Mi capita molto spesso di visitare bambini, ma anche numerosi adulti che presentano una deglutizione cosiddetta “atipica”. Cioè permane ancora un certo grado di deglutizione di tipo infantile.
Il meccanismo della deglutizione cambia, infatti, nell’arco della vita. Al momento della nascita la deglutizione fa parte di quei riflessi definiti primitivi fondamentali per la sopravvivenza, come il riflesso di suzione. Ma, questa, presto lascia il posto a funzioni più evolute, in rapporto a diversi fattori quali l’eruzione dei denti, che riduce lo spazio disponibile per la lingua, e l’assunzione di cibi di diverse consistenze e più complessi da mangiare.
Deglutizione atipica, le cause
La maggior parte dei bambini apprende una deglutizione di tipo adulto nell’arco dei primi 12-15 mesi e la porta a compimento attorno a i due anni di età. Le cause della permanenza di una deglutizione infantile sono da ricercarsi, nella maggior parte dei casi, in una scorretta educazione alimentare, come un allattamento artificiale protratto nel tempo o uno svezzamento ritardato per cui al bambino vengono somministrati cibi troppo “facili”, morbidi, da non masticare o masticare troppo poco, senza per esempio, parti da scartare
I bambini vengono sottoposti a una sorta di iperprotezione buccale, che ne impedisce la maturazione. Tra le cause, spesso sono presenti anche abitudini viziate come l’uso del succhiotto oltre i due anni, il succhiamento del dito o del lenzuolo. È opportuno diagnosticare tempestivamente una problematica relativa alla deglutizione nel bambino, per intervenire subito ed evitare delle conseguenze che si possono manifestare in età adulta.
Le conseguenze
Difficoltà nella masticazione di qualsiasi cibo. Sviluppo di un palato ogivale, cioè stretto e alto. Difficoltà respiratorie. Respirazione prevalentemente orale con conseguente frequenti faringiti, tonsilliti, otiti. Problemi legati alla postura. Difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni. Problemi di natura estetica, con i denti frontali sporgenti in avanti.
La respirazione orale
Normalmente la respirazione corretta avviene attraverso il naso, dove l’aria viene filtrata, riscaldata e umidificata entrando nell’organismo. Tuttavia, alcune persone tendono a respirare prevalentemente con la bocca: questa condizione è nota come respirazione orale.
Sia nei bambini che negli adulti la respirazione orale ha delle conseguenze che possono anche essere gravi: la secchezza delle mucose e il raffreddamento favoriscono gran parte delle patologie ricorrenti dei tratti respiratori come faringiti, laringiti, otiti, tonsilliti.


Le conseguenze della respirazione orale in età infantile
Inoltre, persistendo l’abitudine errata alla respirazione orale, nei bambini, la normale crescita facciale è rallentata, con la comparsa di malocclusioni, disfunzioni temporo-mandibolari, affollamento dentale, allungamento del viso, postura scorretta, mentre gli adulti possono risultare più esposti al fenomeno delle apnee notturne.
Sarebbe opportuno che i vari professionisti sanitari svolgessero un’opera di prevenzione e di divulgazione di questi concetti in modo da dare la giusta importanza alla corretta respirazione nasale.