Gaza: lo scempio e il saccheggio della cultura e dell’archeologia

Lungo la costa della Striscia di Gaza, sotto strati di macerie, si trova uno dei tesori nascosti della Palestina e uno dei siti archeologici più importanti della regione. I ripetuti bombardamenti, oltre al disastro umanitario inflitto alle comunità palestinesi dall’occupazione e dall’assedio israeliano, hanno posto anche questo sito sotto una minaccia esistenziale. Derubandolo di tesori archeologici inestimabili.

Secondo quanto riportato da Forensic Architecture (FA) – un’agenzia di ricerca sulle violazioni dei diritti umani, guidata da Eyal Weizman, professore di culture spaziali e visive, con sede presso Goldsmiths, Università di Londra, e facente parte del Technology Advisory Board della Corte Penale Internazionale (ICC)-, esiste una rete di contrabbando di manufatti di incommensurabile valore provenienti dalla Striscia che vengono venduti al miglior offerente oltre a una distruzione mirata del sito archeologico.

bombe su Gaza , immagine di repertorio 2021 – licenza CC

Gaza la distruzione di reperti straordinari

Stiamo parlando di un’ area che comprende straordinari reperti del periodo greco-romano. Mura e ville di una città romana, case di epoca ellenistica, un muro difensivo dell’età del ferro e un cimitero bizantino. Distrutti, durante gli ultimi bombardamenti alcuni siti storici di Gaza, come Anthedon. Questo scempio del patrimonio culturale contribuisce a diminuire nei palestinesi il concetto unitario di Stato e nega loro il diritto fondamentale di accedere e preservare il proprio patrimonio.

pavimento in mosaico e la vasca della fontana romana.  Immagine: Architettura forense, 2022, con foto di École Biblique, Missione archeologica di Gaza: Cooperazione franco-palestinese 1995-2005, p. 187, fig.  87.
Pavimento in mosaico e la vasca della fontana romana.  Immagine: Architettura forense, 2022, con foto di École Biblique, Missione archeologica di Gaza: Cooperazione franco-palestinese 1995-2005, p. 187, fig.  87.

La distruzione del patrimonio culturale è considerata crimine di guerra

Nel rapporto legale Cultural Apartheid: Israel’s Erasure of Palestine Heritage in Gaza, il gruppo palestinese per i diritti umani Al-Haq sostiene che “i bombardamenti israeliani a Gaza non solo violano il principio della necessità militare in violazione della le leggi sui conflitti armati, ma mirano anche a cancellare gradualmente il patrimonio culturale palestinese per negare al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione sulle proprie risorse culturali e, per estensione, minacciare la sua esistenza come popolo. Tali attentati costituiscono una grave violazione dello Statuto di Roma [della CPI], costituendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità“.

Il rapporto legale di Al-Haq, inoltre, dimostra come il trattamento da parte di Israele dell’archeologia sia un componente chiave dell’apartheid israeliano per il radicamento della cultura sionista sulle terre palestinesi. Da una parte abbiamo il danneggiamento, la distruzione e il saccheggio del patrimonio palestinese, nel tentativo di cancellarlo dalla memoria, dall’altra la conservazione e preservazione dei siti archeologici sotto il controllo di Israele.

distruzione su una strada in campagna  a Gaza, immagine di repertorio 2009 - licenza CC
distruzione a Gaza, immagine di repertorio 2009 – licenza CC

L’appello di Al- Haq al Consiglio dei diritti umani

Al-Haq, già il 9 marzo 2022, durante la 49esima Sessione Ordinaria del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite condannava in modo inappellabile la distruzione culturale con questa dichiarazione. “Israele ha mantenuto il suo regime di apartheid anche prendendo di mira, cancellando, appropriandosi e/o sfruttando il patrimonio culturale palestinese, poiché è parte integrante dell’identità delle persone e della coesione sociale e contribuisce all’esercizio del loro diritto all’autodeterminazione. In Cisgiordania, le autorità di occupazione israeliane controllano i siti archeologici, che sono continuamente minacciati dall’espansione degli insediamenti israeliani.

Gaza – La grande Moschea

Nella Striscia di Gaza, il blocco israeliano in vigore da 14 anni, unito ai bombardamenti indiscriminati e sproporzionati dei siti culturali, hanno impedito ai palestinesi di proteggere il loro patrimonio culturale, anche attraverso gli scavi archeologici. Nel maggio 2021, il bombardamento israeliano su Gaza ha danneggiato siti del patrimonio culturale, tra cui il più antico porto marittimo conosciuto di Gaza, la seconda moschea più antica della Palestina e i siti inseriti nella Tentative List dell’UNESCO. Il bombardamento ha preso di mira anche le terre aperte sulla costa di Gaza sovrastanti una città romana, precedentemente bombardate nel 2012, 2014 e 2018, lasciando una moltitudine di grandi crateri.

Gaza- immagini di guerra e bombardamenti – foto repertorio 2022 licenza CC

Contrabbando per necessità

Monete e frammenti di ceramica vengono spesso ritrovati in mare o ai piedi delle queste scogliere sotto il campo profughi di Al-Shati. Questi reperti sono venduti di contrabbando dagli abitanti del luogo per procurarsi cibo e acqua. La gente di Gaza sta dissanguando quello che potrebbe essere il suo ultimo tesoro ricco di storia e manufatti in conseguenza di un processo di distruzione e genocidio che va avanti da tre quarti di secolo.  Questa non è, ovviamente, una critica a coloro che cercano di nutrire i propri figli. Vuole essere un atto d’accusa contro coloro che derubano, saccheggiano e traggono profitto dallo stato di necessità delle persone.

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Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".