Leila Kaouissi il DCA in real time virale su TikTok

Leila Kaouissi ha 18 anni soffre di DCA, disturbo comportamento alimentare, e documenta la sua storia in real time, da parecchi mesi, con dei video che sono diventati virali sul social più amato dai giovanissimi: TikTok.

Leila, di origini, marocchine, vive a Milano, zona Cinque Giornate, insieme ai suoi genitori. Soffre di bulimia e anoressia, disturbi alimentari molto seri che possono portare a conseguenze estreme. Leila Kaouissi documenta la sua lotta contro la malattia tutti i giorni. Mostrando dal vivo, e senza nessun filtro, l’alternanza di emozioni, umori, la depressione, gli stati d’animo altalenanti e i continui ricoveri, sia volontari che TSO, a cui va incontro. Il suo profilo attualmente conta più di mezzo milione di persone che la seguono.

leila in un video dentro un reparto d psichiatria
Leila mmagiini pubbliche da TikTok

Ciao cuoricini

Hei, ciao cuoricini, ciao cuoricine. Come state? Spero che state bene. Oggi è stata una giornata piena di sfide e di emozioni“. Cosi iniziano tutti i video di Leila su Tiktok. Parla con i suoi “cuoricini” così definisce i suoi followers che mettono like, cioè piccoli cuori, sui suoi video nel social. Le sfide della giornata non sono quelle di una ragazza di 18 anni, studio, lavoro, amici, primi amori.. Le sue sfide e battaglie giornaliere riguardano quella che, per tutti noi, è un’attività semplice e fondamentale : mangiare.

La mamma, Lisa Douhabi, afferma dal suo profilo social aperto sempre su TikTok che, le conseguenze dalla malattia la costringono, insieme al marito ad assistere la figlia 24 ore su 24, da sei anni. Per i genitori le cose si sono complicate quando, pochi mesi fa, Leila ha compiuto 18 anni. Da quel momento può decidere per sé stessa. Cioè decidere in autonomia se rifiutare i ricoveri o allontanarsi volontariamente, firmando le dimissioni dalle strutture in cui è in cura. E questo succede puntualmente. Strutture trovate, anche tramite appelli disperati sui social da parte della madre, e poi immancabilmente abbandonate.

leila in un abbraccio con la mamma entambe con cappellini e giubbotto
Leila Kaouissi in una foto su tiktok con la mamma

La fuga

Pochi giorni fa, il 9 gennaio, alla vigilia di un altro ricovero in Psichiatria Leila Kaouissi scappa di casa. La fuga non dura molto, ma abbastanza per far correre il padre a fare una denuncia, la madre a lanciare appelli disperati sui social, e a mandare in fibrillazione l’intera comunità di TikTok. Ora Leila è di nuovo in famiglia. Ma è evidente a tutti che le condizioni della ragazza sono molto gravi. Gli occhi infossati, enormi, in un viso che si fa sempre più piccolo.

Cerco di mettercela tutta

Su TikTok si trovano anche molti video in cui Leila Kaouissi è in un reparto ospedaliero di Psichiatria alimentata tramite un sondino. Alti e bassi, routine giornaliera di piccole cose che costano sacrifici enormi. “Io sono forte, sconfiggerò questa brutta malattia” dice Leila in tanti video. In uno di due giorni fa scrive:” Nonostante non è uno dei migliori periodi, cerco di mettercela tutta e andare avanti. So che non mi crederete, ma io credo in me ed è tutto ciò che conta e spero di darvi un po’ di forza attraverso questo video. Vi voglio bene“. L’intento di Leila è quello di documentare. Di far capire quanto i DCA possano essere invalidanti e distruttivi. Per sé, per la famiglia, gli amici, per tutti coloro che gravitano intorno ad una persona che manifesta un disturbo alimentare. Leila Kaouissi non dà consigli, non dice quanto pesa, non si fa e questo lo sa bene. TikTok è diventato il suo modo di avere contatti e comunicare con l’esterno. La rende felice.

leila piange in un video s Tiktok

Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare: DCA

Franco Scita, medico psichiatra e responsabile del reparto DCA dell’Ospedale Maria Luigia in provincia di Parma. “I disturbi del comportamento alimentare (detti anche DCA) sono disturbi psichiatrici invalidanti, potenzialmente mortali, che compromettono la salute fisica e il funzionamento sociale dell’individuo. Sono disturbi caratterizzati da un rapporto patologico con l’alimentazione e con il proprio corpo. I disturbi dell’alimentazione più conosciuti sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder“.

DCA: Anoressia nervosa

L’anoressia nervosa, spesso chiamata semplicemente anoressia, è un grave disturbo dell’alimentazione caratterizzato da un peso corporeo eccessivamente basso, dalla riduzione delle calorie ingerite quotidianamente, da una intensa paura di prendere peso e da alterazioni nella relazione con il proprio corpo. Le persone con anoressia nervosa esercitano un patologico controllo sul proprio peso e forme corporee, controllo che interferisce sempre più significativamente sulla loro vita. Se non adeguatamente trattato, il disturbo tende a cronicizzarsi manifestandosi con problematiche fisiche, psicologiche e sociali molto invalidanti

Le caratteristiche

  • riduzione globale del cibo consumato nella giornata e un evitamento selettivo di alcuni cibi considerati “cattivi”
  • aumento delle calorie consumate attraverso il ricorso ad esercizio fisico eccessivo e compulsivo,
  • utilizzo inappropriato di clisteri, lassativi o condotte tipo “vomito autoindotto” (nella variante dell’anoressia binge/purging),
  • scarsa consapevolezza del problema

L’età alla prima diagnosi di anoressia in genere si colloca tra i 15 e i 20 anni sia nei maschi che nelle femmine anche se recentemente l’età d’esordio sta calando. La prevalenza del disturbo nelle donne varia tra l’1.7 e il 4.3% mentre tra gli uomini varia tra lo 0.2 e lo 0.3%

Cause

Nonostante non siano ancora pienamente comprese le cause scatenanti, la ricerca ha evidenziato numerosi fattori di rischio che possiamo suddividere in vulnerabilità genetica ,fattori ambientali ed eventi di vita avversi e caratteristiche psicologiche.

Bulimia nervosa

La parola chiave per questa patologia è “segreto”.  Spiegano dalla direzione sanitaria del San Raffaele di Milano. Perchè chi è affetto da bulimia è difficilmente riconoscibile dall’esterno. Solitamente si tratta di persone normopeso, con una vita apparentemente sana, che nelle situazioni di convivialità mangiano normalmente. “Se nell’anoressia il controllo è totale, nella bulimia c’è invece la perdita di controllo, che avviene in privato. Solitamente, chi soffre di bulimia ha le cosiddette “abbuffate”, che consistono nel mangiare in un limitato lasso di tempo una quantità di cibo superiore a quella che una persona mangerebbe in media nella stessa situazione”. Così spiega Stefano Erzegovesi, primario del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare di San Raffaele Turro

A questi episodi seguono generalmente i comportamenti di eliminazione (induzione del vomito, utilizzo di diuretici o lassativi) e di compensazione (eccesso di attività fisica, digiuni prolungati prima e dopo l’abbuffata).

Obesità da alimentazione incontrollata: Binge Eating

Questa condizione patologica, detta anche Disturbo da Binge Eating (BED), è stata definita dal punto di vista diagnostico soltanto in tempi molto recenti e, per questo, è meno nota. Rispetto alle altre due patologie, i pazienti che ne sono affetti sono generalmente meno giovani, tra i 35 e i 50 anni, e nel 50% dei casi di sesso maschile.  

“Presenta le stesse caratteristiche della bulimia nervosa, con l’abbuffata come elemento centrale della patologia, ma non è contraddistinta da alcun comportamento di compenso o di eliminazione.La conseguenza naturalmente è il sovrappeso, che può anche raggiungere il livello di obesità severa” afferma Erzegovesi

I consigli da seguire per i genitori e i ragazzi

I consigli dal Centro Disturbi del comportamento Alimentare dell’ospedale San Raffaele, per i genitori dei ragazzi sono essenzialmente:

  • prestare attenzione ai segnali iniziali del disturbo
  • lasciare sempre aperto uno spazio di ascolto 
  • stare vicino ai ragazzi con una giusta misura, senza essere né invadenti, né assenti 
  • non giudicare mai (ad es. non dire “guarda come ti sei ridotta”)
  • riportare tutto alla qualità di vita (ad es. “mi sembra che la tua attenzione nello studio sia diminuita” ecc.)
  • chiedere aiuto.
Monica Col
Monica Col
Vicedirettore di Zetatielle Magazine e responsabile della sezione Arte. Un lungo passato come cronista de “Il Corriere Rivoli15" e “Luna Nuova”. Ha collaborato alla redazione del “Giornale indipendente di Pianezza", e di vari altri giornali comunali. Premiata in vari concorsi letterari come Piazza Alfieri ( 2018) e Historica ( salone del libro 2019). Cura l’ufficio stampa di Parco Commerciale Dora per la rassegna estiva .Cura dal due anni la promozione della Fondazione Carlo Bossone,. Ha curato per quattro anni l'ufficio stampa del progetto contro la violenza di genere promosso da "Rossoindelebile", e della galleria d’arte “Ambulatorio dell’Arte “. Ha curato l'ufficio stampa e comunicazione del Movimento artistico spontaneo GoArtFactory per tre anni. Ha collaborato come ufficio stampa in determinati eventi del Rotary distretto 2031. Ė Presidente dell 'Associazione di promozione sociale e culturale "Le tre Dimensioni ", che promuove l' arte , la cultura e l'informazione e formazione artistica in collaborazione con le associazioni e istituzioni del territorio. Segue la comunicazione per varie aziende Piemontesi. Dice di sé: “L’arte dello scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole. È questo secondo me il significato vero della scrittura. Non parole, ma emozioni. Quando riesci ad arrivare al cuore dei lettori, quando scrivi degli altri ma racconti te stesso, quando racconti il mondo, quando racconti l’uomo. Quando la scrittura non è infilare una parola dietro l’altra in modo armonico, ma creare un’armonia di voci, di sensazioni, di corse attraverso i sentimenti più intensi, attraverso anche la realtà più cruda. Questo per me è il vero significato dello scrivere".