Un disastro inevitabile o un destino già scritto? Una previsione funesta che è diventata realtà o solo una inesorabile logica conseguenza di eventi? La pandemia da Covid-19 è davvero un evento improvviso e inatteso?
Non sembra essere così, sia per le parole pronunciate a suo tempo, nel 2016, da Bill Gates in un seminario il cui video è diventato virale sul web, sia per il libro di Michael Osterholm, che già nel 2017 prevedeva una pandemia che avrebbe portato al crollo del sistema sanitario mondiale e la conseguente crisi economica.
La profezia di Osterholm
Anno 2017, USA. Michael T. Osterholm pubblica un libro nel quale annuncia una pandemia terribile e di come i governi mondiali dovrebbero agire per difendersi dalle tragiche conseguenze. Uno dei soliti libri a cui poi normalmente fa seguito un filmone da Blockbuster sulla solita minaccia globale di una malattia mortale. “Contagion” ne è l’esempio più lampante.
Il libro, “Deadliest Enemy“, fa scalpore in America, ma non varca i confini italiani.
Anno 2020. Il mondo intero si ritrova a vivere una situazione esattamente come quella descritta in quel libro, e da fantascienza, si passa a parlare di profezia.
Il libro torna alla ribalta e da ora è disponibile anche nel nostro Paese, pubblicato da Aboca Edizioni.
Il titolo corretto è “Il peggior nemico. Come vincere la battaglia contro malattie infettive ed epidemie“.
Chi è Michael T. Ostelholm
L’autore non è uno scrittore qualunque, ma un epidemiologo di fama mondiale e dirige il Center for Infectious Disease Research and Policy all’Università del Minnesota.
Al tempo, nel suo libro, scritto con il giornalista e scrittore Mark Olshaker, non solo prevedeva la diffusione su scala mondiale di un virus particolarmente contagioso, ma offriva ai governi mondiali soluzioni valide da adottare. Il libro, infatti, più che della malattia, si concentra su una serie di approfondimenti in merito alla sua gestione. Una sorta di vademecum che si sviluppa in nove punti, per prevenire e contenere l’espandersi della malattia.
Ovviamente ancora non si parlava di Covid-19, in quanto il virus è stato nominato solo l’anno scorso, ma si parlava comunque di un virus con le stesse caratteristiche.


Da ora, in libreria ” “Il peggior nemico”
“Statisticamente, la peggior pandemia dell’era moderna scoppiò nel 1918, allorché la cosiddetta influenza spagnola si diffuse in tutto il globo. Le stime tradizionali parlano di un numero compreso tra i 40 e i 50 milioni di vittime, ma analisi recenti suggeriscono che i morti possano essere stati anche il doppio“. Questo è quanto scrive nel suo libro, che prosegue con un’ovvia riflessione:”Con tutti i progressi avvenuti negli ultimi cento anni nel campo medico e delle comunicazioni saremo molto più preparati ad affrontare l’emergenza? Meglio non esserne troppo sicuri“.
I cambiamenti avvenuti negli ultimi cento anni, sia a livello sociale che a livello climatico, così come le abitudini alimentari e lo stile di vita, sono profondamente cambiati. Per paradosso, questi cambiamenti hanno favorito la mutazione di microbi che si sono adattati anch’essi per sopravvivere e sovvertire le nostre difese immunitarie.
“Quello del 1918 fu un ceppo influenzale senza precedenti storici” e a distanza di cento anni ci ritroviamo in una situazione perfettamente sovrapponibile.
La soluzione auspicata e proposta nel libro è il “Piano Manhattan“. Osterholm pianifica nove punti di intervento e suggerisce nel Piano manhattan di formare un’organizzazione internazionale sull’antibiotico-resistenza e di prevedere una vaccinazione di massa di tutta la popolazione. Infine, sempre secondo Osterholm, è necessario approfondire in maniera globale la relazione tra malattie animali ed umane.
Una lettura che si rivela alquanto interessante, arricchita da una prefazione aggiornata sulla situazione Covid-19.
Non propriamente il regalo di Natale che ci aspettavamo quest’anno, ma almeno un regalo utile dal punto di vista informativo.
Disponibile su Amazon, IBS, e in tutte le librerie fisiche italiane.

