Maria Russell. Il sottile filo rosso, tra passato, presente e futuro, della musica popolare Siciliana.

Interprete, vocalist, autrice, speaker radiofonica, attrice, imprenditrice. Dopo esperienze diverse e importanti, Maria Russell s’innamora della musica della sua terra d’origine, la Sicilia. Riprendono così vita, dai suoi progetti, cantastorie, poeti e artisti di strada. Figure immense come Rosa Balistreri, Orazio Strano, Ignazio Buttitta. E la sua voce e la sua arte diventano il sottile filo rosso che lega passato, presente e futuro della musica popolare siciliana.

maria russel in un colage di immagini che la vedono ritratta in concerto

“La storia è scritta dai vincitori”. Una frase attribuita a Hermann Goring, sentita così tante volte da minarne la profondità del significato. La verità oggettiva non esiste. Chi scrive le pagine di storia racconta solo la sua versione dei fatti accaduti.

Questa riflessione mi ha accompagnato per giorni, molti anni fa, dopo aver assistito, a teatro, a un concerto della folk- singer Maria Russell, dedicato alla figura storica di Rosa Balistreri.

Cantautrice e cantastorie, Rosa fu un’artista che partendo da umili origini e una vita travagliata –imparò a leggere e scrivere a trentadue anni – riuscì ad accostare il suo nome a quelli di Dario Fo, Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Elio Vittorini e Salvatore Quasimodo, per la qualità delle sue opere e del suo pensiero.

I Pirati a Palermu” era Il brano che aveva acceso, come una scintilla, le mie riflessioni. La canzone, scritta dalla Balistreri alla fine degli anni sessanta su un testo del poeta Ignazio Buttitta, affronta il tema millenario delle invasioni sulle coste siciliane.

Arrivano le navi, tante navi a Palermo, i pirati sbarcano con le facce d’inferno[…] Ci hanno rubato il sole, hanno lasciato le campagne spoglie nella nebbia […] Alle nostre donne strappato dagli occhi lo splendore e il fuoco che illuminava gli specchi […]“

Un testo che istintivamente rimanda alle invasioni Turche, ma che secondo alcuni, descrive lo sbarco dei Mille di Garibaldi. I volontari dell’esercito garibaldino erano spesso delinquenti comuni, che per i loro misfatti sulla popolazione siciliana, cancellati dai libri di storia ma tramandati di padre in figlio, furono visti non come salvatori della patria ma barbari alla stregua degli antichi invasori.

“Di là della difficoltà oggettiva d’interpretare correttamente il passato, e ancor di meno le intenzioni di un autore, sicuramente mi ha sempre affascinato il ruolo che gli artisti hanno avuto nella storia: quella di fornire punti di vista originali, liberi e fuori dagli schemi comuni”.

maria russel, vestita di nero, sul palco durante un concerto.

Fabrizio De Andrè in un’intervista, descrivendo il ruolo dell’artista, disse: “L’intellettuale descrive i fatti per integrarsi al sistema, mentre l’artista, non avendo bisogno di questa integrazione, diventa un anticorpo della società contro il potere”.

Oggi che la musica viene sempre più relegata a ruolo di sottofondo nei supermercati o frivola colonna sonora dei nostri viaggi in auto, diventa ancora più importante pensare al suo grande potere comunicativo che stiamo perdendo.

Perché, pensateci bene, ognuno di noi ha nel cuore una canzone che gli ha cambiato in qualche modo la vita.

L’ospite di questa settimana della rubrica Masterclass di Zetatielle Magazine è uno degli anticorpi musicali descritti da De Andrè.

Un’artista che ha deciso di dedicare la sua arte e la sua bellissima voce allo studio, alla ricerca e rivalutazione delle storie e delle canzoni lasciate in eredità ai musicisti di strada. Quella dei poeti e degli artisti che hanno contribuito a mostrare la bellezza e la profondità della cultura siciliana nel mondo.

Maria Russell

Interprete, vocalist, autrice, speaker radiofonica, attrice, imprenditrice. Dopo esperienze giovanili come vocalist di gruppi e artisti italiani famosi, debutta come solista in uno dei Templi della musica piemontese, Il Teatro Alfieri di Torino. Con un concerto sold out raffinato e ambizioso: “Le canzoni più belle del mondo”, dove affronta un repertorio di capolavori pop della musica italiana.

Lo spettacolo è un successo di pubblico e critica. Sul palco già s’intravedono quelle doti di attrice e l’empatia che la legano istintivamente al pubblico. Segue con cura maniacale ogni dettaglio e ammalia il pubblico con la sua bellezza, i suoi monologhi e gli splendidi cambi d’abito, come una soubrette degli anni Cinquanta. Fattori che si riveleranno comuni denominatori dei suoi spettacoli e della sua carriera.

Studia canto e pianoforte presso il rinomato Centro Jazz di Torino, crocevia dei migliori artisti e musicisti del capoluogo piemontese. Diventa allieva del maestro Raf Cristiano, pianista, autore e compositore di colonne sonore. Si dedica per anni alla musica di qualità partecipando come interprete al Premio Lunezia Poeti nel 2014 e ricevendo il “Premio Luigi Centra” nel 2017.

maria russell riceve un premio sul palcoscenico

In quegli anni s’innamora della musica delle sue origini e intraprende un viaggio musicale che la porta – grazie anche all’instancabile eccelso lavoro e supporto dello scrittore e filosofo Sergio Messina, compagno di vita e abile organizzatore – a diventare una delle maggiori esponenti della rivalutazione del patrimonio artistico e culturale della tradizione siciliana.

Con l’aiuto di grandi professionisti, gli stessi che solitamente si occupano di big della musica italiana, rivaluta i repertori antichi, prende contatto con poeti, scrittori e artisti siciliani come Francesco Giunta, Direttore delle edizioni musicali “Teatro del sole” e Niccolò La Perna, autore del libro su Rosa BalistreriRusidda”.

Ricostruendo un concerto di piccoli capolavori: “Mi votu e mi rivotu”, “A Curuna”, “Cu ti lu dissi”, “Quantu basilcò”, “Che tempu fa allu paisi”, “La siminzina”, ’U cunigghiu”, “Pirati a Palermu”, “E vui durmiti ancora”, “La Sicilia avi un patruni”, e “Malarazza”, una poesia siciliana anonima del 1857, incisa anche da Domenico Modugno nel 1976.

Diventando una protagonista assoluta dei palchi dedicati a questo repertorio.

Partecipa come ospite alla XV edizione del Memorial di Rosa Balistreri al Teatro Re Grillo di Licata, dove ritira la Targa come “Grande interprete” del repertorio di Rosa Balistreri. Viene premiata al “Premio Internazionale Grandi Artisti” per la sua prestigiosa attività di “Interprete e divulgatrice della cultura siciliana”. Collabora con la “Compagnia del Cuntastorie” di Mel Vizzi, un’essemble di attori e artisti che, partendo da storie e leggende millenarie della Sicilia, si confronta con personaggi di fama internazionale come Luigi Pirandello e Giovanni Verga. E’ ospite a Bisacquino (PA) della “Rassegna Regionale della Canzone Siciliana d’autore“.

un collage di immagini

Eco dei Canti

Fiore all’occhiello della sua carriera, il suo concerto spettacolo “Eco dei Canti” viene inserito nel prestigioso programma del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. Una compagnia di ballo diretta dalla figlia Naomi Messina, ballerina professionista e titolare dell’agenzia romana di spettacoliAlfa Omega Pro”, e una formazione straordinaria di musicisti, attori, poeti, ospiti celebri e artisti di strada – sullo sfondo incredibile ed emozionante dei Templi illuminati dalla luce notturna – danno vita ad uno spettacolo concerto rimasto ancora oggi nel cuore degli spettatori. E non solo.

Grazie al grande prestigio ottenuto da questo concerto, e all’intervento di Francesco Giunta, la figlia di Rosa Balistreri, Angela Torregrossa, consacra il ruolo di divulgatrice avuto negli anni da Maria Russell, affidandole, per la prima volta nella storia moderna di quest’artista, una poesia di sua madre, e permettendole il brevetto dell’opera presso la Società Italiana Autori ed Editori.

“Diu mi fici”, una bellissima poesia, diventa così una canzone che, per magia, ridà vita alle parole dell’indimenticata e indimenticabile cantastorie siciliana.

Rosario Sciangola , noto scrittore, recensisce il brano con parole toccanti: “Con enfasi sentita e ispirata Maria Russell ha tirato fuori l’ultimo alito, tormentato e silente, di Rosa Balistreri, quello che l’anima emette prima di ricongiungersi a Dio“.

rosario todaro e maria russell in primo piano seduti su una panchina di pietra

Eco dei Canti 2:0

Ai giorni nostri, lo spettacolo concerto di Maria Russell, con le sue canzoni ricercate, gli abiti d’epoca, i tamburelli e gli strumenti percussionistici tradizionali – marranzano, quartara, organetto, ciaramella, fisarmonica, chitarra battente – si evolve con una nuova collaborazione storica con il cantautore Rosario Todaro, personaggio di spicco della canzone popolare, vincitore del “Festival della canzone siciliana”.  

Una manifestazione storica e prestigiosa inaugurata nel 1953, presentata nella sua prima serie da Corrado e inizialmente trasmessa a livello nazionale sulla RAI da Palermo, fino al 1957. La kermesse canora ha sempre avuto luogo in Sicilia tra Palermo e Catania, e rimane una delle più importanti di sempre nel settore, con le sue undici edizioni condotte nel tempo da Pippo BaudoPino Caruso e Pippo Pattavina.

Maria Russell commenta così il nuovo progetto. “Ho conosciuto Rosario Todaro durante un concerto al Teatro Re Grillo di Licata. Un grande autore, dalla voce limpida e potente, eccellente chitarrista e carismatico intrattenitore, con centinaia di ore di live. Ci siamo accorti di condividere la stessa passione per le canzoni popolari d’autore siciliane, e abbiamo percepito, nelle reazioni del pubblico, che l’abbinamento delle nostre voci suscitava emozioni”.

Così abbiamo deciso di sviluppare un bellissimo progetto che completa e amplia, con una serie di brani inediti, il mio precedente lavoro di ricerca dei repertori siciliani, intrapreso per il mio spettacolo “Eco dei Canti” che tra poco festeggerà il traguardo dei dieci anni di attività e centinaia di palchi italiani. La formula è sempre la stessa: poesie, storia, racconti, testimonianze, aneddoti e tante, tante canzoni. Permeate dei colori e dei profumi della nostra bellissima Sicilia”.

un collage di immagini

Se la musica avesse nella nostra società il ruolo magico, emozionale e culturale che le spetterebbe di diritto, Maria Russell – e il suo inarrestabile lavoro di divulgazione, ricerca storica e rivalutazione degli artisti e poeti siciliani, portati con semplicità ed eleganza al grande pubblico grazie alla sua bellissima voce, al suo carisma e fascino – meriterebbero il riconoscimento di “Ambasciatrice della cultura Siciliana nel mondo”.

Ma siamo in Italia e, si sa, “Nemo propheta in patria”.

Se siate amanti delle tradizioni siciliane e della musica di qualità – quella che attinge alla tradizione della musica italiana della scuola napoletana di Scarlatti del ‘700 ed esportata in tutto il mondo – non fatevi sfuggire i magnifici appuntamenti di questi concerti.

Maria Russell e Rosario Todaro vi conquisteranno con la magia di arie melodiche, solo apparentemente, “popolari”. Vi posso assicurare che la delicata versione di “E vui durmiti ancora” – poesia siciliana scritta da Vincenzo Migneco nel 1903 e musicata da Gaetano Emanuel Calì – arrangiata per Maria Russell al pianoforte da un big della musica italiana, è deliziosa.

E vale da sola tutto il concerto. Altrettanto emozionante.

Potete tenervi aggiornati sui concerti e sugli eventi di Maria Russell attraverso i suoi canali ufficiali: Facebook, Instagram e sito ufficiale.

Gae Capitano
Gae Capitanohttps://gaecapitano.it/
Paroliere, compositore, arrangiatore e musicista italiano. Disco d’Oro – Disco di Platino – Finalista Premio Tenco – Vincitore Premio Lunezia Autori- Vincitore Premio Panchina, Resto del Carlino – Vincitore Premio Huco- Finalista Premio De Andrè – Valutazione Ottimo Mogol e Docenti Centro Europeo di Toscolano