Pino Campagna: io super terrone al Teatro Eduardo di Opera

L’ultima volta che ci siamo incontrati con il Superterrone Pino Campagna era un’epoca fa, l’era in cui nulla turbava una risata e il Covid era solo la brutta trama di un thriller da cinema.

Ricordo bene quella sera, perchè non avevo portato con me la mia pochette del make up e sono andata via dal Parco Dora con la faccia in stile Joker di Batman: rimmel colato sulle guance e il rossetto sbavato come se avessi fatto una seduta di botulino. Risate a crepapelle e un’intervista impossibile da spiegare (clicca qui per rivedere l’intervista), perchè Pino Campagna dietro le quinte è esattamente come sul palco: un divertentissimo super terrone. E fra terroni, ci si intende.

Ma non parliamo del passato, anche se questo aneddoto rientra tra i ricordi più belli non solo del mio lavoro, ma anche di quelli più divertenti della mia vita.

Il presente è il fortunato tour “Io Super Terrone” che dalle pillole di Zelig si sposta al Teatro Eduardo di Opera (MI).

Correva l’anno 2003, quando un semi sconosciuto comico pugliese approda alla prima edizione di “Zelig Circus” ed inventa il personaggio del Papy-Ultras: un padre come tanti, alle prese con due figli disobbedienti, che “slogheggiano”, cioè parlano attraverso gli slogan, ma soprattutto cominciano ad essere schiavi della tecnologia, a quel tempo del computer, trasformatosi presto nella dipendenza da smartphone. Signori, Pino Campagna.

Un precursore dei tempi, quel comico pugliese, quasi un preveggente, che inventò il tormentone: “Papy ci sei, ce la fai, sei connesso”, al quale il povero papy rispondeva con “TCDM”, acronimo di “T’ crep d’ mazzt” che non ha certo bisogno di traduzione. Il papy più famoso d’Italia.

Papy, ci sei??? Ce la fai??? Sei connesso???

Da consumato front-man (chissà come si dice in dialetto foggiano), l’artista pugliese regala al pubblico, composto per la maggior parte da “terroni torinesi, milanesi & Co.”, uno spettacolo fatto di battute fulminanti, una mimica che acchiappa e incolla lo spettatore alla poltrona, una gestualità a prova di bomba, il tutto condito da azzeccatissimi stacchi musicali, parti cantate con chitarra a tracolla (Pino è nato artisticamente come cantante dialettale), con una grande verve come imitatore: le imitazioni di Francesco Guccini e di Edoardo Bennato, sono le migliori alle quali abbia mai assistito.

Il tutto con uno sfondo, un sottofondo, un leitmotiv ben preciso: la Puglia, la terra madre.

Io Superterrone

Come possiamo invitarvi… incuriosirvi… motivarvi a venire a vedere Io Superterrone? Lasciamo fare a Pino Campagna. Lui sa. Sia in milanese che in pugliese!

Lo spettacolo è davvero esilarante, l’occasione pure, visto il freddo, quale miglior location per rifugiarsi sabato sera? E allora, l’appuntamento è al teatro Eduardo di Opera (MI), Via Papa Giovanni XXIII, 5, 20090 Opera MI, sabato 28 gennaio alle ore 20,45.

Per acquistare i tuoi biglietti clicca qui oppure contatta la biglietteria del teatro al numero 02 5760 3881

Io Superterrone - la locandina
Pino Campagna: io super terrone al Teatro Eduardo di Opera
Tina Rossi
Tina Rossi
(a.k.a. Fulvia Andreatta) Editrice. Una, nessuna e centomila, il suo motto è “è meglio fingersi acrobati, che sentirsi dei nani” Dice di sé:” Per attimi rimango sospeso nel vuoto,giuro qualche volta mi sento perduto, io mi fido solo del mio strano istinto, non mi ha mai tradito, non mi sento vinto, volo sul trapezio rischiando ogni giorno, eroe per un minuto e poi...bestia ritorno...poi ancora sul trapezio ad inventare un amore magari...è solo invenzione, per non lasciarsi morire...”