Incendi a Roma: una tragedia annunciata per fauna selvatica

Gli incendi devastanti che hanno colpito Roma negli ultimi mesi non sono solo una catastrofe ambientale, ma anche un duro colpo alla fauna selvatica che popola le aree verdi della Capitale.

«Gli amministratori, nazionali e locali, che a Roma si sono succeduti nei decenni avrebbero dovuto mettere in sicurezza il verde della Capitale: dai parchi ai giardini, dalle riserve al greto del Tevere e dell’Aniene, zone che inoltre troppo spesso diventano pericolosi ricettacoli di discariche a cielo aperto», evidenzia il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Gli enti preposti avrebbero dovuto monitorare le aree dove si sa che vi sono degrado e anche insediamenti abusivi, come quello che sembra essere all’origine del devastante incendio del Parco di Monte Mario, e altre criticità. Ma, a fronte di denunce e allarmi da parte dei residenti, la politica nazionale e locale sembra solo capace di piangere sul latte versato. Inutilmente».

Nonostante l’urgenza del problema, le amministrazioni locali e nazionali sembrano perpetuare un ciclo di inazione, limitandosi a esprimere rammarico solo dopo che il danno è fatto. Questa inadeguatezza nella gestione del verde pubblico si riflette tragicamente nelle vite delle creature che abitano boschi, sottoboschi e radure, vittime silenziose di cui raramente si parla.

La Fauna Selvatica: Le Vittime Invisibili

Gli incendi a Torre Spaccata, Monte Mario e Pisana-Casal Lumbroso non hanno solo devastato la flora di queste aree, ma hanno anche portato alla morte di un numero incalcolabile di animali selvatici. Questi esseri senzienti, che la legge riconosce come patrimonio indisponibile dello Stato, dovrebbero essere protetti con la massima attenzione. Tuttavia, la realtà è ben diversa: mentre l’opinione pubblica si concentra sugli effetti visibili degli incendi, come la distruzione delle piante e dei parchi, la perdita di fauna selvatica rimane un dramma trascurato.

Criticità nella Gestione del Territorio

La gestione inefficace delle aree verdi di Roma è una delle principali cause del ripetersi di questi incendi. Non solo parchi e giardini, ma anche le riserve naturali e le sponde dei fiumi Tevere e Aniene sono spesso lasciate in uno stato di degrado e abbandono. Questo non solo aumenta il rischio di incendi, ma trasforma anche queste aree in pericolosi ricettacoli di discariche abusive. Gli insediamenti illegali, come quello che sembra essere all’origine dell’incendio del Parco di Monte Mario, rappresentano un ulteriore fattore di rischio che avrebbe dovuto essere monitorato e prevenuto con maggiore efficacia.

Un Futuro Incerto: Il Silenzio della Politica

Nonostante le denunce e gli allarmi lanciati dai residenti e dalle associazioni ambientaliste, la risposta della politica continua a essere insufficiente. Gli interventi necessari per mettere in sicurezza il verde pubblico e prevenire futuri disastri sono stati sistematicamente rimandati, contribuendo a un ciclo di distruzione che potrebbe essere evitato. La retorica delle lacrime versate “a posteriori” non può più essere accettata; è necessario un cambiamento radicale nell’approccio alla gestione del territorio.

Gli incendi a Roma rappresentano un monito per l’intera nazione: l’inazione ha un costo, e in questo caso, il prezzo pagato è altissimo, in termini di vite animali e di patrimonio naturale. Le autorità hanno la responsabilità di proteggere queste risorse, non solo per evitare future tragedie, ma per garantire che la fauna selvatica, patrimonio di tutti, possa continuare a esistere e prosperare. È tempo di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete e tempestive per la salvaguardia dell’ambiente e delle creature che lo abitano.

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