Giornata mondiale della salute mentale 2025: emergere dall’isolamento

Giornata Mondiale della Salute Mentale: gli anni post pandemia portano il peso delle crisi globali e dei conflitti bellici.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale è un evento annuale che si celebra il 10 ottobre in tutto il mondo, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute mentale sull’importanza del benessere psicologico e a ridurre lo stigma che ancora oggi circonda le persone che vivono momenti di difficoltà emotiva o mentale.

La giornata dedicata a questa grave piaga sociale offre l’opportunità di riflettere su quanto sia fondamentale prendersi cura della propria salute mentale e di sostenere coloro che ne hanno bisogno e, ogni anno, affronta una tematica specifica e quella del 2025 si concentra sull’accesso ai servizi di salute mentale nelle emergenze e nelle catastrofi, mettendo in luce quanto sia cruciale garantire supporto psicologico tempestivo in situazioni di crisi, siano esse conflitti, calamità naturali o emergenze sanitarie.

Gli anni difficili post pandemia

La pandemia da COVID-19 ha scosso il mondo intero, cambiando radicalmente le nostre vite in modi che non avremmo mai potuto immaginare. Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del virus hanno avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone di tutte le età, ma in particolare sugli adolescenti. Infatti, per molti, gli effetti collaterali della pandemia sono ancora in corso: al di là del virus, la crisi economica che ha coinvolto numerose famiglie ha portato a conseguenti separazioni, con ripercussioni psicologiche su coniugi e figli. La perdita del lavoro, della stabilità economica o sentimentale hanno causato stress, ansia, emozioni difficili da controllare o depressione dalla quale non è facile risollevarsi.

Dal 2020 il mondo non è più stato lo stesso e la pandemia ha evidenziato la necessità di investire nella salute mentale a livello globale e di integrarla nei sistemi sanitari e educativi.

Ad aggiungere peso ad una situazione globale già sotto pressione, si sono aggiunti gli ultimi conflitti bellici che hanno avuto conseguenze devastanti sulle popolazioni interessate dalla guerra.

La salute mondiale del Mondo

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa una persona su sette nel mondo, ovvero oltre 1,1 miliardi di individui, vive con un disturbo mentale o neurologico. Tra i più comuni ci sono ansia e depressione, ma anche disturbi bipolari, psicotici e alimentari sono in crescita con numeri in costante aumento, anche a causa di stress cronici, isolamento sociale o traumi.

Il problema appare notevolmente sottostimato se si pensa che circa il 14% della spesa sanitaria globale è connesso ai disturbi neuropsichiatrici, inclusi depressione, psicosi e abuso di droghe e alcol. In particolare, nei Paesi in via di sviluppo circa il 75% delle persone affette da disturbi mentali non riceve alcun tipo di trattamento” (FONTE Organizzazione Mondiale della Sanità). .

La Giornata Mondiale della Salute Mentale rappresenta un’opportunità per mettere in luce queste questioni e promuovere un dialogo aperto sulle difficoltà che le persone possono affrontare.

La salute mentale del nostro Paese

In Italia, dati ISTAT e ricerche recenti confermano questa tendenza: si stima che oltre il 15% della popolazione adulta presenti sintomi riconducibili a disagio psicologico o ansia, mentre la depressione colpisce circa il 4% degli italiani. Queste cifre sottolineano la necessità di strumenti di prevenzione e di reti di ascolto capillari, capaci di intercettare il disagio prima che si trasformi in crisi conclamata.

L’analisi dell’indice di salute mentale (MH)7, pur con i limiti di una misurazione sintetica, fornisce uno strumento utile per monitorarne l’evoluzione. Nel 2023 l’indice MH standardizzato per età assume in Italia il punteggio di 68,7, un valore solo leggermente inferiore rispetto al 2022 (era pari a 69,0), e sostanzialmente stabile rispetto al 2019 (quando era pari a 68,4)8. Le condizioni di benessere psicologico delle donne sono però costantemente peggiori, con un gap rispetto al punteggio relativo agli uomini di 4,3 punti nel 2023, in aumento rispetto ai 3,7 punti di differenza del 2019 (Figura 6) (Fonte ISTAT).

Il prezioso contributo di volontari e associazioni

Il tema della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025 invita istituzioni, professionisti, associazioni e cittadini a considerare la salute mentale come una priorità urgente, non un complemento opzionale della cura fisica. Garantire accesso a servizi psicologici nelle emergenze significa proteggere vite, rafforzare resilienza e prevenire l’aggravarsi dei disagi. L’occasione del 10 ottobre diventa, quindi, un momento per fare il punto sulla realtà italiana e internazionale, sulla disponibilità dei servizi e sulla capacità della società di rispondere alle richieste di aiuto.

In Italia, il supporto alla salute mentale è una priorità per molte associazioni, fondazioni e organizzazioni non profit che operano quotidianamente per offrire ascolto, sostegno psicologico e servizi di prevenzione, intercettando i bisogni di persone in difficoltà e promuovendo campagne di sensibilizzazione. Tra queste realtà, molte offrono linee di ascolto telefoniche o digitali, gruppi di supporto, percorsi di formazione per volontari e operatori, e collaborano con istituzioni pubbliche per sviluppare reti di protezione sociale. Il lavoro di queste organizzazioni è essenziale per creare una cultura della salute mentale inclusiva, ridurre lo stigma e garantire che chi soffre possa accedere a sostegno qualificato in tempi rapidi.

Telefono Amico Italia

Un esempio concreto di risposta al bisogno crescente di supporto emotivo è rappresentato da Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato che da quasi sessant’anni offre ascolto anonimo a chi vive situazioni di disagio. Solo nell’ultimo anno, l’associazione ha ricevuto circa 110mila richieste d’aiuto, di cui quasi 95mila tramite linea telefonica (02 2327 2327), 13mila via Whatsapp Amico (324 011 7252) e quasi 3mila via email anonima sul sito ufficiale di Telefono Amico.

«L’alto numero delle richieste di supporto è la prova concreta di un bisogno crescente di ascolto e sostegno emotivo. La maggior parte delle persone (60%) ha chiamato per problematiche legate all’area del sé, come solitudine, disagio psicologico, tematiche esistenziali, malattia. Il 20% ha, invece, chiamato per problemi legati alle relazioni e il 7% per disagi legati alla sessualità. Dietro ogni contatto c’è una persona che sceglie di farsi avanti e chiedere aiuto, un gesto di grande coraggio che non può restare inascoltato. È necessario riconoscere l’ascolto come strumento di prevenzione e rafforzare la rete di supporto, affinché nessuno si senta più solo di fronte alla propria sofferenza», spiega la Presidente Cristina Rigon, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale.

Chi chiama il Telefono Amico?

A rivolgersi al Telefono Amico sono sia uomini che donne, con predominanza di fasce d’età tra i 36 e i 65 anni. Le piattaforme digitali, Whatsapp e email, attraggono in gran parte un pubblico giovane e prevalentemente femminile, con problematiche legate all’area del sé e alle relazioni. Tra le richieste, emergono difficoltà economiche, violenza fisica, psicologica e sessuale, problemi lavorativi, invalidità, separazioni, dipendenze e, in misura crescente, autolesionismo e disturbi alimentari.

Il lavoro di Telefono Amico Italia si accompagna anche a iniziative istituzionali. Recentemente, in una conferenza stampa al Senato, l’organizzazione ha avanzato proposte concrete per prevenire il suicidio, accolte dal senatore Guido Quintino Liris che ha presentato un disegno di legge volto a potenziare strumenti di prevenzione e sostegno per le persone in difficoltà e i loro familiari.

Oltre i numeri: storie di ascolto e resilienza

I numeri di Telefono Amico Italia raccontano una realtà più ampia: ogni contatto rappresenta una persona concreta che decide di rompere il silenzio e cercare sostegno. Le statistiche sulle fasce d’età, sul genere e sulle problematiche prevalenti offrono uno spaccato del disagio psicologico nel nostro Paese, ma dietro ogni cifra ci sono storie di coraggio, fragilità e resilienza.

«Dietro ogni contatto c’è una persona che sceglie di farsi avanti e chiedere aiuto, un gesto di grande coraggio che non può restare inascoltato», ricorda la Presidente Cristina Rigon. Questa attenzione al singolo è ciò che distingue un approccio realmente efficace: non bastano le campagne generiche, servono interventi concreti e personalizzati, capaci di intercettare i segnali di difficoltà prima che diventino crisi conclamate.

Le organizzazioni del terzo settore, insieme a istituzioni e professionisti, devono rafforzare la rete di prevenzione, rendendo disponibili strumenti di supporto psicologico accessibili a tutti. In quest’ottica, le piattaforme telefoniche e digitali, pur con limiti e sfide logistiche, rappresentano un ponte tra chi soffre in silenzio e chi può offrire ascolto e aiuto.

Prevenzione e futuro: un impegno condiviso

Il 10 ottobre rappresenta quindi un momento di riflessione e azione. Le istituzioni, come dimostra il disegno di legge presentato in Senato, possono creare strumenti concreti di prevenzione al suicidio e sostegno alle famiglie. Le associazioni, come Telefono Amico Italia, dimostrano ogni giorno come l’ascolto e la presenza possano fare la differenza. E i cittadini, sensibilizzati e informati, possono contribuire a creare una società più attenta, capace di rilevare il disagio e reagire con empatia e concretezza.

L’accesso ai servizi di salute mentale non è solo una questione sanitaria: è un indicatore di civiltà, di equità e di attenzione ai più fragili. Garantire che nessuno si senta solo di fronte alla propria sofferenza significa investire nella qualità della vita di tutti e costruire comunità più resilienti. La Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025 ci ricorda che ogni persona ha diritto a essere ascoltata, sostenuta e accompagnata, anche nelle situazioni più complesse o emergenziali.

«È necessario riconoscere l’ascolto come strumento di prevenzione e rafforzare la rete di supporto, affinché nessuno si senta più solo di fronte alla propria sofferenza», conclude la Presidente Cristina Rigon, ribadendo l’urgenza di un impegno collettivo e sistematico.

Salute mentale nelle emergenze: una priorità globale

Il tema dell’accesso ai servizi in contesti di emergenza riflette una realtà spesso trascurata: durante crisi e calamità, i bisogni psicologici vengono frequentemente considerati secondari rispetto a quelli materiali, come cibo, acqua o cure mediche immediate. L’OMS sottolinea però che stress, traumi e lutti possono avere conseguenze profonde e durature se non affrontati con tempestività e continuità.

Un rapporto dell’OMS evidenzia che interventi psicologici e psicosociali tempestivi riducono significativamente il rischio di disturbi post-traumatici da stress, depressione e ansia. Inoltre, la presenza di servizi psicologici integrati nelle risposte umanitarie migliora la resilienza della comunità e facilita il ritorno alla normalità. Garantire un accesso equo significa anche superare barriere culturali, sociali e logistiche, creando reti di ascolto diffuse, facilmente raggiungibili e sensibilizzando la popolazione sull’importanza della cura mentale.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale diventa quindi un’occasione non solo per fare informazione, ma anche per stimolare politiche pubbliche lungimiranti. Il messaggio globale è chiaro: non esiste salute senza salute mentale, e la prevenzione deve partire da una cultura diffusa di ascolto e supporto, capace di raggiungere le persone in tutte le fasce di età e in tutti i contesti, ordinari o di emergenza.

Immagine di copertina di Engin Akyurt

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”
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