“La Trattoria del Cardinale”, il nuovo libro di Sabrina Vecchi

Brevi storie di convivialità e fede in “La Trattoria del Cardinale” (Edizioni Paoline), il nuovo di libro di Vittoria Vecchi, con la prefazione di Mons. Domenico Pompili

Questo libriccino non ha alcuno scopo teologico o educativo, nessun tipo di presunzione, nessun particolare destinatario. Ho solo messo per iscritto piccoli episodi, qualche piacevole chiacchierata, alcuni momenti in cui è stato bello sedersi attorno a un tavolo assaporando contemporaneamente sia un buon piatto sia la voglia di stare insieme. Il tutto, narrato in maniera semplice”.

Le parole di Sabrina Vecchi giornalista pub­blicista, ci introducono in un mondo fatto di semplicità e di fede. Tanti piccoli divertenti anedotti che fanno parte di storie che narrano di cibo e spiritualità, tra nutrimento per il corpo e nutrimento per lo spirito.

Sabrina Vecchi, primo piano, indossa una maglia rosa ed ha la testa appoggiata alla mano chiusa a pugno. Ha capelli lisci castani, pettinati a caschetto e occhi castani, sorride

La Trattoria Del Cardinale

Sabrina Vecchi, nel corso degli anni si è occupata di co­municazione, televisione e pubbliche relazioni. Ha curato testi e presentazioni per uffici stampa, riviste e libri, festival musicali, letterari e cine­matografici. Lavora per l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Chiesa di Rieti e scrive di cultura e spettacolo per l’edizione reatina de Il Messaggero. Esperienze professionali e umane che l’hanno messa in contatto con storie e vicende che non potevano restare solo nella sua memoria.

Un libro che non ha la pretesa di educare o di sigillare concetti teologici, ma solo di narrare storie comuni, alcune commoventi, altre più leggere, come il buffo aneddoto su Papa Francesco che, visitando a sorpresa una residenza per anziani, mette in agitazione la cuoca della struttura, pronta per quel giorno a servire solo bastoncini di pesce.

Non mancano testimonianze di vita quotidiana, come quella di Don Andrea Ciucci. Il parroco si racconta su come “divide” i suoi impegni e le sue giornate tra la Pontificia Accademia della Vita, ricette di cucina e trattati di teologia. Oppure, il racconto di un ristorante particolare, gestito da religiose che è nato come originale strumento di evangelizzazione.

Impossibile non fare riferimenti alle tradizioni ultracentenarie, come la Colazione di Sant’Antonio, o per dei biscotti, prodotti in quel di Cascia, che nutrono corpo e anima.

Infine, completano l’opera letteraria, alcune ricette semplici, dal sapore religioso, come il Coppo di San Francesco, piatto prediletto dal Poverello di Assisi.

Ad arricchire il testo, la Prefazione di mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, e l’Introduzione del noto vaticanista Fabio Zavattaro.

La trattoria del cardinale la copertina del libro con una sedia di legnosemplice, squadrata, rivolta verso l'obiettivo, affianco ad un tavolo con una tovaglia bianca e tre uova appoggiate sopra
Arianna Pino
Arianna Pino
Autrice del libro “Resta almeno il tempo di un tramonto” e di “Quando fuori piove”, finalista al concorso letterario “Il Tiburtino”. Iscritta all’ Università delle scienze e tecnologia del farmaco. Dice di sé:“Sono nata in città ma vivo col mare dentro. Ho occhi  grandi per guardare il mondo, ogni giorno, con colori diversi. Ho la testa tra le nuvole ma cammino su strade fatte di sogni pronti a sbocciare, mi piace stupire come il sole, quello che la mattina ti accarezza il volto e ti fa ricordare che c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Amo la pizza, il gelato e la cioccolata calda perché io vivo così, di sensazioni estreme, perché a vent’anni una cosa o gela o brucia. Mi piace vivere tra le parole che scrivo, che danno forma alla mia vita come i bambini fanno con le nuvole”.