Disastri alluvionali in val Padana? per Zaia è colpa delle nutrie

Di fronte ai disastri alluvionali che colpiscono il nostro Paese, è necessario riflettere sulle vere cause e sulle responsabilità umane. Eppure, sembra che alcuni politici siano convinti che la colpa sia di animali selvatici come nutrie, tassi, istrici e volpi, accusati di essere i principali responsabili dei danni agli argini dei fiumi e dei canali. Questa narrativa, promossa dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, appare non solo semplicistica ma anche profondamente fuorviante. Diamo uno sguardo più approfondito alla questione.

Le Dichiarazioni di Zaia: Un Capro Espiatorio Facile

Secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, le disastrose conseguenze delle alluvioni e delle inondazioni sarebbero da attribuire a nutrie, tassi, istrici e volpi. Zaia sostiene che le tane scavate da queste specie fossorie indebolirebbero gli argini di fiumi e canali, rendendoli più vulnerabili durante eventi meteorologici estremi. Di fronte a questo problema, Zaia propone misure drastiche: l’eradicazione di questi animali, perché “stanno distruggendo il patrimonio idraulico del Veneto”.

Questo approccio non è nuovo. Già a novembre scorso, la Provincia di Ravenna aveva siglato un accordo con l’Ambito territoriale di caccia (Atc) per destinare 76 mila euro alla cattura e all’eliminazione di questi animali. I fondi sono stati divisi tra il 2023 e il 2024, destinati a coprire le spese per proiettili, armi, trappole e lo smaltimento delle carcasse. Questi interventi sono stati giustificati come una soluzione necessaria per proteggere le infrastrutture idrauliche.

disastri alluvionali - due nutrie dal pelo lungo e rossiccio
Disastri alluvionali in val Padana? per Zaia è colpa delle nutrie

Le Vere Cause dei Disastri Alluvionali? Cementificazione e Mancata Manutenzione

Sebbene l’accusa contro gli animali selvatici possa sembrare una soluzione immediata e di facile comprensione, allo stesso tempo esclude o ignora le vere cause delle alluvioni: la cattiva gestione del territorio, la cementificazione selvaggia, la mancata manutenzione di fiumi e canali, e la costruzione di argini fragili e insufficienti. Per il governatore, il problema risiederebbe solo nelle tane delle nutrie o dei tassi e non tiene conto delle scelte scellerate compiute dall’uomo, che ha modificato l’ambiente naturale senza tenere conto delle conseguenze.

Molti dei fiumi italiani sono stati tombati, ovvero incanalati sotto il terreno per lasciare spazio alla costruzione di strade e infrastrutture. Questo processo, che altera il naturale deflusso delle acque, contribuisce in modo significativo alle esondazioni. Inoltre, la cementificazione dei canali impedisce al suolo di assorbire l’acqua piovana, peggiorando ulteriormente la situazione. Invece di investire in opere di manutenzione e ripristino del territorio, le istituzioni sembrebbero dunque preferire misure drastiche contro la fauna locale. Una scelta che sembra essere una comoda scappatoia per evitare di affrontare, invece, problemi ben più complessi.

Le Critiche di OIPA: Un Accanimento Ingiustificato

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) ha prontamente risposto alle dichiarazioni di Zaia, criticando aspramente l’idea che le specie fossorie siano la causa delle alluvioni. “A strage fatta, ci si accorgerà che il vero problema non sono le specie fossorie ma l’uomo e la sua malagestione del territorio”, afferma l’OIPA, sottolineando l’inutilità e la crudeltà di queste campagne di eradicazione.

L’OIPA mette in luce un punto fondamentale: il vero nemico delle infrastrutture idrauliche non sono gli animali, ma la mancanza di una politica di gestione del territorio attenta e responsabile. Le risorse spese per eliminare questi animali potrebbero essere investite molto più utilmente in attività di prevenzione e manutenzione. Ad esempio, la pulizia regolare dei letti dei fiumi, la rimozione di ostacoli e detriti, e il rinforzo degli argini rappresenterebbero soluzioni molto più efficaci e sostenibili.

L’Ecologia degli Animali Fossori: Alleati, Non Nemici

Gli animali fossori come nutrie, tassi, istrici e volpi svolgono un ruolo ecologico importante. Le loro attività di scavo possono aiutare a mantenere un equilibrio naturale nei suoli, favorendo la biodiversità e contribuendo al controllo di parassiti. Risulta difficile pensare che questi animali, presenti nel nostro ecosistema da secoli, possano essere i principali responsabili dei problemi idraulici che stiamo vivendo oggi.

La presenza di tane lungo gli argini può effettivamente rappresentare un fattore di rischio in determinate situazioni, ma questo rischio è minimo rispetto ai danni provocati dall’urbanizzazione incontrollata e dalla cementificazione. Gli animali selvatici non scelgono di costruire su terreni fragili; lo fanno semplicemente perché l’habitat in cui vivono viene costantemente ridotto e disturbato dalle attività umane. In questo senso, gli animali diventano vittime di una gestione territoriale che li costringe a convivere con infrastrutture artificiali non adatte alla natura.

Alternative Sostenibili: Prevenzione e Manutenzione

Secondo OIPA, invece di investire denaro pubblico in campagne di eradicazione, le autorità regionali e locali dovrebbero concentrarsi su interventi di prevenzione che possano realmente ridurre il rischio di alluvioni. Tra queste misure, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, il ripristino delle zone umide e l’aumento di aree verdi permeabili potrebbero rappresentare una soluzione a lungo termine per la gestione delle acque.

E’ comunque innegabile che il rafforzamento degli argini e la manutenzione periodica degli stessi sono interventi fondamentali per prevenire danni durante eventi climatici estremi. È cruciale comprendere che i fondi pubblici devono essere utilizzati per proteggere l’ambiente e la comunità, non per alimentare una caccia contro animali che svolgono un ruolo naturale nel loro ecosistema.

Conclusione: Affrontare i Veri Problemi, Non Crearne di Nuovi

I disastri alluvionali e le inondazioni sono fenomeni complessi che richiedono una gestione attenta e responsabile del territorio. Scaricare la colpa sugli animali selvatici è una risposta facile ma incompleta, che rischia di distogliere l’attenzione dalle vere problematiche che riguardano la gestione del suolo e delle infrastrutture.

Secondo OIPA, Zaia e altri politici dovrebbero focalizzarsi sulle vere cause dei disastri naturali: la malagestione del territorio, la cementificazione selvaggia e la mancanza di manutenzione. Gli animali non sono né il problema né la soluzione. Sono, invece, una parte integrante dell’ecosistema che, se adeguatamente compresa e rispettata, potrebbe essere un alleato nella lotta contro i disastri ambientali. Forse è arrivato il tempo di affrontare le questioni con obiettività, investendo in strategie di prevenzione che possano davvero fare la differenza per il nostro futuro e quello del nostro ambiente.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”