Perchè si usa regalare la calza della Befana? Quando nasce questa usanza e qual è la vera storia dell’Epifania?
Ogni anno, il 6 gennaio, qualcosa di speciale accade nelle case italiane. La mattina ci si sveglia con l’ansia di scoprire cosa ha lasciato la Befana nelle calze appese la sera prima. È l’Epifania, una festa che mescola tradizione, religione e un pizzico di magia. Ma perché questa giornata è così speciale? Cosa si nasconde dietro il mistero della Befana e delle sue calze piene di dolci o carbone? Oggi faremo un viaggio tra storie, leggende e tradizioni, scoprendo perché l’Epifania riesce ancora a incantare grandi e piccini.
L’Epifania è una festa magica, una sorta di ponte tra la fine del Natale e il ritorno alla quotidianità. “L’Epifania tutte le feste porta via”, dice un vecchio detto, e per molti questa giornata è l’occasione per chiudere in bellezza il periodo natalizio. Ma è anche una festa che custodisce un significato profondo, ricco di simbolismo. Da una parte ci sono i Re Magi, che con i loro doni di oro, incenso e mirra visitano Gesù Bambino. Dall’altra c’è la Befana, la simpatica vecchietta che porta dolci e un pizzico di carbone, ricordandoci che anche le cose semplici possono essere piene di gioia.
Chi non ha mai sognato, da bambino, di incontrare la Befana? Con il suo aspetto buffo e un po’ trasandato, la Befana è un personaggio che suscita affetto e curiosità. Non è elegante come Babbo Natale, ma è autentica, con i suoi vestiti rattoppati, le scarpe consumate e il sacco pieno di sorprese. La sua immagine è diventata un simbolo di bontà e generosità, capace di unire tradizione e fantasia.
Chi è la Befana?
Chi è davvero la Befana? È una domanda che molti bambini si pongono. La Befana è una figura misteriosa, ma allo stesso tempo familiare. Secondo la tradizione, è una vecchietta che vola su una scopa, indossando un vestito rattoppato e un foulard in testa. Porta con sé un sacco pieno di dolci per i bambini buoni e carbone (oggi zuccheroso!) per quelli più monelli. Ma non lasciarti ingannare dal suo aspetto: la Befana non è mai cattiva. Anzi, è una sorta di nonna magica che, con il suo arrivo, chiude il ciclo delle feste natalizie.
La sua personalità simpatica e alla mano la rende unica. Non è sofisticata come altre figure natalizie, ma ha un fascino tutto suo. Forse è proprio per questo che i bambini la adorano: è un po’ buffa, un po’ misteriosa, ma soprattutto porta regali. E chi non ama ricevere un dolcetto o una sorpresa? Anche il carbone, che in teoria dovrebbe essere una punizione, è diventato un dolce scherzo che strappa sempre un sorriso.
Ma da dove viene questa figura così particolare? La Befana ha radici antiche, che si intrecciano con leggende e tradizioni popolari. Alcuni dicono che sia nata da riti pagani legati al ciclo dell’inverno, altri la collegano alla religione cristiana. Una cosa è certa: la Befana ha saputo conquistare un posto speciale nei cuori di tutti.
La storia della Befana
La storia della Befana è ricca di fascino e mistero. Secondo una delle leggende più famose, tutto cominciò molti anni fa, durante il viaggio dei Re Magi verso Betlemme. I tre saggi, guidati dalla stella cometa, si fermarono a chiedere indicazioni a una vecchietta. Gentile e ospitale, la donna offrì loro riparo per la notte e del cibo per rifocillarsi. Prima di ripartire, i Re Magi invitarono la vecchietta a unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma lei rifiutò, dicendo di avere troppo lavoro da fare.
Quando i Magi se ne andarono, la vecchietta si pentì di non averli seguiti. Decise allora di preparare un sacco pieno di dolci e di mettersi in cammino, nella speranza di ritrovarli. Non sapendo dove andare, cominciò a fermarsi in ogni casa, lasciando un dolce a ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù Bambino. Da allora, si racconta che la Befana voli ogni anno nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, portando doni ai bambini di tutto il mondo.
Questa leggenda mescola tradizione e spiritualità, creando un racconto che parla di pentimento e generosità. Ma la Befana non è solo un personaggio leggendario. Le sue radici affondano anche in antichi riti pagani. Nell’antica Roma, ad esempio, durante i Saturnali, si celebrava la fine dell’anno con offerte agli dei per garantire un buon raccolto. La figura della Befana potrebbe derivare proprio da queste tradizioni, rappresentando l’anno vecchio che se ne va e il nuovo che arriva.
Il libro della Befana
Nella calza della Befana, non può mancare però anche un buon libro, magari scritta dalla Befana in persona! Proprio così: esiste un libro che narra non solo la vera storia di questa vecchietta, ma anche altre favole. Un libro che però va completato. Si, perchè ci sono diverse pagine dove si può contribuire all’opera disegnando e colorando, usando la fantasia.
Adesso ha solo bisogno di qualche bambino/a che lo disegni per lei. Voi ne conoscete qualcuno/a? La cara vecchina ha tante cose da dire e qualche storia da raccontare. Siete sicuri di sapere la vera verissima versione di alcune famose favole? Perché lei si ricorda molto bene di Calzetto Rosso, Biancocalzino, La Bella Addormentata e I tre calzettini…
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La calza della Befana: dolci o carbone?
La tradizione di appendere le calze la sera del 5 gennaio è una delle più amate dai bambini. Ma perché proprio le calze? Secondo la leggenda, la Befana, durante il suo viaggio, entrava nelle case passando dal camino. Trovando le calze appese ad asciugare, decideva di riempirle con dolci per i bambini buoni e carbone per quelli più monelli. Ma la calza simboleggia la speranza e l’attesa, l’innocenza infantile e la gioia. In realtà, probabilmente per le famiglie modeste, era l’unico indumento che potesse accogliere dolci e caramelle. Una sacchetta di iuta sarebbe stata troppo grande e per riempirla ci sarebbero voluti tanti dolci che, all’epoca, erano un lusso prezioso.
Oggi il carbone è diventato uno scherzo dolce, fatto di zucchero e colorato di nero. Ma i dolci sono sempre i veri protagonisti. Cioccolatini, caramelle, biscotti e, nelle case più tradizionali, mandarini e noci. Preparare la calza è un momento di gioia e condivisione, che riempie di magia la notte dell’Epifania.
E voi, avete mai ricevuto carbone? Confessatelo: anche se da bambini può sembrare una punizione, oggi quel carbone zuccheroso fa sorridere. E poi, diciamoci la verità: chi può resistere a un dolcetto, anche se arriva sotto forma di carbone?
Tradizioni dell’Epifania in Italia
In Italia, l’Epifania è una festa molto sentita, e ogni regione ha le sue tradizioni. A Firenze, ad esempio, si tiene la Cavalcata dei Magi, una rievocazione storica in costume che attraversa il centro città. A Urbania, nelle Marche, c’è la Festa della Befana, un evento che attira migliaia di visitatori con spettacoli, mercatini e la simpatica vecchietta che distribuisce dolci.
Nel Nord Italia, in alcune zone si accendono grandi falò per celebrare la fine dell’inverno e propiziare il nuovo anno. Nel Sud, invece, l’Epifania è un momento di forte spiritualità, con processioni e messe dedicate ai Re Magi. Ogni tradizione aggiunge un tocco unico a questa festa, rendendola speciale e diversa in ogni angolo del Paese.
L’Epifania in famiglia: come renderla speciale
L’Epifania è anche un’occasione per trascorrere del tempo in famiglia. Ci sono tanti modi per rendere questa giornata magica e indimenticabile. Perché non coinvolgere i bambini nella preparazione della calza? Scegliere insieme i dolci, scrivere una letterina alla Befana o addirittura cucinare il carbone dolce possono diventare momenti di condivisione.
Un’altra idea è organizzare una caccia al tesoro, nascondendo piccoli regali in casa e creando indizi legati alla figura della Befana. E per i più creativi, inventare storie sulla simpatica vecchietta può trasformare la giornata in un’avventura indimenticabile.
Con l’Epifania si chiude ufficialmente il periodo natalizio. Le luci dell’albero si spengono, i presepi vengono riposti e si torna alla routine quotidiana. Ma questa giornata lascia un ricordo dolce e un pizzico di magia che ci accompagneranno fino al prossimo Natale. La Befana, con la sua calza piena di sorprese, ci ricorda che anche le cose semplici possono essere speciali. E allora, perché non salutare l’Epifania con un sorriso e un dolcetto? Dopo tutto, ogni fine è anche un nuovo inizio.
Foto copertina di Steve da Pixabay
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