Aggiornamento sul caso Emis Killa Sanremo 2025: cosa succederà ora, perchè è indagato, perchè si è ritirato dalla gara
A quanto pare, la notizia della vicenda giudiziaria che riguarda Emis Killa fa più scalpore dell’avviso di garanzia giunto al Capo del Governo e oggi dal bar dello sport, alla metro, passando per i saloni di parrucchieri e le panchine dei parchi, l’argomento di discussione è “perchè è indagato Emis Killa?“, “cosa è successo a Emis Killa?” e “chi prenderà il suo posto?“. Son problemi…
A pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo 2025, Emis Killa ha annunciato il suo ritiro dalla gara. Il rapper avrebbe dovuto esibirsi con il brano “Demoni”, ma ha scelto di fare un passo indietro a causa di problemi legali che hanno suscitato un vero e proprio “caso”, e il festival non è ancora iniziato.
Sapendo che saremo a Sanremo (scusate il gioco di parole) in qualità di giornalisti, ho dovuto spegnere il cellulare per riuscire a scrivere queste quattro caz.. (ops) righe sull’argomento, che il dovere mi impone.
Allora, cerchiamo di capire cosa è successo, ma soprattutto, cosa poteva succedere e cosa succederà.
Perchè è indagato Emis Killa
Nonostante non ci sia ancora una condanna, il rapper ha scelto di ritirarsi per evitare ulteriori polemiche e lasciare che la giustizia faccia il suo corso. In un messaggio sui social ha spiegato di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali sulle accuse e di aver appreso la notizia dai giornali. Ha dichiarato di essere dispiaciuto ma di voler evitare che la sua situazione personale distolga l’attenzione dalla musica e dal Festival.


Il direttore artistico e conduttore del Festival, Carlo Conti, ha commentato: “Prendo atto con rammarico della decisione di Emis Killa di ritirarsi da Sanremo. Comprendo il suo stato d’animo che non gli consente di vivere al meglio e con serenità la settimana di musica al Festival.”


Il motivo principale del ritiro riguarda un’indagine che coinvolge Emis Killa nell’ambito della criminalità organizzata legata agli ultras del calcio. L’artista è stato colpito da un Daspo di tre anni, che gli impedisce di accedere agli eventi sportivi, e si trova al centro di accuse che parlano di legami con ambienti malavitosi. Questo ha inevitabilmente acceso il dibattito sulla sua partecipazione al Festival.
Cosa sarebbe successo se non si fosse ritirato?
Si presume che la scelta di ritirarsi sia stata ponderata con tutto il suo staff, come è giusto che sia. Una scelta spintanea che deve essere stata fortemente condizionata non solo dalla vicenda giudiziaria in se, ma dalla marea di conseguenze che ne sarebbero derivate nel caso Emis Killa avesse deciso di continuare il suo percorso sanremese.
Siamo sinceri: i giornalisti lo avrebbero massacrato di domande e Striscia la Notizia ci sarebbe andata a nozze. E questo solo per cominciare, perchè l’altro problema che si presenta è la sua presunta “associazione a delinquere” con frange della criminalità organizzata, le ipotesi sul televoto avrebbe potuto prendere una piega interessante.
Infine, in ultimo, ma non ultimo, i puristi del Festival di Sanremo, visto già le rimostranze in merito alla partecipazione di Tony Effe, come avrebbero potuto reagire? Tutte rogne che la RAI si evita volentieri, grazie alla scelta “ponderata e matura” di fare “un passo indietro”.
Perchè è indagato
Innanzitutto c’è da dire che il pio Emis Killa, che afferma di essere al corrente di aver ricevuto solo un atto amministrativo (la DASPO), arrivato a dicembre 2024, è iscritto nel registro degli indagati dal mese di novembre 2024. Ma lui lo apprende solo oggi dai giornali.
E si stupisce anche, malgrado ormai siano noti a tutti i “salotti” frequentati dal rapper. Le sue amicizie hanno un pedigree di notevole risalto: il gip di Milano sostiene che “dalle indagini sono emersi contatti tra esponenti della Curva Sud milanista e ambienti della criminalità organizzata calabrese“.
Emis Killa risulta legato alla banda della Curva Sud ed è amico fraterno di Luca Lucci, finito in carcere per traffico internazionale di stupefacenti e tentato omicidio. A prova di ciò, foto e video postati dallo stesso Emis Killa sui suoi profili social: cenoni di Natale, goliardici coretti sulle gradinate allo stadio e via dicendo.
Come se non bastasse, con i suoi compagni della domenica sportiva sarebbe implicato in un pestaggio ai danni di uno steward dello Stadio San Siro (però lui non ha partecipato, guardava solo, eh…). Durante una perquisizione delle Forze dell’Ordine nella sua residenza di Vimercate, sono stati confiscati tirapugni, taser, diversi coltelli e uno sfollagente.
Un kit decisamente curioso per qualcuno che sta preparando la valigia per Sanremo.
Nota a latere (ma non troppo), sarebbe coinvolto in un presunto accordo poco chiaro riguardante la vendita di biglietti e merchandise di squadre di calcio e concerti. E qui, la faccenda si fa interessante, poichè vede coinvolti altri due artisti presenti alla kermesse sanremese.
I commenti sui social
Certamente, i suoi fans non hanno gradito né l’iscrizione nel registro degli indagati, né “il passo indietro”, e i commenti sono piovuti sui social. C’è chi gradisce e chi, invece, suggerisce che la colpa sia della Clerici.


Cosa succederà?
Innanzitutto, Emis Killa dovrà rispondere in merito alle accuse del Gip e con lui tutti i suoi amici della domenica perchè, fino a prova contraria, per il nostro ordinamento giuridico continua ad essere innocente. Per quel che riguarda Sanremo, la RAI ha fatto già sapere che non sarà sostituito, malgrado i Jalisse fossero già speranzosi in un miracoloso ripescaggio.
Le serate si accorceranno (si spera) di almeno 10 minuti, e non dovremo sorbirci l’autotune di Lazza&C. nella serata cover.
Per il resto, ce ne faremo una ragione. Anzi, ce la siamo già fatta.
Foto copertina rilasciato con licenza Wikimedia Commons
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