“I dettagli di un giorno” è un album dove ho voluto raccontare gli attimi della nostra quotidianità. La vita e gli umori, le riflessioni, gli affetti e i difetti, le speranze e i sogni. Ma anche le paure e gli alibi, le amicizie e le passioni, le idee del momento e le rinunce. In questi 11 brani c’è la mia vita”.
Con questa riflessione Maurizio Martinelli presenta il suo album “I dettagli di un giorno” (Edizioni Videoradio e Videoradio Channel).
Un esordio da cantautore, in un contesto, per Maurizio, molto familiare: infatti è conosciuto in ambito musicale, proprio per essere il direttore artistico di Radio Italia anni 60.
Dall’album è tratto il brano “Anima a brandelli“, scelto come secondo estratto.
Un brano che ci riporta, per sonorità e sviluppo del testo, alla migliore scuola del cantautorato romano, in cui i temi sociali si sono snodati fra racconti ed esperienze di vita.
Il no al bullismo, diventa per Maurizio, uno dei punti cardinale su cui dirigere attenzione.


Anima a brandelli
Il videoclip è il risultato di una ricerca che fonda le sue radici nell’idea che possa esistere una scuola nuova, in cui ogni studente si formi. Ma allo stesso tempo racconti la propria esperienza di vita, attraverso la magia delle arti.
Nasce così l’idea, per questo videoclip, di attingere direttamente allo straordinario serbatoio che sono i laboratori diretti da Fabio Sidoti.
Immagini tratte dai cortometraggi realizzati nell’ambito della scuola. In particolare gli Istituti comprensivi di Roma in cui lo stesso Fabio ha attivato, da tempo, vere e proprie fucine cinematografiche.
Michele Vitello e Niccolò Carosi ascoltando il brano inedito di Maurizio, hanno pensato di associare la canzone a questa miscellanea di veri e propri corti.
Come in uno psicodramma, gli studenti diventano attori delle loro stesse paure. Un NO al bullismo chiaro e definito, secondo il linguaggio stesso dei ragazzi, che sono le prime vittime, ma anche i primi carnefici di questo fenomeno.
Al di là del chiasso mediatico che ruota intorno alla parola “bullismo”, questo video non vuole trasmettere alcun messaggio moralizzante, ma semmai rappresentare una viva realtà.
Per il videoclip di questo brano, Maurizio Martinelli è stato premiato nell’ambito della festa del Cinema di Roma, con lo “Special award sociale”.