Il riccio di terra: cosa mangia? Dove vive? E’ pericoloso?

Il riccio di terra, troppo spesso confuso con il porcospino che invece è l’istrice, è noto anche come riccio europeo (Erinaceus europaeus). E’ una creatura affascinante che popola molte regioni dell’Europa, dell’Asia occidentale e dell’Africa settentrionale.

E’ una specie adattabile che può vivere in vari habitat, dalla foresta al giardino suburbano. La sua presenza è più comune nelle aree con una buona copertura vegetale. Questi mammiferi sono noti per fare i loro rifugi sotto i cespugli, nei mucchi di foglie o nelle cavità degli alberi.

La distribuzione del riccio di terra è abbastanza ampia, ma varia in base alla specie. In Europa, è possibile trovarli in gran parte del continente, dal Regno Unito all’Europa meridionale. Possono anche essere presenti in alcune parti dell’Asia e dell’Africa settentrionale.

Le dimensioni dei ricci variano, ma in genere hanno una lunghezza compresa tra i 20 e i 30 centimetri, con una coda corta e corpo tozzo. Il loro peso può variare notevolmente a seconda dell’età e della salute individuale, ma in media si aggira intorno ai 600-700 grammi.

Difendersi è una questione…spinosa!

Il riccio di terra è noto per il suo aspetto caratteristico. Il suo corpo è coperto di aculei, che sono in realtà peli modificati e appuntiti. Gli aculei proteggono il riccio dagli attacchi dei predatori e possono anche erigersi. Infatti, quando si sente minacciato, il riccio si ritira e si raggomitola, formando una sfera protettiva di aculei. Questa posizione difensiva dissuade molti predatori, poiché l’animale sembra improvvisamente più grande e più difficile da attaccare.

Gli aculei, che sono appuntiti e ricurvi, rendono scomodo o doloroso il tentativo di un predatore di afferrare o mordere il riccio. Per questo sono concentrati soprattutto sulla parte superiore del corpo e sulla testa del riccio, che sono le parti più vulnerabili. Questo posizionamento fornisce una protezione efficace contro gli attacchi dei predatori, che tendono a mirare a queste aree vitali.

Gli aculei non servono solo a proteggere il riccio, ma anche a comunicare con il mondo circostante. Il riccio può erigere o abbassare gli aculei in risposta a stimoli esterni, come il rumore o la presenza di un predatore. Inoltre, fungono anche da sensore tattile, aiutando il riccio a percepire il suo ambiente circostante e ad evitare ostacoli.

In natura, la mimetizzazione è un adattamento importante per evitare i predatori. Gli aculei del riccio, con la loro colorazione bruna e la disposizione a spirale, possono aiutare a mimetizzarsi tra le foglie secche e il terreno, offrendo al riccio un camuffamento naturale contro i predatori.

Infine, svolgono un ruolo nella regolazione della temperatura corporea. Quando fa freddo, il riccio può contrarre i muscoli per sollevare gli aculei e creare uno strato isolante che trattiene il calore corporeo. Quando fa caldo, il riccio può abbassare gli aculei per favorire la dissipazione del calore.

Cosa c’è per cena?

Il riccio di terra è un animale notturno e si nutre principalmente di insetti e altri invertebrati. La sua dieta varia a seconda della disponibilità di cibo nella sua area specifica. In generale, i ricci sono predatori utili nei giardini, poiché si nutrono di insetti nocivi come lumache e insetti dannosi alle piante ma anche vermi e altri piccoli invertebrati che trova nel terreno

Oltre agli insetti, i ricci possono mangiare frutta, piccoli roditori e uova di uccelli. La loro dieta è piuttosto diversificata e dipende dalle risorse alimentari disponibili nella loro zona.

Una famiglia numerosa

Il ciclo riproduttivo dei ricci di terra è interessante. La stagione degli amori inizia in primavera, generalmente da maggio a settembre. Durante questo periodo, i maschi cercano attivamente le femmine e possono seguire lunghe distanze per raggiungerle. Una volta trovata una compagna, la coppia si accoppia.

La gestazione dura circa un mese, e le femmine possono dare alla luce da 3 a 7 cuccioli. I cuccioli nascono ciechi e senza aculei, ma sviluppano rapidamente queste caratteristiche nelle prime settimane di vita. Dopo circa un mese, i giovani ricci iniziano a esplorare l’ambiente circostante e diventano gradualmente indipendenti.

Mamma riccio con i due cuccioli in mezzo all'erba

Curiosità

Il riccio è un animale che con il passare del tempo ha imparato a vivere nell’ombra. Infatti, numerosi ricci che vivono in città hanno modificato il loro stile di vita proprio a causa della presenza dell’uomo. Quando sono in pericolo, i ricci possono emettere un suono simile a un ringhio per intimorire il predatore, o possono ritrarsi a formare una palla di aculei per proteggersi. Questo comportamento difensivo è una delle caratteristiche più iconiche dei ricci.

I ricci di terra sono animali notturni, il che significa che sono più attivi durante la notte. Durante il giorno, preferiscono riposare nei loro rifugi, che possono essere nidi fatti di foglie secche, erba e ramoscelli. Sono anche conosciuti per fare letti di foglie per nascondersi e dormire durante le ore diurne.

Il riccio è un animale caratterizzato da un cranio allungato che possiede un cervello di piccole dimensioni. Nonostante questo, però, è la parte del corpo deputata alle decodificazione dei segnali olfattivi. Oltre all’olfatto, il secondo senso più importante e sviluppato è il tatto.

Possiede, inoltre, orecchie molto piccole ma che sono in grado di udire frequenze ancora più piccole degli ultrasuoni. Ed, inoltre, è grazie a questo se il riccio riesce a cercare il cibo.

Un’altra curiosità interessante è che i ricci possono vivere fino a 7 anni in natura, ma la loro sopravvivenza può essere minacciata dalla perdita di habitat, dal traffico stradale e da predatori come volpi e cani.

Con il loro aspetto unico, abitudini notturne e comportamenti difensivi, questi mammiferi piccoli ma sorprendenti continuano a catturare l’immaginazione di coloro che hanno la fortuna di incontrarli nei loro habitat naturali. È nostro dovere proteggere e preservare questi affascinanti animali per le generazioni future, garantendo che possano continuare a vagare nei boschi e nei giardini, contribuendo al delicato equilibrio della natura.

Cosa faccio se trovo un riccio nel mio giardino?

Come abbiamo detto, può essere facile incontrare un riccio per strada, di notte, o nel proprio giardino. Molto spesso, se abbiamo altri animali domestici come gatti o cani, sono proprio questi ultimi ad avvertirci della presenza di un “estraneo” nel loro territorio. Ma se incontrate un riccio, cucciolo o adulto che sia, ricordate che la legge 157/92, ritieneillegale la detenzione di un animale selvatico.

Quindi, se la domanda che vi stavate facendo è “posso tenerlo?” la risposta è no.

Se la seconda domanda è “è pericoloso per l’essere umano?”, la risposta è di nuovo no. A meno che non lo tocchiate con le mani nude.

Infatti, se volete prenderlo per posizionarlo altrove, allora munitevi di guanti, non certo quelli di lana, ma guanti spessi che vi proteggano dalla possibilità che il riccio si senta minacciato e tiri fuori gli aculei. Fa male, credetemi.

Per quel che riguarda malattie trasmissibili all’essere umano, la possibilità esiste solo se il riccio è malato o infestato da parassiti, come accade per tanti altri animali. In questi casi è sempre meglio disinfettarsi accuratamente le mani.

Se è ferito, spendete un minuto del vostro tempo e chiamate l’ENPA, il CRAS o semplicemente un veterinario. Loro sapranno cosa fare.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”