C’è una curiosità che riguarda questo insetto: il calabrone è troppo grasso rispetto alle dimensioni delle sue ali e per la legge della fisica questo rende impossibile volare, ma visto che il calabrone non lo sa, lui vola lo stesso. Come fa?
Il calabrone è un insetto che suscita reazioni contrastanti: da una parte affascina per le sue dimensioni e il suo comportamento sociale, dall’altra incute timore per la sua puntura dolorosa.Scientificamente noto come Vespa crabro, per gli amici (erroneamente) Bombo, appartiene alla famiglia delle Vespidae. È l’insetto sociale più grande d’Europa, con regine che possono raggiungere i 3,5 cm di lunghezza. La loro colorazione tipica comprende un addome giallo con strisce nere e un torace marrone-rossiccio. Le ali sono trasparenti con una leggera sfumatura rossastra.
Preferiscono ambienti temperati e si trovano un pò ovunque nel mondo, specialmente in Europa, Asia e Nord America. I loro nidi vengono costruiti in cavità naturali come tronchi d’albero, sottotetti e strutture abbandonate, ma non disdegnano i centri urbani degli esseri umani.
Com’è fatto un calabrone?
I calabroni presentano una struttura corporea segmentata: capo, torace e addome. Il capo ospita occhi composti, antenne sensoriali e potenti mandibole utilizzate per la cattura delle prede e la manipolazione dei materiali da costruzione del nido. Il torace è collegato a sei zampe e a due paia di ali. L’addome termina con un pungiglione utilizzato per la difesa e l’attacco.
Ha un aspetto tondeggiante, come una grossa caramella, ma non è per questo che lo chiamiamo amichevolmente bombo. E’ frequente confondere il calabrone con il Bombus terrestris che gli assomilgia, ma è un imenottero della famiglia degli Apidi.
God save the queen!
Il nido è costituito da una struttura di cellulosa masticata, simile alla carta, prodotta a partire dal legno. Le colonie iniziano con una regina feconda che costruisce le prime celle e deposita le uova. Le operaie, che emergono dalle prime covate, ampliano il nido e si occupano della raccolta del cibo e della cura delle larve. E’ qui che si concentra la vita sociale del calabrone.
Un pò come le api, o le formiche, esiste una rigida gerarchia basata sulla regina, che è l’unica femmina fertile, mentre le operaie sono femmine sterili che si occupano della raccolta del cibo, della costruzione del nido e della cura delle larve. I maschi, prodotti verso la fine del ciclo di vita della colonia, hanno il solo compito di accoppiarsi con le nuove regine.
I calabroni hanno un sistema di comunicazione complesso basato su feromoni e comportamenti specifici. Le regine rilasciano feromoni per controllare la riproduzione all’interno della colonia, mentre le operaie usano segnali chimici per coordinare le attività di raccolta del cibo e la difesa del nido.
Riproduzione dei Calabroni
Il ciclo di vita dei calabroni è annuale. La regina emerge dall’ibernazione in primavera e inizia a costruire il nido. Le prime uova deposte si sviluppano in operaie sterili che sostengono la colonia. Verso la fine dell’estate, la regina produce uova che si sviluppano in maschi e nuove regine. Dopo l’accoppiamento, le nuove regine cercano un rifugio per ibernare, mentre il resto della colonia muore con l’arrivo del freddo.
In Primavera, la regina emerge e inizia a costruire il nido. Con l’arrivo dell’Estate, la colonia cresce, con le operaie che si occupano delle nuove generazioni. L’Autunno è il momento in cui i piccoli diventano adulti e i maschi si possono accoppiare con la regina e finisce il cico di vita della colonia. La regina deposita fino a 40 uova da cui nasceranno femmine che saranno nuove regine di altre colonie e maschi pronti per l’accoppiamento. In Inverno, le nuove regine ibernano, in attesa della primavera successiva.
Il menù più goloso
I calabroni sono predatori e onnivori. Si nutrono di altri insetti, che catturano e masticano per nutrire le larve, e di sostanze zuccherine come la linfa degli alberi, il nettare e la frutta matura.
Le prede comuni includono mosche, api e altri insetti più piccoli. Gli adulti preferiscono cibi zuccherini per mantenere il loro livello di energia. Le larve, invece, richiedono proteine che ottengono dalle prede masticate dalle operaie.
Attenzione a non farvi pungere! Potrebbe essere davvero pericoloso
I calabroni utilizzano il loro pungiglione per difendersi. Il veleno iniettato contiene sostanze chimiche che causano dolore, gonfiore e, in alcuni casi, reazioni allergiche. Le operaie sono particolarmente protettive verso il nido e attaccano se percepiscono una minaccia.
I calabroni sono generalmente non aggressivi se non provocati. Tuttavia, le loro punture possono essere dolorose e, in alcuni casi, pericolose per chi è allergico al veleno. Un attacco massiccio può causare reazioni gravi come l’anafilassi.
Leggende e Miti
I calabroni sono protagonisti di numerose leggende e miti. Una delle più comuni è quella secondo cui i calabroni non dovrebbero essere in grado di volare secondo le leggi della fisica, un mito sfatato dalla scienza moderna che ha dimostrato come la loro particolare aerodinamica consenta il volo.
In alcune culture, i calabroni sono visti come simboli di guerra e distruzione a causa della loro natura aggressiva e del loro pungiglione doloroso. In altre, sono associati alla protezione e alla difesa della famiglia, rispecchiando il comportamento delle operaie nel proteggere il nido.
Il calabrone è un insetto affascinante con un ruolo ecologico importante. Nonostante il suo aspetto intimidatorio e le sue punture dolorose, contribuisce al controllo delle popolazioni di altri insetti e alla pollinazione. Conoscere meglio il suo comportamento e il suo ciclo di vita può aiutarci a rispettarlo e a gestirne la presenza nei nostri ambienti in modo sicuro ed equilibrato.
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