E’ una terra strana, la Toscana, c’è qualcosa di magico in questo angolo d’Italia che fa si che l’arte abbia radici forti e rami lunghi. Una combinazione chimica che fa crescere giovani artisti da secoli e da generazioni, come una fonte inesauribile di eterna ispirazione.
Dalla pittura alla scultura, passando per la letteratura e la musica, questa regione ha regalato al mondo le più grandi opere d’arte e i più grandi nomi della storia, da Firenze ad Arezzo, da Siena a Pisa.
E Prato non è da meno. La fucina pratese non manca certo di sfornare artisti di alto livello e portarli all’onore del mondo.
Prato
Fondata dagli Etruschi e rivisitata dai Romani, Prato è una di quelle cittadine che pur subendo un’urbanizzazione importante, è rimasta per caratteristiche e tratti somatici, un borgo elegante e raffinato.
Fiore all’occhiello dell’industria artigianale della lana rigenerata, si distingue anche per l’arte tipografica e dell’intreccio della paglia.
Una comunità coesa, quella di Prato. Un sociale che si concentra tutto nelle tre piazze principali: Piazza del Comune, piazza Duomo e Piazza San Francesco, da cui partono strade e vicoli caratteristici. E intorno, la campagna. Un paesaggio armonioso e in equilibrio con la tranquillità delle colline all’orizzonte, avvolte nell’abbraccio degli Appennini, che, attraverso un sentiero, con un “anello” la collega, a Firenze, culla del Rinascimento.
Come tante città, anche Prato è stata messa in ginocchio dal Covid. I suoi commerci floridi, fermati dalla pandemia. Le sue piazze floride e vivaci, illuminate dalle risate dei ragazzi e dalle chitarre dei giovani artisti, sono rimaste vuote e silenziose per il lockdown.
Ma dietro quelle finestre chiuse dai decreti, la gente di Prato ha continuato a sperare e ad agire. Perchè la gente di Prato è così: non sa stare ferma.
Prato All Stars
Nasce con questo proposito il progetto Prato All Stars. Omaggiare questa città che comunque ha voluto redistribuire ricchezze in tempo di povertà. Una città che comunque ha reagito con straordinaria solidarietà alle difficoltà dovute alle restrizioni economiche della crisi e che malgrado tutto, festeggerà questo Natale pensando ai più deboli e agli indigenti.
L’idea è di Enrico Matheis, in arte Evry. Un’idea semplice, di un cuore semplice. Riunire gli artisti pratesi per dedicare alla città un supporto morale e psicologico.
Un artisti non può che scrivere e tradurre emozioni in musica e parole. La straordinaria intesa con gli amici musicisti ha partorito questo canto di Natale.


Sarà Natale lo stesso
Evry, Blebla, Jamax, Charles Onyeabor, Stefano Simmaco. Eccoli i ragazzi di Prato. “Sarà Natale lo stesso” è il loro regalo alla città di Prato, il loro modo di augurare buon Natale a tutti gli abitanti in un unico coro.
Una canzone che è una carezza per i bambini e un abbraccio virtuale per tutti gli anziani pratesi, quelli rimasti soli, quelli ammalati e quelli che, malgrado l’età, hanno perso qualcuno con questo maledetto virus.
Una manifestazione di calore umano per chi non potrà avere una famiglia vicino, visto le restrizioni e le distanze, un modo per dire “non sei solo”, in questo Natale diverso.
Ed è vero, sarà un Natale diverso, ma sarà Natale lo stesso.