“Guarda che luna” l’omaggio dei Camera a Sud a Fred Buscaglione

“Guarda che Luna” (RadiciMusic Records), il nuovo singolo della swing band Camera A Sud, reinterpretazione del grande classico di Fred Buscaglione. Il brano anticipa la pubblicazione del prossimo disco della formazione siciliana, un lavoro che si preannuncia ricco di sperimentazioni sonore.

Fred Buscaglione, Renato Carosone e…

Niente da fare, la musica “Vintage”, ha sempre avuto un fascino particolare, sulle generazioni seguenti: a partire da Ivan Cattaneo, che deve la massima popolarità agli “Italian graffiati”, per finire con Giuliano Palma, che ha rivisitato in chiave dance alcuni classici degli anni ’60.

I Camera a Sud vanno ancora più indietro nel tempo, riscrivendo, modernizzando, per meglio dire, artisti che sono sicuramente conosciuti dai nostri antenati, detto chiaramente in modo scherzoso, ma che rappresentano le basi, le fondamenta su cui si basa la musica “moderna” di casa nostra.

Detto da torinese doc, apprezzo molto la scelta di reinterpretare un grande, immenso, artista come Fred Buscaglione, “un americano in Italia”, arrivato molto prima di Adriano Celentano, e senza scopiazzare anche e bacini, intesi come parte del nostro corpo.

Guarda che luna

Sempre da torinese doc, mi scuserete il campanilismo, ho sempre considerato Gipo Farassino e Fred Buscaglione due geni assoluti ed inimitabili, e ho sempre considerato quasi una bestemmia, “coverizzare” le loro canzoni.

Faccio un’eccezione per i Camera a Sud. Perché a parte la stima grandissima che provo per Carmelo e il resto della ciurma, trovo che la band siciliana, come già in precedenti occasioni, si approcci a questo tipo di musica, con garbo e soprattutto rispetto.

Non fa eccezione “Guarda che luna”, rimodernata, ringiovanita, reinterpretata con classe, eleganza, e grande maestria strumentale.

Un ritmo “Libertango“, sulla scia di “I’ve seen that face before” della grandissima Grace Jones, che risulta irresistibile fin dal primo ascolto, complice quella fisarmonica malandrina sovrapposta a una chitarra acustica da “nostalgia canaglia”.

Senza dimenticare la voce di Manuel, che non cerca di imitare l’originale, ma che rimane assolutamente personale, direi “confidenziale”.

In un momento musicale dominato dall’elettronica e dall’urban (che ancora non ho ben capito cosa voglia dire), i Camera a Sud trovano un modo geniale per far rivivere vecchie glorie mai dimenticate e riportano all’attenzione del grande pubblico un repertorio messo un tantino da parte.

Attraverso “un modo diverso di intendere la Musica, quella fatta di Ricerca, Passione e Buone Vibrazioni”.

guarda che luna - la copertina del nuovo singolo dei camera a sud che raffigura la band in primo piano

Camera a Sud

Nascono nel cuore della Sicilia, nel 2011, fondati da Carmelo Siracusa (sontuoso bassista), a cui si uniscono Giuseppe Nasello alla chitarra, Frederick Papie alla batteria e Manuel Castro, voce avvolgente e carismatica.

Questi quattro straordinari musicisti, accomunati dalla passione per lo swing e il rock ‘n roll, hanno ispirato la loro arte agli indimenticabili Fred Buscaglione, Renato Carosone, Nicola Arigliano e Renzo Arbore.

Il nome “Camera a Sud” riflette non solo la provenienza geografica dei membri, ma anche una visione del mondo e della musica intrisa di calore, energia ed enorme passione. Dal debutto nel 2011, la band ha conquistato il pubblico in tour in Germania e Belgio, guadagnandosi consensi entusiastici nelle Associazioni di Italiani all’Estero.

La loro presenza sulla scena nazionale è stata consolidata attraverso partecipazioni a trasmissioni televisive e programmi radio, spaziando dal circuito Rai a Rai Cultura e Isoradio.

Con due album all’attivo, “Italian Party” (2013) e “Pane Amore e Fantasia” (2015), la band ha ridefinito il panorama swing italiano. Il loro terzo lavoro, l’omonimo “Camera a Sud” (2017), mescola con audacia il sound modernamente retrò con rivisitazioni elettroniche di classici di Buscaglione e Carosone, accompagnati da due brani inediti.

Il riconoscimento internazionale è arrivato con l’inclusione del brano “Pippo non lo sa” nella compilation “Italian Playground” della prestigiosa etichetta americana Putumayo Records nel 2017.

Con il singolo “Donna” (marzo 2018), una reinterpretazione electroswing di un classico di Nicola Arigliano, continuano a dimostrare la loro versatilità e la capacità di portare il calore del Sud in ogni nota.

Il percorso della band ha toccato Londra nel 2019, durante il Sicily Fest a Brick Lane, dove il loro spettacolo ha conquistato il cuore di un pubblico proveniente da tutto il mondo.

Video & Credits

Videoclip diretto da Gianluca Ricceri, che racconta di una notte di luna piena, e di un gruppo di musicisti che si incontra per suonare. Uno di questi è in ritardo, a causa di un problema. C’è tensione nell’aria, ma ci pensa la luna e il materializzarsi di una bellezza mediterranea, a mettere a posto le cose.

Ottima la fotografia, intrigante l’ambientazione, perfetti i costumi, soprattutto azzeccata la scelta di girare le immagini in bianco e nero: voglio considerarlo un ulteriore tributo al grande Fred.

Produzione artistica: Camera A Sud. Arrangiamenti: Salvo Bruno Dub e Camera a Sud. Mix e Master NuevaArte Studio di Carlo Longo.

“Guarda che Luna” (RadiciMusic Records), è disponibile in streaming e in digital download dal 19 aprile 2024.

Potete seguire i Camera a Sud su Facebook, Instagram, Spotify e sul canale YouTube.

Dello stesso argomento:

“Il geghegè” l’omaggio dei Camera a Sud a Rita Pavone

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.