Gentile signora Fumero, una domanda che spero non le risulti inopportuna, ma perché lei con le conoscenze che aveva, con le persone con cui ha lavorato (senza far nomi!!), non ha fatto carriera politica? Almeno lei come politica ci avrebbe fatto sorridere, mentre i nostri politici ci fanno purtroppo solo ridere! Con simpatia. Gustavo, Trani
Caro Gustavo,
è vero che molti personaggi dello spettacolo (o di altri settori completamente diversi), nel tempo, si ritrovano ad avere mansioni politiche. Io, però, sono un’attrice e mi sento solo tale, per cui non sarebbe stato il percorso giusto per me.
Oh, non pensare che non me l’abbiano offerto – tra le righe o meno -, ma la vita pubblica per me è solo su di un palcoscenico!
Se devo far sorridere (o meglio ridere!) voglio farlo in un teatro o in tv piuttosto che in parlamento! Ahah! Poi, per carità, dobbiamo essere sinceri: come in tutte le categorie umane, ci sono i professionisti seri e quelli…magari più discutibili! Così anche tra i politici.
Io personalmente, pur avendo idee ben chiare, ho preferito non mischiare mai arte e politica. Ho sempre lavorato per tutti (entro quei limiti che io sento come etici) e tutti hanno lavorato con me, con rispetto e stima, pur nella differenza delle idee che ognuno di noi è normale che abbia.
E questo non è svendersi; è, per il mio modo di vedere le cose, fare dell’arte qualcosa di eletto, estraneo alle lotte umane…insomma, non di parte!
Perché il bello della creatività e dell’arte stessa è la sua capacità di riuscire ad unire ciò che è separato, a unificare ciò che è frammentato, trasformare in universale ciò che è personale, rendere di tutti ciò che è di pochi. L’arte è democratica e io, caro Gustavo, mi sento un suo umile strumento!
Un bacione, Margherita
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