Il Ghiro: Un Piccolo Dormiglione del Bosco

Il ghiro (Glis glis) è uno degli animali più affascinanti dei nostri boschi. Noto soprattutto per il suo lungo letargo, questo piccolo roditore ha una vita ricca di curiosità. Spesso associato all’autunno e all’inverno, quando scompare per mesi sotto terra, il ghiro ci racconta molto sui ritmi della natura. Scopriamo insieme dove vive, come si comporta e perché è considerato un vero esperto del sonno!

Dove Vive?

Il ghiro vive nei boschi di latifoglie, come querce, faggi e castagni, ma può adattarsi anche ad altri ambienti, come parchi e giardini. Ama i luoghi ricchi di alberi alti, dove può arrampicarsi e trovare riparo nelle cavità naturali dei tronchi e dove costruisce la sua tana. I boschi con abbondanza di frutti selvatici sono il suo regno ideale, poiché qui può trovare cibo a volontà: noci, ghiande, bacche, frutti e persino qualche insetto.

In autunno, i ghiri si preparano al letargo creando nidi confortevoli, imbottiti di foglie, muschio e peli per renderli caldi e protetti. Spesso, utilizzano vecchi nidi di uccelli o cavità negli alberi, ma possono anche rifugiarsi nei solai delle case. La loro abilità nel trovare nascondigli perfetti rende difficile avvistarli, ma con un po’ di fortuna e pazienza, si possono scorgere di notte mentre cercano cibo tra i rami.

Piccolo ma Carino

Il ghiro è un animale di piccole dimensioni, ma con un grande fascino. Misura circa 15-20 cm, con una coda folta e morbida lunga quasi quanto il corpo. Il suo mantello è di un grigio argenteo sulla schiena e più chiaro sul ventre, un ottimo camuffamento tra i rami degli alberi. Ha grandi occhi scuri e lucenti, perfetti per vedere bene al buio, e orecchie piccole e tonde che lo rendono ancora più simpatico.

Le zampette del ghiro sono corte ma molto agili, ideali per arrampicarsi e saltare da un ramo all’altro. La coda, oltre a essere un perfetto strumento di bilanciamento, serve anche come coperta durante il sonno, tenendolo al caldo nelle fredde notti autunnali.

Riproduzione e Abitudini

I ghiri sono animali notturni e solitari; escono dal nido al crepuscolo per cercare cibo. Durante l’estate, accumulano riserve energetiche per prepararsi al letargo, mangiando grandi quantità di noci, ghiande e frutti. La loro dieta varia a seconda della disponibilità stagionale, ma non disdegnano piccoli insetti o uova di uccelli.

La riproduzione avviene in estate, tra giugno e agosto. Dopo un periodo di gestazione di circa un mese, la femmina partorisce tra 2 e 7 cuccioli. I piccoli nascono ciechi e senza pelo, completamente dipendenti dalla madre. Crescono rapidamente e, dopo circa un mese, iniziano a esplorare l’ambiente circostante, pronti a imparare le abilità necessarie per sopravvivere.

Specie di Ghiri: Non Solo il Nostro Glis glis!

Il ghiro comune (Glis glis) è solo una delle diverse specie esistenti. Tra i suoi “cugini” ci sono il giro d’India (Glirulus japonicus) e il giro del Giappone, che vivono in Asia. Sebbene simili nell’aspetto, ogni specie ha adattato le sue abitudini al clima e alle condizioni del proprio habitat. In Italia, il ghiro è spesso confuso con altri piccoli roditori del bosco, come il moscardino o il driomio, ma si distingue facilmente per la sua coda folta e la taglia leggermente maggiore.

Curiosità: Il Letargo del Ghiro

Il letargo è la caratteristica più famosa del ghiro. A partire dall’autunno, il ghiro si prepara a un sonno lungo e profondo che può durare fino a sette mesi! Durante questo periodo, la sua temperatura corporea scende drasticamente, e il battito cardiaco rallenta fino a diventare quasi impercettibile. È come se entrasse in modalità “risparmio energetico”. In questo modo, il ghiro può sopravvivere senza mangiare fino alla primavera successiva, sfruttando il grasso accumulato nei mesi precedenti.

Se disturbato, il ghiro può svegliarsi brevemente, ma preferisce restare addormentato fino a quando le temperature non tornano a essere piacevoli. Questa strategia di sopravvivenza è fondamentale, poiché gli consente di evitare i rigori dell’inverno e di ridurre il rischio di predazione quando il cibo è scarso.

Il Ghiro e l’Uomo: Sicuro e Non Pericoloso

Il ghiro è un animale assolutamente non pericoloso per l’essere umano. Timido e schivo, evita il contatto con le persone e preferisce rifugiarsi nei boschi o nei giardini tranquilli. Non è aggressivo e, sebbene possa mordere se si sente minacciato, preferisce fuggire piuttosto che affrontare un conflitto.

La maggior parte delle interazioni tra ghiri e esseri umani avviene quando questi piccoli roditori cercano di rifugiarsi in ambienti abitati, come soffitte o cantine. In tali casi, è bene gestire la situazione con cautela e contattare esperti per la rimozione. In generale, il ghiro è un animale che arricchisce il nostro ambiente naturale e non rappresenta alcun rischio per la sicurezza umana.

Storie, Leggende e Curiosità

Una caratteristica curiosa è che il ghiro fischietta e sibila mentre dorme. Quando si sente in pericolo, agita e sbatte le zampette come se stesse applaudendo.

Nel corso della storia, il ghiro ha sempre suscitato curiosità. Nell’antica Roma, era considerato una vera prelibatezza: i Romani allevavano i ghiri in apposite gabbie chiamate “glirari” e li servivano arrostiti o farciti con miele e spezie. Nelle fiabe, il ghiro è spesso descritto come un personaggio pigro e sonnolento, ma sempre pacifico e simpatico, riflettendo la sua indole tranquilla.

Una curiosità meno nota riguarda l’uso del termine “ghiro” per indicare una persona che dorme molto. Non è un caso, visto che il ghiro può dormire fino a 20 ore al giorno in periodi di tranquillità! In alcuni paesi, il ghiro è persino simbolo di fortuna e riposo.

Un Inquilino da Rispettare

Il ghiro è un prezioso abitante dei nostri boschi, contribuendo a mantenere l’equilibrio ecologico. Si nutre di frutti e semi, contribuendo alla dispersione delle piante, e fa parte della catena alimentare come preda per rapaci e piccoli carnivori. Tuttavia, la distruzione degli habitat e l’intervento umano rappresentano una minaccia per questa specie. È importante preservare i boschi e gli ambienti naturali, per garantire al ghiro e ad altri animali un futuro sicuro.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”