Venerdì 16 settembre inaugura, alla Sala delle Arti di Collegno, la mostra “Davide De Agostini, Ombre Smemori” a cura di Monica Col e Stefano Morabito. La mostra è organizzata dall’Associazione Le Tre Dimensioni e con il patrocinio di Città di Collegno, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, CISO Piemonte (Centro Italiano di Storia Sanitaria e Ospitaliera).
L’esposizione, visibile fino al 16 ottobre è a ingresso libero. Ombre Smemori, con le sue ventiquattro opere esposte, getta uno sguardo delicato verso tematiche non semplici da affrontare.


Ombre smemori tra follia, solitudine e memoria
Attraverso i dipinti scelti per questa mostra si è condotti in un viaggio, un tuffo tra le atmosfere che si aprono ai ricordi di quanti hanno varcato la soglia di questi luoghi senza tempo del ex manicomio, ben rappresentati dalla Sala delle Arti, Chiesa oggi sconsacrata dell’Ospedale Psichiatrico.
Morte, solitudine e follia sono rappresentate con un linguaggio artistico di profondo rispetto, permeato da un senso di solitudine e mistero. I dipinti condurranno lo spettatore oltre i limiti del quotidiano per farlo arrivare a una quotidiana “anormalità”, quella che era ben presente, fino alla legge Basaglia, nei luoghi di cui Collegno si fa memoria.
“Il forte legame simbolico di De Agostini con la nostra Città ci rende orgogliosi di ospitare questa pregevole mostra presso la Sala espositiva dalla città organizzata dall’associazione culturale “Le Tre Dimensioni APS” e ai contributi di Barricalla s.p.a. e Fondazione CRT“. Dichiara il sindaco di Collegno.


La mostra spiegata dai curatori
“Le raffigurazioni di Davide De Agostini– spiegano i curatori Col e Morabito -, pittore protagonista della scena nazionale e internazionale già a partite dal 1975, pongono l’accento, in modo a volte poetico, a volte ironico, a volte crudo, sui grandi temi della morte, della follia e della devianza declinata in varie forme.
I suoi soggetti, pur essendo immersi nella realtà più cruda si fanno eterei, metafisici, surreali. La sua assordante brutalità espressiva descrive l’autentico, il reale, il decadimento fisico e mentale.
Le sue ombre smemori ci colpiscono, impetuose, dai catafalchi di immagini umane erose e mummificate. Anche l’anima viene raffigurata nel suo intimo tormento, nell’espressione evidente di ricerca di quel sottile equilibrio, perennemente in bilico tra la cosiddetta “salute mentale” e la pace interiore che non sempre arriva dal “comportamento conforme”.


Le sezioni
La mostra Davide De Agostini Ombre Smemori è divisa in quattro sezioni: Anime Inquiete, Ombre Smemori, Quotidiana Follia, Lo Smemorato. Emergono il fato, la sorte, l’ironia di anime disilluse che sfidano i loro tormenti: la follia omicida, l’anoressia, la confusione dell’anima, la differenza e il tormento sessuale. Tormenti e angosce che emergono ancora più evidenti, più energici proprio per la bellezza di cui sono circondati nelle opere.
I personaggi di De Agostini che popolano questa mostra sono persone. Persone, impazzite dalla troppa tristezza o per un improvviso amore. Persone eteree, Ombre Smemori che recitano in un piccolo teatrino chiuso al mondo.
Il programma
Venerdì 16 settembre ore 18.30
Vernissage
Sabato 24 settembre ore 16.30
jam session Teatro di Improvvisazione
Sabato 1° ottobre ore 18.00
Conferenza della psicologa Henni Rissone. “ La sovversione della carne: uno sguardo psicoanalitico sul linguaggio della morte nell’arte“
Venerdi 14 ottobre ore 18.30
Laboratorio danzamovimentoterapia“Il corpo presente“. a cura della psicologa Henni Rissone. Il laboratorio è finalizzato alla percezione del corpo come unità. Tra le tecniche proposte: danza sensibile e Butō“
Sabato 15 ottobre ore 17.00
Finissage
Info e orari
Dal 16 settembre al 16 ottobre 2022 – Collegno -Sala delle Arti, via Torino 9, interno Parco Generale Dalla Chiesa (parco ex manicomio). Da mercoledì a venerdì 14.30 – 19.30 Sabato e domenica 10.30 -13.00 / 14.30 – 19.30 Ingresso gratuito, visite guidate gratuite a cura di Monia Moraglio.
Davide De Agostini biografia
Davide De Agostini nasce a Torino nel 1952. Figlio d’arte, inizia a disegnare all’età di 5 anni fino ad arrivare da adolescente al Liceo Artistico di Torino e scenografia all’Accademia Albertina di Belle Arti. Suoi maestri sono Sergio Saroni, Mauro Chessa, Beppe Devalle e Francesco Casorati. Inizia la sua attività espositiva a soli 15 anni, nel 1967 proseguendola fino ad oggi conquistando, per la particolarità delle sue espressioni, un pubblico internazionale.
Innumerevoli i riconoscimenti che costellano la sua carriera. Indicato dal pittore Enrico Colombotto Rosso come uno dei pochi talenti dell’arte contemporanea per il suo tratto geniale e la straordinaria abilità tecnica, ben si inserisce, con le sue opere, nelle tendenze surreali, fantastiche e simboliste.

