Omeopatia, la medicina per la persona

Similia similibus curentur .In questa formula dal suono un po’ misterioso ed arcano c’è lo spirito rivoluzionario dell’omeopatia, ovvero il razionale di una strategia terapeutica che tende a considerare la persona prima della malattia, riconoscendo il primato al concetto di identità e non a quello di disturbo nosologico.

GLI ITALIANI E L’OMEOPATIA

Una recente ricerca commissionata da Omeoimprese ha messo in evidenza che l’80 per cento degli italiani conosce la medicina omeopatica e che il 17 per cento, ne fa uso. Questo in termini numerici corrisponde a quasi nove milioni di persone. Tanto da trasformare l’Italia nel terzo Paese nell’utilizzo di questa strategia terapeutica, dietro solo a Francia e Germania. Inoltre c’è da evidenziare anche la diffusione nell’ambito degli ambulatori di Medicina Generale, in quanto un quinto dei medici la consiglia e prescrive ai propri assistiti.

ALBO DEGLI OMEOPATI

Dal 2002 l’omeopatia è un atto medico: può essere prescritta solo da medici e dispensata esclusivamente in farmacia. Molte regioni hanno istituito degli specifici albi dove inserire professionisti accreditati e riconosciuti per consentite una maggior tutela dei pazienti. Questo significa che il medico deve avere precisi requisiti, e cioè aver svolto corsi accreditati con monte ore sufficiente a determinare una corretta preparazione. Non basta un libro sulla scrivania da consultare al momento, l’omeopatia va intesa come una specializzazione esattamente come quelle accademiche.

omeopatia medicina per la persona scritta antica in inglese su legn e papavero e granuli

SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR

Il medicinale omeopatico nasce per un’intuizione del medico tedesco Samuel Hahnemann. E’ rappresentato da una sostanza vegetale, animale o minerale che è stata diluita e dinamizzata e viene prescritta seguendo la regola del “similia similibus curentur” e cioè che il simile cura il simile. In altre parole possiamo affermare che la sostanza che a dosi tossiche produce un determinato effetto, può essere utilizzata dopo adeguate diluizioni e dinamizzazioni per trattare la persona che presenta quel tale sintomo.

MEDICINA DI TERRENO

Quindi non parliamo più di una Medicina degli Anti, e cioè antinfiammatori, antibiotici, antidepressivi, ma di una strategia terapeutica volta a modulare i sintomi, agendo in profondità su quello che gli omeopati definiscono “terreno” e cioè l’aspetto più profondo e personale di ognuno. Facciamo un esempio: ad una persona che ha un sonno disturbato da un’intensa attività mentale, che la condurrà in un perenne flusso di pensieri oscillanti sugli avvenimenti passati e quelli futuri, la strategia terapeutica omeopatica si chiama coffea, in quanto il caffè a dosi eccessive nel soggetto sano produce insonnia con iperideazione.

granuli su legno e foglie verdi dentro boccetti di vetro per omeopatia per la persona

IL DITO O LA LUNA?

Il medico omeopata non può limitarsi a guardare solo il dito, perché dietro c’è la luna, ovvero la visita della persona deve essere strutturata in maniera approfondita e dettagliata. Questo per poter evidenziare attraverso una minuziosa anamnesi anche gli aspetti più specifici e caratteristici di quel soggetto. Inoltre devono essere presi in considerazione i sintomi in base alla loro comparsa, al loro miglioramento o peggioramento e ai segni concomitanti, oltre alla valutazione di quelle che possono essere le cause scatenanti.

MEDICINA DI PRECISIONE

Un soggetto con iperpiressia, che secondo una visione chimica della farmacologia, andrebbe trattato con il paracetamolo, per un medico omeopata, invece, presenta molteplici strategie terapeutiche, in quanto un’attenta modalizzazione farà comprendere caratteristiche di quella febbre necessarie per prescrivere il medicinale più efficace. E quindi sapere se c’è fotofobia, o adinamia, o ancora sete, orienterà verso un prodotto specifico piuttosto che nei confronti di un altro. E’ come avere di fronte un bersaglio: lo posso centrare con una singola freccia e colpirlo in maniera perfetta o sparargli contro una cannonata. In quel caso avrò abbattuto anche l’intero poligono di tiro!

DILUIZIONE & DINAMIZZAZIONE

Per diluizione intendiamo una progressiva deconcentrazione della tintura madre originale con il rapporto di uno a cento, ovvero una parte di soluto in novantanove di solvente. Questo ci porterà ad avere la prima diluizione centesimale, comunemente definita 1 ch. Da questa sostanza sarà presa una parte per diluirla nuovamente ed ottenere la 2 ch. E così di seguito. Dopo dodici deconcentrazioni, supereremo il numero di Avogadro, ovvero il prodotto che stiamo assumendo non contiene più materia. Eppure funziona! Altra conditio sine qua non del medicinale omeopatico è la dinamizzazione, ovvero la succussione della sostanza, ed in tal modo aggiungeremo energia cinetica.

un medico in preparazione di medicina omeopatica mani su ciootla binaca con folie e boccettini

LA SCELTA OMEOPATICA

Altri vantaggi della “scelta omeopatica” sono l’assenza di effetti collaterali e controindicazioni, che rendono il medicinale maneggevole e di facile utilizzo. Non può esserci una persona allergica ai famosi granuli né tanto meno possiamo aspettarci una qualche reazione avversa. Inoltre, è possibile associarlo anche con terapie chimiche in atto, senza che ci possano essere problemi legati all’interferenza farmacologica.

SETTORI DI UTILIZZO

Gli italiani che ricorrono all’omeopatia lo fanno essenzialmente per patologie respiratorie, digestive e muscolo-scheletriche. Sono eccellenti anche i risultati che si ottengono in campo pediatrico, ginecologico, specialmente durante la gravidanza, endocrinologico, e per quel che riguarda i disturbi ansioso-depressivi. Anche in Italia si sta diffondendo l’abitudine di abbinare i medicinali omeopatici alle terapie oncologiche.

ONCOLOGIA INTEGRATA

In Francia il 50 per cento degli oncologi affida ad un medico omeopata di riferimento i propri pazienti, per consentire una terapia combinata. Questa scelta mira a ridurre al minimo gli effetti collaterali di chemio e radioterapia e migliora l’umore, fondamentale ormai in chiave psiconeuroendocrinoimmunologica. La speranza è quella che l’oncologia integrata entri in maniera sempre più decisa nelle strutture ospedaliere per consentire una migliore qualità di vita ai pazienti oncologici.

LA MEDICINA E’ UNA

In conclusione non dimentichiamo mai che la Medicina è Una e che le lotte intestine non fanno bene a nessuno. Alla base del Giuramento di Ippocrate c’è il non nuocere e quindi cercare il più possibile di abbassare effetti collaterali ed avversi ed aiutare le persone a stare meglio. Perché allora non parlarne tutti insieme medici omeopati e no, per concedere una Vita con minor sofferenze a chi già soffre di suo. Integrare le terapie, in tutti i campi, non solo quello oncologico, potrebbe regalare più sorrisi e meno accessi ai Pronto Soccorso.

Dr. Rocco Berloco
Dr. Rocco Berloco
Rocco Berloco, medico chirurgo, specializzato in Medicina Generale, esperto in Omeopatia con iscrizione presso l’Albo dell’Ordine dei Medici di Bari. In quanto omeopata tratto i disturbi pediatrici, le allergie, le problematiche ginecologiche, tutte le patologie funzionali dell'intestino, ma in special modo mi occupo di ansia, di depressione, di attacchi di panico, ma anche di supportare il soggetto oncologico con medicinali omeopatici, per antagonizzare gli effetti collaterali della chemio e radioterapia. Da sempre mi piace pensare che basta poco per trasformare la sofferenza in un sorriso, che la Medicina sia Una e comprenda varie sfaccettature e che la sua Mission sia quella di aiutare le persone a Cambiare, a diventare migliori, a lasciarsi alle spalle sofferenze e traumi, perchè non si deve curare la Malattia, ma guarire l'Uomo. Cerco di avvicinarmi alle emozioni, di riuscire a parlare loro e farle fluire in modo da rendere le persone libere da quegli schemi e da quelle convinzioni limitanti che ne bloccano i comportamenti. Lavorare per il cambiamento significa scrollarsi di dosso pattern negativi ed abitudine non ecologiche. E tutto questo si può fare attraverso i medicinali omeopatici, attraverso i fiori di Bach (ma anche altre essenze floreali) e i fitoterapici. Ma non solo. A volte non basta, bisogna scendere in profondità, scrostare la rabbia, vivere diversamente il Tempo, il passato di cui non ci si riesce a liberare ed il futuro che è sempre un passo davanti. Bisogna imparare a restare nell'attimo, nel qui ed ora, nel hic et nunc, bisogna fermarsi semplicemente nel Presente. A volte è fondamentale il lavoro profondo con la pnl (programmazione neurolinguistica) per prendere finalmente consapevolezza dei propri Talenti, per far riaffiorare la propria autostima. Ma a volte c'è bisogno anche creare un percorso, trovare la strada, fissare gli obiettivi, identificare la propria Mission, attraverso una Vision personalizzata. Ecco perchè diventa fondamentale il coaching! Ma spesso il tassello decisivo è nel nostro intestino, perchè l'asse intestino-cervello muove tanti neurotrasmettitori, tante citochine, tante endorfine, e perchè andando a ritroso la stragrande maggioranza delle patologie si struttura su quella che gli anglosassoni chiamano "leaky gut syndrom" in Italia meglio conosciuta come permeabilità intestinale. E allora prendiamo coscienza del ruolo fondamentale del microbiota, e che i probiotici non sono tutti uguali, e che un intestino sano fa persone sane.