la polizia comunale in un’estensione delle proprie mansioni che la sottrarrebbe al lavoro amministrativo ed importanti incarichi di monitaraggio del territorio e del traffico.

La paura è che si crei un precedente. Un punto di non ritorno che mettere in discussione ancora una volta i diritti alla privacy e quelli della libertà dell’individuo, poichè il tracciamento, seppur consenziente espone lo stesso a una raccolta di dati che esulano dallo scopo primario del tracciamento stesso.

Un tracciamento che, assicura il Sindaco, è solo temporaneo, ma qualcuno diceva a pensare male a volte ci si azzecca...

controlli telefonici - il post della polizia municipale di Ravenna
Controlli telefonici – il comunicato della polizia locale di Ravenna
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”