Sicurezza stradale e nuovo codice della strada: da Verona, un nuovo dispositivo può salvare la vita dei pedoni in strada
Il tema della sicurezza stradale è drammaticamente attuale. Ogni anno, centinaia di pedoni perdono la vita sulle strade italiane, spesso nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro: le strisce pedonali. I numeri sono impietosi e raccontano di un’emergenza che non conosce tregua. Le statistiche del 2024, curate dall’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (ASAPS) in collaborazione con Sapidata, rivelano un dato scioccante: 475 pedoni uccisi, uno ogni 18 ore. Un incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente, con le vittime che, nel 53% dei casi, hanno più di 65 anni.
Come intervenire per ridurre questa strage silenziosa? Se da un lato l’educazione stradale rimane centrale, dall’altro la tecnologia può offrire soluzioni innovative. Tra queste si distingue il brevetto “Elvia98”, ideato dall’imprenditore veronese Angiolino Marangoni, che promette di rendere i pedoni “veggenti” grazie a un dispositivo luminoso capace di comunicare con loro.
Le statistiche che non lasciano indifferenti
I numeri della strage dei pedoni sono impressionanti. Tra le regioni più colpite spiccano la Lombardia (79 decessi), il Lazio (59) e la Campania (53). Molti degli incidenti avvengono proprio sulle strisce pedonali, e circa il 10% dei casi mortali è attribuibile a episodi di pirateria stradale.
È evidente che la tecnologia da sola non basta. Serve un impegno collettivo che coinvolga le istituzioni, gli automobilisti e i cittadini stessi. Innovazioni come “Elvia98” rappresentano un passo avanti concreto, ma devono essere accompagnate da una normativa chiara e da un cambiamento culturale che metta la sicurezza al centro.
La strada verso una maggiore sicurezza per i pedoni è ancora lunga, ma la combinazione di educazione, tecnologia e normative può davvero fare la differenza.
“Elvia98”: il dispositivo che parla ai pedoni
“Elvia98” è una tecnologia semplice quanto rivoluzionaria, pensata per risolvere un problema fondamentale: la mancata comunicazione tra pedoni e automobilisti. Il dispositivo è composto da due luci a LED, posizionate sotto le targhe anteriore e posteriore del veicolo, collegate a un box di controllo. Quando il guidatore tocca il pedale del freno, sul display anteriore appare una scritta verde lampeggiante “Salvavita pedone”, mentre quello posteriore avverte con il messaggio “Ostacoli pericolo”.




Attraverso l’utilizzo di tecnologia all’avanguardia e sensori di luminosità, ELVIA 98 garantisce che le sue indicazioni siano visibili in ogni condizione di luce, assicurando una comunicazione chiara e immediata. L’attivazione automatica dei messaggi luminosi in risposta all’uso dei freni o alla vicinanza di ostacoli rende ELVIA 98 un alleato indispensabile per la sicurezza di guidatori e pedoni. Facile da installare in qualsiasi veicolo senza la necessità di interventi meccanici complessi, ELVIA 98 si propone come la soluzione ideale per chiunque desideri andare per strada in sicurezza, offrendo un nuovo livello di protezione per le persone.
Il dispositivo è già in uso sperimentale in due comuni del veronese e sta raggiungendo ottimi risultati. La scritta a led luminosa spazia dal semplice “ostacolo pericolo” a “discesa pedoni” per trasporto di anziani o disabili.
Pedoni in strada: la sicurezza parte dalla comunicazione
“Voglio che le persone possano capire se l’automobilista si ferma o meno,” spiega Angiolino Marangoni. “Molto si è fatto per la sicurezza stradale, ma nessun dispositivo interviene in caso di distrazione, che capita sempre quando l’automobilista non frena, magari traendo in inganno il pedone convinto di esser stato visto. Vogliamo spiegarlo nelle scuole, tutti devono poter sapere se mentre attraversano le strade rischiano di venir investiti.”
In buona sostanza, in questo modo i pedoni potranno capire se l’automobilista si ferma o meno, proprio perchè molti incidenti avvengono perché il pedone pensa di essere stato visto, ma il guidatore è distratto o non frena in tempo. Inoltre, poichè tanti sono i motociclisti che sorpassano malgrado l’arresto del veicolo che li precede, Elvia98 interverrebbe proprio in quei secondi cruciali.
Nonostante i progressi della tecnologia automobilistica, come l’obbligo della frenata automatica d’emergenza introdotto nel 2020, gli incidenti sulle strisce pedonali continuano a rappresentare un problema irrisolto. Il brevetto europeo di Marangoni si presenta come una soluzione universale, adattabile a ogni tipo di veicolo, e punta a colmare una lacuna evidente: nessuna luce di un’auto è progettata per comunicare con i pedoni.
Appello alle istituzioni: “Serve un intervento normativo”
Angiolino Marangoni non si è limitato a perfezionare il suo brevetto. Con il recente ingresso in vigore del nuovo codice della strada, ha lanciato un appello deciso alle istituzioni italiane ed europee. Lettere sono state inviate al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’europarlamentare Paolo Borchia.
“Il mio obiettivo è quello di sanare un vuoto normativo,” afferma Marangoni. “Ho chiesto l’omologazione del dispositivo ‘Elvia98’ o di un prodotto tecnologicamente simile senza mai ottenere risposte. Si è lavorato con l’alcol lock ma sembra che a nessuno interessi la sicurezza dei pedoni. Basterebbe così poco per renderli ‘veggenti’ e salvarli dalle auto. Inizierò a parlarne nelle scuole, le nuove generazioni devono poter conoscere le tecnologie salvavita che oggi il Governo ignora.”
Strumenti come Elvia98 possono salvare vite, ma non c’è ancora una regolamentazione che li renda obbligatori o incentivi il loro utilizzo, come invece è successo per i dispositivi come l’alcol lock previsti dal nuovo codice della strada.
Marangoni è determinato a sensibilizzare anche i più giovani, portando il tema della sicurezza stradale nelle scuole. “Le nuove generazioni devono conoscere le tecnologie salvavita che il Governo oggi ignora. È nostro dovere educarle e offrirgli strumenti per affrontare il futuro in sicurezza.”


Chi è Angiolino Marangoni
Angiolino Marangoni, imprenditore veronese classe 1950, è un self-made man. A vent’anni lavora in un’industria calzaturiera e inizia la sua carriera nel settore con delle invenzioni nella lavorazione del sughero. Il successo della sua azienda decolla invece nel mondo del calcio: deposita brevetti come il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico (nota la sua idea di trasformare da bianche a tricolore le linee in occasione dei mondiali di Italia ‘90), il carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento e i ganci per attaccare le reti ai pali delle porte, usate in passato dalla società calcistica Hellas Verona ACD Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio.
E’ suo anche il brevetto dell’apparecchiatura per la stabilizzazione e la movimentazione delle porte da calcio.
Nel 2017 ecco la prima versione di “Elvia98”, il brevetto europeo sul kit salvapedoni e salva automobilisti che abbraccia quattro rami d’applicazione: Elvia cars, transport, device ed educational. Tra i Comuni che lo hanno adottato in passato per gli scuolabus si citano Vigasio e San Martino Buon Albergo nel Veronese. In periodo Covid, Maragoni aveva realizzato delle mascherine trasparenti pensate per il mondo dei non udenti, che erano in difficoltà nel non vedere le labbra delle persone, coperte dalla mascherina mentre parlavano.
Ogni ulteriore informazione, sul sito ufficiale di Elvia98

