Gli Easy Funk tra i finalisti di Sanremo Giovani

Gli Easy Funk con “Sognare è Gratis” sono tra i 65 artisti che hanno superato la prima selezione di Sanremo Giovani 2019.

“Siamo molto carichi. Un minimo di tensione c’é ma sapremo dominarla come facciamo di solito dando spazio alla concentrazione e alla voglia di divertirci”. Parola degli Easy Funk.


In quest’ultimo periodo, oltre ad essere impegnati con la promozione dell’ultimo singolo Quello che vorrei, ci siamo messi a lavoro su un nuovo brano molto speciale,”Sognare è Gratis” con il quale abbiamo effettuato l’iscrizione a Sanremo Giovani e, pensate un pò, siamo stati selezionati anche quest’anno.

Su 842 artisti e band da tutta Italia, rientriamo tra i 65 che accederanno alle audizioni previste per il 3 novembre. Saremo, quindi, al Teatro delle Vittorie di Roma, di fronte alla Commissione Musicale presieduta da Amadeus, in veste di direttore artistico, e composta da Claudio Fasulo, Gianmarco Mazzi, Massimo Martelli e Leonardo De Amicis.
Al termine delle audizioni, saranno scelti venti tra gruppi e artisti singoli che parteciperanno alle “semifinali” nella trasmissione su Rai1, condotta da Marco Liorni “Italia Si”. Nelle quattro puntate del 16-23-30 novembre e del 7 dicembre, si conosceranno i 10 finalisti dell’edizione di Sanremo Giovani in onda su Rai1 il 19 dicembre.
Infine, solo cinque entreranno a far parte delle “Nuove Proposte” di Sanremo 2020, con i due vincitori di Area Sanremo, e il vincitore della scorsa edizione di Sanremo Young
.

La strada è tutta in salita ma SOGNARE è GRATIS !!

Gli Easy Funk

Easy Funk è un gruppo pugliese di Mola di Bari (BA). Composto da Zekka, Meta, Gia Young e Leontino Gobest, in alcuni casi vede la collaborazione di Savina Vitobello in arte Sabreetha.

I componenti provengono da un percorso artistico da solisti, ricco di collaborazioni e partecipazioni. Infatti, sono numerosi i progetti nazionali e internazionali, durante i quali hanno acquisito un’esperienza in ambito musicale, che li ha portati dagli studi ai palchi e alle radio del Sud Italia. Nel 2015 decidono di canalizzare le loro energie in un unico progetto che unisce il Rap e il Reggae al Funk e all’Elettronica. Nasce così il gruppo Easy Funk, dove “Easy” rappresenta il mood con il quale hanno deciso di approcciarsi alla musica, ma soprattutto alla vita, e “Funk” è il genere che li ha uniti per la prima volta su una composizione di Leontino Gobest, nel brano Con Noi.

Dopo vari singoli con Sheewa Records (Miami), nel 2017 decidono di partecipare al Gazzetta Music Contest. Lo vincono e conquistano sia il pubblico che i membri della giuria, tra i quali Francesco Sarcinafrontman de Le Vibrazioni. Questa vittoria li porta alla realizzazione del loro primo e omonimo album ufficiale pubblicato da Azzurra Music.

L’uscita dell’album Easy Funk, nella primavera del 2018, è stata anticipata dal singolo Don’t Stop il cui video ha raggiunto ad oggi 360.000 visualizzazioni.

Nell’agosto dello stesso anno gli Easy Funk realizzano il video di Rugiada, ultima traccia dell’album.

Lobotomia

Sempre pronti a nuove sfide, nel novembre del 2018 gli Easy Funk portano il brano Lobotomia nel contest di Sanremo Giovani, entrando nella rosa dei finalisti che parteciperanno alla kermesse anticamera del Festival di Sanremo.

Lobotomia esce, quindi, come singolo in streaming e nelle radio a novembre 2018.

Quello che vorrei

Oggi gli Easy Funk presentano al pubblico “Quello che vorrei” mantenendo il loro stile unico che raccoglie diverse influenze e sfumature sonore. Ovviamente, non può mancare anche una felice impronta elettro funk, contaminata da influenze reggae. Un sound coinvolgente sorretto da testi ben concepiti che rinforzano l’impatto delle canzoni. Un abile mix in italiano tra Calvin Harris, Daft Punk, Cosmo e Caparezza.

Easy Funk official site

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.