Epifania, i Re Magi e la Tradizione della Befana

L’Epifania è una festa cristiana che celebra la manifestazione di Gesù Cristo al mondo, rappresentata simbolicamente dalla visita dei Re Magi. In molte culture, questa giornata è caratterizzata da tradizioni uniche e colorate, tra cui il folclore italiano della Befana. Questo personaggio affascinante si inserisce nel contesto dell’Epifania, arricchendo la festività con la sua storia e le sue tradizioni peculiari.

L’Epifania, che cade il 6 gennaio, conclude il periodo delle festività natalizie. Il termine “Epifania” deriva dal greco antico e significa “manifestazione” o “apparizione”. Questa festa celebra il momento in cui Gesù Cristo, appena nato, fu rivelato al mondo attraverso la visita dei Re Magi, noti anche come i Saggi o i Magi. Secondo la tradizione cristiana, questi tre personaggi provenivano dall’Oriente, guidati da una stella cometa, per omaggiare il neonato re portando doni simbolici: oro, incenso e mirra.

La storia dei Re Magi è narrata nei Vangeli del Nuovo Testamento, in particolare nel Vangelo di Matteo, che descrive la loro ricerca della stella che li avrebbe condotti al Messia. La figura dei Re Magi rappresenta la riconoscenza di Gesù da parte dei pagani, simboleggiando l’universalità del messaggio cristiano. L’Epifania sottolinea l’importanza di accogliere la fede e la luce divina nelle proprie vite.

Simboli e Significati

La festa dell’Epifania e la tradizione della Befana sono intrise di simboli che riflettono valori profondi e significati spirituali. La stella cometa, guida dei Re Magi, rappresenta la luce divina che illumina il cammino verso la fede. I doni portati dai Re Magi simboleggiano l’adorazione e il riconoscimento della divinità di Gesù.

La figura della Befana è altrettanto simbolica. La sua vecchiaia rappresenta la fine dell’anno vecchio e l’inizio di uno nuovo, mentre la sua scopa simboleggia la pulizia e la purificazione spirituale. La Befana, nella sua ambivalenza di portatrice di doni e di carbone, insegna ai bambini che le azioni hanno conseguenze, promuovendo la responsabilità e la moralità.

La Befana e i Re Magi

Innanzitutto il termine ‘Befana‘ deriva dal termine greco epifàneia, che significa, apparizione, manifestazione. L’istituzione della festa dell’Epifania parrebbe risalire a più di 100 anni dopo la venuta di Gesù Bambino. Solo nel II secolo d.C. appare di precetto la festa della “Epifania del Signore“, una nuova festa che ricorre rigorosamente 12 giorni dopo il Santo Natale.

La versione più conosciuta è che la Befana rappresenti i Re Magi (termine persiano che significa ‘saggi’) stessi.

I tre uomini che portavano in dono a Gesù Bambino l’oro, l’incenso e la mirra. Così il passaggio della Befana che porta doni ai bambini simboleggerebbe questo momento descritto nei vangeli.

Una versione sostiene, invece, che i Re Magi, lungo il cammino, non conoscendo la strada, chiesero indicazioni per la grotta ad una vecchietta. I tre spiegarono alla donna di essere in viaggio per portare doni al Salvatore che era nato, ma di conoscere la strada per raggiungere Betlemme. La donna gli indico la strada e questi la invitarono ad unirsi a loro, ma lei rifiutò.

Ben presto la vecchietta si pentì di non aver accettato l’invito. E così, in fretta e furia, riempì un sacco con dolci e delizie e si mise in cammino per raggiungere i Re Magi e omaggiare anche lei il Salvatore con dei doni. Una volta arrivata a Betlemme, non sapendo però dove fossero andati i tre uomini, cominciò a bussare a tutte le porte del paese e a donare ad ogni bambino un dolce, nella speranza che uno di loro fosse Gesù.

L’Epifania, festa degli antichi Romani

Il calendario di molte feste cristiane coincide con quello di feste pagane.

Ma c’è chi va ancora più indietro nel tempo e fa risalire la tradizione della Bafana alla mitologia germanica. I Germanici credevano che Brechta (o Prenchta), che per molti sono la stessa figura, fosse la guardiana del mondo animale e della natura nelle antiche culture cacciatrici Germaniche.

Da qui, molto probabilmente, una curiosità: in molte parti di Italia c’è la credenza che nella notte dell’Epifania gli animali parlino.

Come abbiamo già detto, quando abbiamo raccontato le origini del Natale, anche la Befana si celebra contestualmente ad una festa in uso ai tempi dei Romani. La Befana è anche collegata ad un’altra festa romana, quella in onore di Giano e Strenia. In questa occasione era consuetudine scambiarsi dei doni.

Era infatti consuetudine, 12 giorni dopo il solstizio d’inverno, celebrare una sorta di rito della fertilità dei campi, simboleggiante la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura. I romani pensavano che delle figure femminili volassero in quelle notti sopra i campi coltivati, in ringraziamento della futuro raccolto abbondante.

Ecco perchè la Befana vien…di notte.

La Tradizione della Befana in Italia

In Italia, l’Epifania è una festa ricca di tradizioni, e una delle figure più caratteristiche è la Befana. La Befana è una vecchia strega o donna anziana che, secondo la leggenda, vola su una scopa durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua missione è quella di portare doni ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi. Questo folclore affonda le radici nelle antiche tradizioni popolari italiane, mescolando elementi pagani e cristiani.

In Italia, la notte dell’Epifania è vissuta con gioia e eccitazione, specialmente dai più piccoli. Le famiglie si riuniscono per celebrare insieme questa festa, creando un’atmosfera calorosa e festosa. Molte città italiane organizzano eventi e parate, durante le quali la Befana svolge un ruolo centrale. Spesso, le strade sono animate da colorati spettacoli di fuochi d’artificio e manifestazioni folcloristiche che coinvolgono la figura della Befana.

I bambini, in attesa dell’arrivo della Befana, preparano calzini appesi vicino al camino o alla finestra per ricevere i regali. La mattina del 6 gennaio, i bambini si svegliano con l’emozione di scoprire cosa la Befana ha lasciato loro. Le leccornie tradizionali includono dolci tipici come la “panettone” e la “pandoro”, accompagnati da cioccolatini e caramelle.

L’Epifania nel Mondo

Oltre all’Italia, l’Epifania è celebrata in modi diversi in molte parti del mondo. In alcune culture, la giornata è caratterizzata da eventi liturgici e processioni religiose, mentre in altre si concentrano su tradizioni più profane e festose. Ad esempio, in Spagna, il giorno dell’Epifania è noto come “La Fiesta de los Reyes” (La Festa dei Re), durante la quale vengono organizzate parate con i Re Magi che distribuiscono caramelle e regali.

L’Epifania è una festività che unisce la dimensione sacra e quella profana, incorporando simboli e tradizioni che riflettono la ricchezza della cultura e della spiritualità. I Re Magi e la figura della Befana sono protagonisti di una narrazione che ha attraversato secoli, mantenendo viva la magia della festa dell’Epifania.

La tradizione della Befana in Italia aggiunge un tocco di folkloristico e ludico a questa festività, coinvolgendo intere famiglie in celebrazioni colorate e allegre. L’Epifania continua a essere un momento speciale, un’occasione per riflettere sul significato più profondo della fede e della generosità, mentre si accoglie l’anno nuovo con speranza e gioia.

Epifania l'invisibile che si manifesta - la copertina del libro cioè un vetro bagnato dalla pioggia

Epifania – L’Invisibile che si manifesta

Per approfondire l’argomento, proponiamo il libro “Epifania – L’Invisibile che si manifesta“,

Scritto da Giacomo Biffi e pubblicato da Edizioni Cantagalli, il libro tratta le origini dell’Epifania da un punto di vista storico, narrativo e religioso.

Con il termine Epifania nei primi secoli di storia ecclesiale si indicava un aspetto mirabile del cristianesimo: il Dio trascendente e misterioso, colui che è l’invisibile per eccellenza, esce dalla sua invisibilità e si disvela ai credenti. Il prodigio avviene mediante alcuni episodi significativi della vicenda terrena dell’Unigenito del Padre. La prospettiva epifanica ci fa intravedere il disegno di salvezza pensato per noi dall’eternità e ci aiuta a capire un poco le intenzioni segrete, le preferenze e il “carattere” del nostro Dio. Queste pagine tentano di ridarci questa antica e vitale ricchezza della nostra fede”.

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Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”