Rise another day, new single by Out of the edge

Rise another day

In un panorama attuale dove la fanno da padrone rapper e trapper, elettronica strumenti finti, la band comasca rappresenta un modo diverso di fare musica, che strizza l’occhio al passato. Quel genere “progr” tanto amato negli anni ’70, fiore all’occhiello della musica italiana grazie a band come PFM, New Trolls, i primi Pooh.

Il “progr”, come dice Red Canzian, è come un virus: ti prende e non ti lascia più. Ne sanno evidentemente qualcosa gli Out of edge, coraggiosi, tra l’altro, nel proporre testi in inglese.

Il video clip rappresenta il pilot trailer di un cortometraggio la cui storia e musica sono interamente scritte da Out of the edge:“Rise another day”. Un sound potente e diretto che, attraverso un testo ricco di metafore, racconta una storia di errori e tristezze, di mondi e sogni spezzati.

Time to build your world, a place for you to stay, to rise another day.

“Rise Another Day” nasce dalla necessità che avevamo di scrivere qualcosa che fosse di forte impatto e senza troppi fronzoli, cercando di avere come primo obiettivo quello di trasmettere una precisa emozione. – racconta Luca Stasi – E’ un brano che ci piace definire “urlato”, anche se alternato ad alcuni momenti più “ariosi”, un po’ come se fosse necessario riprendere fiato.

“Rise Another Day” non ha un tema definito a priori insito al suo interno, ma vuole aprirsi a più interpretazioni ed alla possibilità che l’ascoltatore possa riconoscersi nel testo in momenti diversi della propria vita. Funge da pilot trailer per il nostro prossimo lavoro: “Shadows”.

Si tratterà di un cortometraggio la cui storia è stata scritta interamente da noi, grazie anche alla collaborazione di persone esterne al progetto e competenti nel mondo cinematografico, la cui colonna sonora andrà a comporre il nostro nuovo album in studio. E’ ancora un progetto in divenire, ma ha tutte le caratteristiche per diventare, a nostro parere, un lavoro molto interessante ed innovativo.

Out of the edge

Il progetto Out of the edge nasce dalla volontà del batterista e polistrumentista Luca Stasi che, dopo aver suonato con diverse band, decide di intraprendere un percorso solista di differente taglio rispetto a quanto in precedenza sperimentato. Inizia a comporre musica propria, influenzato da un ampio ventaglio di generi e artisti, identificando il proprio sound in un progressive rock dalle molteplici sfumature, spaziando dal metal al pop, con la voglia e la necessità di trasmettere poliedriche emozioni.

A seguito di questa ricerca stilistica, Stasi capisce l’importanza di avere altri musicisti al suo fianco: cerca e trova i giusti compagni nella zona di Como e dà ufficialmente vita alla sua band Out of the edge.

La band pubblica a fine 2017 il primo singolo “Trying to live in love again”, al quale fa seguito “Maybe”, uscito a febbraio 2018. L’8 novembre 2019 pubblicano il nuovo singolo “Rise Another Day”, pilot trailer del nuovo progetto “Shadows”: cortometraggio che conterrà al suo interno il prossimo album in lavorazione della band.

Rise another day, by Out of the edge. in primo piano i ragazzi della band seduti sopra i rami di un grosso albero

Credits & Production

“Rise another day” è stata scritta e arrangiata da Luca Stasi, registrata da Emanuele Nanti presso RecLab Studios (Milano). Mix e master a cura di Larsen Premoli presso RecLab Studios (Milano). Hanno suonato: Luca Stasi (batterie), Matteto Pelli (chitarre), Tommaso Severgnini e Micaela Calvano (voci), Carlo Testoni (basso). Il video è stato diretta dalla regista Camilla Borò.

Lele Boccardo
Lele Boccardo
(a.k.a. Giovanni Delbosco) Direttore Responsabile. Critico musicale, opinionista sportivo, pioniere delle radio “libere” torinesi. Autore del romanzo “Un futuro da scrivere insieme” e del thriller “Il rullante insanguinato”. Dice di sè: “Il mio cuore batte a tempo di musica, ma non è un battito normale, è un battito animale. Stare seduto dietro una Ludwig, o in sella alla mia Harley Davidson, non fa differenza, l’importante è che ci sia del ritmo: una cassa, dei piatti, un rullante o un bicilindrico, per me sono la stessa cosa. Un martello pneumatico in quattro: i tempi di un motore che diventano un beat costante. Naturalmente a tinte granata”.